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Festival della Valle d'Itria/Il morso di Elio: amore o dannazione

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

2
AGO
2018

Un programma fittissimo, un susseguirsi di successi. Concerti, opere, eventi musicali che hanno coinvolto il pubblico e fatto registrare continui sold out.
A partire da “Figaro su… Figaro giù ….”, attesissimo perché già si preannunciava esplosivo per la scenografia dei maestri cartapestai del Carnevale di Putignano, l’Orchestra popolare “La Notte della Taranta”, che affiancava L’Orchestra della Magna Grecia, ed Elio delle Storie Tese.
Originalissima la rivisitazione dell’opera rossiniana così come tutto l’allestimento.
Elio: la tarantola che, a seconda di chi si trovava davanti, decideva se il suo morso sarebbe stato d’amore o di dannazione.
Bravissimi tutti i personaggi che gli ruotavano intorno, un plauso particolare a Marco Filippo Romano, che ha vestito i panni di don Bartolo e al grande regista Gianmaria Aliverta.
Conclusione a ritmo di Taranta, tra una miriade di coriandoli che prima hanno coperto il cielo e poi accarezzato tutto il pubblico che applaudiva e si muoveva seguendo il ritmo del tamburello.
Dall’Atrio dell’Ateneo Bruni, che ha ospitato il più famoso tra i barbieri, ci spostiamo nella masseria Palesi.
“L’Opera in masseria, progetto culturale che unisce la peculiarità del Festival di ricerca e riscoperta di titoli antichi e desueti con l’identità territoriale della Valle d’Itria, attraendo un sempre crescente numero di pubblico locale ed estero”.
La Masseria Palesi, ben si presta ad allestimenti scenografici di particolare effetto e quest’anno ha fatto da sfondo al “Il trionfo dell’onore” di Alessandro Scarlatti. E’ l’unica commedia per musica del compositore siciliano, che “riuscì a creare un nuovo modello di opera buffa, con una struttura drammaturgica e musicale coerente, preferendo l’utilizzo della lingua italiana al napoletano”.
Il pubblico presente, in una di quelle serate troppo fresche e ventilate che solo Martina può offrire anche a fine luglio, è stato rapito dalla storia revisionata, dalla bravura dei cantanti-attori e dalla location, nella quale la scenografia sembrava essere parte integrante.
Sicuramente soddisfatto del successo ottenuto il maestro e direttore d’orchestra Jacopo Raffaeli, che prima del debutto aveva chiesto lumi all’oracolo di una famosa trasmissione radiofonica su Radio Due, per sapere come sarebbe andata: bene, è andata veramente bene!
Non è mancato neanche quest’anno il momento dedicato ai più piccoli con la serata Festival junior: “C’era una volta… Cenerentola!”,  una riscrittura in prosa e musica della versione rossiniana della favola di Perrault,  uno spettacolo “con i bambini ma non per bambini, almeno non solo”, come ha dichiarato il regista Marco Bellocchio, “figlio di questa terra” ha scritto il presidente Franco Punzi che gli ha anche attribuito una forma di delicatezza artistica capace di motivare i bambini coinvolti nella messa in scena dell’opera. Gli stessi che durante quest’anno scolastico hanno preso parte al progetto della Fondazione Paolo Grassi “Bambini e ragazzi…all’Opera”.  Hanno cantato benissimo, sotto la guida del bravissimo maestro Angela Lacarbonara, recitato e usato una mimica come fossero attori professionisti.
Protagonisti gli allievi dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” e l’attore Mauro Lamantia. Tutto e tutti hanno contribuito al grande successo della serata che ha visto i 22 piccoli sul palco, ma tantissimi tra il pubblico che si divertivano e applaudivano felici, concretizzando l’intendo della Fondazione che vuole fortemente l’avvicinamento dei più piccoli al linguaggio dell’opera lirica, perseguendo così l’insegnamento di Paolo Grassi «lavorare per il sostegno, lo sviluppo e la diffusione della cultura teatrale e musicale in Puglia».
Per chiudere il nostro… andar per opere del Festival di questa settimana, vi chiedo di entrare con me in una Basilica di San Martino gremita, gente in piedi e seduta sui gradini degli altari presenti nei transetti. Davvero in tanti hanno accolto l’invito del “Concerto dello Spirito”, e così anche il direttore artistico e il presidente non hanno trovato posto a sedere e come me hanno ascoltato in religioso silenzio e tanta concentrazione, una musica e un canto, che hanno veramente toccato le corde dell’anima, che hanno portato molti a chiudere gli occhi, perché tutto poteva diventare distrazione e non doveva essercene alcuna.
Note e voci che sono diventate preghiera, dialogo muto, Arte Musicale allo stato puro, in questa serata come in tutta la 44^ edizione del Festival della Valle d’Itria.

 



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