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Scuola/MEDIARE: L´ ARTE DI TRAMUTARE CONFLITTI IN OPPORTUNITA´

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

31
MAG
2018

La mediazione rappresenta un grande passo in avanti nella cultura della comprensione dell'altro, crea lo spazio attraverso l'ascolto per la relazione: e questo si impara anche a scuola, con un progetto di alternanza scuola-lavoro


Venerdì 18 maggio gli alunni dell’IISS “Leonardo da Vinci” di Martina Franca, frequentanti la classe 5^ sezione A - indirizzo Amministrazione Finanza Marketing, hanno concluso l’Alternanza Scuola Lavoro, ex legge 107 del 2015, portando il progetto: “PROFESSIONE AVVOCATO: PROCEDURE E RESPONSABILITA’.
Detto progetto, che si è svolto in collaborazione con la Fondazione “Aequitas adr” di Martina Franca, nelle persone degli avvocati Adriano Casavola e Angela Casavola in qualità di Tutor esterni, ha avuto come obiettivo la comprensione dell’attività di mediazione legale esercitata dalla figura professionale dell’avvocato soffermandosi, non tanto sugli aspetti più specificatamente tecnici della professione, bensì verificando dall’interno cosa si intenda per valore “sociale“ della parola quale medium di relazione
Il conflitto, esperienza ineliminabile dalla vita di ciascun uomo, è un momento di tensione che destabilizza e pone di fronte a un forte disequilibrio. Il lavoro del mediatore è finalizzato ad accogliere le motivazioni dei contendenti e a riaprire una comunicazione positiva tra le parti, al fine di creare un nuovo equilibrio nella relazione che tenga conto di ciò che è successo.
La frequenza del progetto da parte degli studenti ha permesso loro di arricchire il proprio bagaglio culturale, acquisendo le tecniche base dell’arte del mediatore, ha insegnato loro a guardare al conflitto da molti punti di vista, senza cercare di semplificare il contesto e di utilizzare un approccio unificatore, fino a giungere a capire cosa si intenda per approccio sistemico e non lineare alla risoluzione legale dei contenziosi. Con l’aiuto degli avvocati Casavola, Tutor esterni, gli studenti sono stati guidati da un lato ad entrare in contatto con le procedure giuridiche, dall’altro a comprendere il valore sociale in rapporto al dato concreto, umano e fattuale.
Il progetto ha fornito quindi i rudimenti sulla formazione degli operatori del diritto in materia di mediazione nelle liti civili e commerciali; ha insistito sull'interpretazione della mediazione equitativa quale operazione complessa, composta di forme procedurali e comunicative, la cui efficacia presuppone la capacità di insistere su impliciti sociali, culturali, relazionali; ha infine offerto conoscenze in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro che hanno portato gli studenti ad acquisire gli attestati di formazione generale e specifica in conformità al D. Lgs 81/2008, art. 37, comma 1, lettera a) e Accordo Stato-Regioni sulla formazione punto 4. Tutta l’attività propedeutica ha permesso loro di operare proficuamente nei diversi ambiti lavorativi: dalla sede della Fondazione “Aequitas adr” di Martina Franca, ove hanno assistito a reali sedute di mediazione, alle varie sedi del Tribunale di Taranto, da quella distaccata di Martina Franca con le udienze dinanzi al giudice di pace, a quelle di Taranto,  per concludersi presso l’aula bunker della Corte d'Appello di Taranto, dove hanno assistito ad una udienza del processo conosciuto come “Ambiente svenduto”, per il presunto disastro ambientale provocato dall'Ilva di Taranto. Per l’accesso nelle varie sedi del Tribunale e la frequenza delle udienze, è stata fondamentale la grande disponibilità e la collaborazione, a seguito della stipulazione di un’apposita convenzione, della dr.ssa Antonella MANICONE, Dirigente Amministrativo - Uffici e Cancellerie del Tribunale di Taranto, che ha accolto i ragazzi e dato loro alcune “dritte” per muoversi all’interno di una realtà complessa e delicata quale è quella dei Tribunali.
Questo percorso didattico interdisciplinare ha fatto sperimentare agli studenti che è necessaria  l’integrazione tra le diverse discipline per poter far fronte al fabbisogno di formazione e cultura che l’imprenditoria locale richiede. La “full immersion nella cultura della mediazione” ha certamente contribuito a preparare i diplomandi a gestire le conflittualità e a risolvere le difficoltà che incontreranno nel mondo post-diploma (personale e lavorativo), poiché hanno acquisito una certa capacità di ascolto e di mediazione. Nessuna procedura formale garantisce il successo, infatti, se non si accetta la sfida etica della funzione persuasiva della comunicazione e se l’operatore del diritto non opera in tale senso, superando ogni scorciatoia strumentale.

*Professoressa, tutor scolastico del progetto


 



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