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Mangia con la testa, combatti l´estinzione!

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

5
APR
2018

Negli ultimi anni si sente molto spesso parlare di cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, inquinamento ambientale, ma non viene spiegato l’impatto che questi fenomeni hanno nella vita quotidiana

Far crescere consapevolezza in merito alle ripercussioni sulla salute e sui modi di alimentarci e vivere, è un impegno doveroso affinché il fare quotidiano di ciascuno di noi possa contribuire nel suo piccolo alla tutela delle risorse. La reazione a catena, che negli ultimi decenni si è maggiormente affermata, colpisce a più livelli e settori. La perdita di biodiversità e una conduzione intensiva degli spazi rurali rappresentano il primo grave elemento che conduce alla moria delle api, alla (in)disponibilità di cibo e conseguentemente ad un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, soprattutto italiani. Quali effetti può avere per i consumatori il fenomeno del declino delle api? Argomento trattato in modo diffuso, difficilmente comprensibile se non viene spiegato l’impatto che questo fenomeno può comportare. Recenti report a diversi livelli, istituzionali e associativi,  hanno indicato che su cento colture circa settanta vengono visitate dalle api svolgendo il loro lavoro di impollinazione. Esse forniscono circa il 90% del fabbisogno mondiale di cibo. In Europa, a causa della moria di questi insetti detti “impollinatori”, sono a rischio circa quattromila colture. Colture è uguale a cibo, cibo è alimentazione, umana ed animale. Cibo è sovranità alimentare, è disponibilità di “salute”, è approvvigionamento di materie prime e quelle più a rischio sono le più importanti e indispensabili a livello salutare come frutta e verdura. Se immaginassimo gli scaffali di un mercato senza i prodotti derivati dal lavoro delle api, dovremmo immaginarli più vuoti del 52%. Elencando indicativamente quali prodotti mancherebbero all’appello possono essere menzionati frutta, verdura, olio di semi, cacao, caffè, carne (impatto in definizione), formaggi (minor scelta e quantità), frutta secca e in guscio: alimenti indispensabili e complementari di una dieta equilibrata e sana. Una situazione che dovrebbe far riflettere, individuare soluzioni ad un problema che riguarda l’intero ecosistema. L’operato dell’uomo non deve minacciare l’estinzione di forme di vita perché nella catena trofica ogni elemento concorre a mantenere l’equilibrio non solo ambientale, ma anche umano. “Se le api scomparissero, saremmo costretti ad impollinare a mano molte coltivazioni, come già accade in certe zone della Cina in cui le api sono ormai estinte”  affermazione dell’entomologo Giorgio Celli scomparso recentemente. La conseguenza più tangibile che avremmo nell’immediato sarà un aumento dei prezzi di molti alimenti, soprattutto di quelli freschi, a “km zero” che dovrebbero garantire una maggiore qualità. Un primo passo per preservare la biodiversità e aiutare concretamente le api e gli insetti impollinatori, è quello di prendere coscienza del fenomeno sostenendo, attraverso l’acquisto, produttori locali di fiducia che si impegnano alla salvaguardia dell’ambiente e della nostra alimentazione. Provare a fare a meno di abitudini ormai conseguite, può aiutare tutti a scelte più consapevoli e al “consumo” di qualità ed eticità.



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