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Festival della Valle d'Itria/Romeo e Giulietta conquistano il pubblico: sono due donne

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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LUG
2018

Ruolo en travesti per il, anzi la protagonista di una delle storie d'amore più celebri di tutti i tempi. Non c'è stato l'happy end, si sa. Ma l'opera è stata un successo

L’amore di “Giulietta e Romeo” dà inizio alla 44° edizione del Festival della Valle d’Itria. Per consentire a questi giovani amanti di poter raccontare la loro travagliata storia d’amore la città di Martina Franca ha offerto un clima “stranamente” mite che ha permesso alle gentili signore di poter indossare leggeri ed elegantissimi abiti, a tutti i presenti  di poter godere appieno della meravigliosa opera e ai maestri di non dover ricorrere ad accordature eccezionali causate spesso dal nostro tipico scirocco estivo.
Il direttore artistico Alberto Triola ha definito questa edizione del Festival  “tutta una corsa aperta verso l’incontro”, dove tradizione e innovazione la fanno da padrone in un continuo intreccio e coesistenza.
Tante le novità presenti quest’anno, ma vi condurremo mano a mano, giorno dopo giorno, opera dopo opera, evento musicale dopo evento musicale… partiamo dalla prima: su libretto di Felice Romani e musiche di Nicola Vaccaj, il pubblico del Festival della Valle d’Itria ha assistito a “Romeo e Giulietta”.
“Nell’immaginario collettivo le vicissitudini dei due giovani e sfortunati amanti veronesi, nascono dalla penna del geniale drammaturgo inglese William Shakespeare, ma in realtà a parlarne per la prima volta, nel 1531, è Luigi Da Porto. Da quel giorno è stato un susseguirsi  infinito di racconti e reinterpretazioni.
La versione presentata a Martina “inizia con un preludio breve che, nella tonalità di Re minore, la stessa con cui si conclude l’opera, introduce ad una situazione che si annuncia tragica”.
Con Shakespeare è possibile vedere tutte le fasi di quest’amore, lo seguiamo dal suo nascere, nella versione di Romani siamo subito catapultati nella tragedia. Tutto ha inizio, infatti, con lo scontro tra Capuleti e Montecchi, ma ancor peggio con la morte del fratello di Giulietta.
La musica, magistralmente eseguita e l’interpretazione sulla scena, ma anche i costumi e la scenografia, il coro e le luci hanno portato il pubblico a essere rapiti dalla storia e a tornare alla realtà solo per applaudire.
I più sono rimasti colpiti nel vedere  una donna vestire i panni di Romeo, ma i cultori dell’opera sanno benissimo che già in epoca rossiniana tale ruolo veniva affidato a un contralto.
Vero successo di pubblico e di critica, grande apertura di questa  44° edizione, che tra all’ora sesta e i concerti del sorbetto, ha continuato in questi giorni a riunire appassionati  e cultori che hanno potuto godere di momenti musicali di altissimo livello, fra questi  il Concerto a Palazzo Ducale con l’Orchestra Accademia Teatro alla Scala, diretta da Michael Halàsz, che ha eseguito brani di Mozart, Paganini e Haydn.
Sicuramente nella mente di tutti i presenti rimarrà indelebile, per molto tempo,  la bravura, la professionalità e la capacità di far vibrare le corde del violino del giovanissimo Yury  Revich. Nonostante l’età si è già esibito in diverse parti del mondo e  ha ottenuto vari riconoscimenti in competizioni internazionali per giovani musicisti - in particolare, il primo premio alla Competizione Internazionale di Violino "Virtuosi del XXI Secolo" a Mosca e il Premio Nazionale del Patriarca di Tutte le Russie Alexy II “Christmas Star”. Ha inoltre vinto il primo premio della Fondazione Guzik. La giornalista Natalia Kolesova scrive di lui: “Nelle sue esecuzioni si può sentire il dramma, la passione e il coraggioso rigore. Un così brillante giovane violinista dimostra ancora una volta che nel mondo della musica la maturità non sopraggiunge con l'età, ma dipende dall'intensità dei sentimenti”.
Gli applausi del pubblico lo “hanno costretto” a uscire più volte e il vento che ha caratterizzato la serata ha sicuramente contribuito a spingere le note del suo violino ancora più lontano perché tanti potessero gioire, emozionarsi e sognare.



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