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Una vita per l'archeologia/ENZO LIPPOLIS E LA SUA EREDITÀ

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

8
MAR
2018

La vita come un soffio di vento. L’evento, la gioia per un riconoscimento cercato con il cuore, il saluto finale con un sorriso che resterà scolpito in un’immagine di un video. Il ricordo di un'eccellenza tarantina nel mondo

Enzo Lippolis era un archeologo tarantino, direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza di Roma e presidente del Collegio dei direttori di Dipartimento.
Aveva contribuito al rilancio di Pompei, in qualità di membro del consiglio di amministrazione del Parco Archeologico e di direttore del progetto di ricerca e studi sul Capitolium e sul Foro; in precedenza aveva diretto il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, dal 1989 al 1995, e il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto, dal 1995 al 2000; è stato, infine, responsabile di numerosi scavi in Italia (Tarquinia, Orvieto, Sepino, Fregellae, Taranto, tra le tante località) e in Grecia (Gortina).
Sabato 3 marzo, Massimo Gramellini, giornalista conduttore del programma di Rai3 ”Le parole della settimana”, lo aveva invitato per festeggiare l’eccellente risultato appena ottenuto dalla Sapienza, prima al mondo per gli studi classici nella classifica internazionale QS, stilata dall’agenzia mondiale di ranking universitari Quacquarelli-Symonds, davanti ad atenei blasonati come Cambridge, Oxford e Harvard.
Appena lasciati gli studi Rai, mentre si stava recando alla Metro, è stato stroncato da un malore improvviso. Aveva di 63 anni.
«Lippolis - ricorda il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio - era titolare della cattedra di Archeologia classica dal 2001 e direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità dal 2012. Univa l’intensa attività di docente a quella di archeologo, che lo aveva visto responsabile di numerose campagne di scavo in Italia e all’estero, a quella di fine studioso, con oltre 200 pubblicazioni a sua firma. Da questo impegno sempre di alto profilo si è venuto costituendo il patrimonio culturale e di esperienza umana e operativa che il professor Lippolis ci ha lasciato in eredità e per il quale mi sento di esprimere a nome mio e dell’intera della comunità universitaria della Sapienza un senso di profonda riconoscenza».
Anche la Scuola Archeologica Italiana di Atene, con un comunicato, fa sapere che ‘piange la prematura e improvvisa scomparsa di Enzo Lippolis, allievo della Scuola nel 1987, perfezionando nel 1991, direttore degli scavi di Gortyna, membro del Consiglio scientifico e professore di Archeologia greca’.
Lippolis aveva dato il suo contributo anche a Pompei, in qualità di membro del consiglio di amministrazione del Parco Archeologico e di direttore del progetto di ricerca e studi sul Capitolium e sul Foro: «È una grande perdita per il mondo dell’archeologia e per tutta la cultura italiana - sottolinea il direttore generale, Massimo Osanna -: la sua scomparsa ci addolora profondamente. Tutta la direzione e i colleghi, membri del consiglio di amministrazione esprimono la più sentita vicinanza alla famiglia e lo ricordano, oltre che come grande uomo di cultura e conoscenza scientifica, soprattutto come persona di grandi vedute e umanità». E Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, rende omaggio su Twitter a Lippolis «archeologo colto, studioso di grande qualità del mondo classico, impegnato prima nelle soprintendenze in Puglia e in Emilia Romagna @MiBACT poi alla @SapienzaRoma».
Nella zona delle sue origini, Lippolis ha studiato in profondità anche il territorio ionico, da Saturo alle necropoli del quartiere Italia-Montegranaro e, come già ricordato, aveva  diretto il Museo Nazionale Archeologico di Taranto dal 1989 al 1995 e il Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto dal 1995 al 2000. È stato responsabile di numerosi scavi in Italia (Tarquinia, Orvieto, Sepino, Fregellae, Taranto, tra le tante località) e in Grecia (Gortina).
Sono in tanti ad averlo ricordato a Taranto. Enzo, un maestro di vita.



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