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SEGNALIBRO/FERRANTE FEVER

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

30
OTT
2018

In attesa di vedere la fiction attorno alla quale ruota tanta curiosità, ho rispolverato la tetralogia dell’Amica geniale, tra i miei libri preferiti in assoluto, riassaporando il gusto di ogni parola e lasciandomi catturare dall’eleganza della scrittura dell’autrice, dietro il cui pseudonimo si cela un’identità mai svelata.

Ricordo perfettamente il momento in cui i libri di Elena Ferrante sono entrati nella mia vita.
Era un periodo di dubbi e di incertezze circa il mio futuro, non sapevo cosa fare. Vedevo i miei coetanei andar via e mi chiedevo se non fosse il caso di fare altrettanto.
Di solito, quando cerco risposte mi rifugio nella lettura e in quell’occasione un libro in particolare catturò la mia attenzione.
Storia di chi fugge e di chi resta era il titolo. “Ma guarda”, pensai, prendendolo in mano per leggerne la trama. Mi accorsi che era il terzo di una tetralogia e, naturalmente, andai in cerca del primo volume: L’amica geniale.
È stato amore puro, illuminazione, meraviglia.
La storia è quella di due bambine, poi donne, nella Napoli di metà Novecento, e dello straordinario, quanto veritiero, rapporto che le lega. Veritiero perché, come ogni amicizia che si rispetti, non è fatto di affetto assoluto, ma anche di rivalità, invidia, ipocrisia, fastidio, odio a volte, alternato a fascinazione, possesso, bisogno, amore sconfinato.
Difficilmente ho letto di personaggi così ben caratterizzati come Lila e Lenuccia. Raramente sono riuscita a provare le stesse identiche emozioni delle protagoniste, come se le stessi realmente vivendo sulla mia pelle, come se si trattasse di me e non di loro, annuendo a ogni riga, a ogni parola.
Ad avermi lasciato senza fiato, tuttavia, non è tanto la storia (che pure è incantevole), quanto lo stile della scrittura. Elena Ferrante ha la straordinaria capacità di stare nel qui e ora, di raccontare ogni momento come se fosse il più importante, quello focale, per poi girare la pagina e scoprire che non è così, che ce ne sono altri.
È che, esattamente come nella vita, si è presenti al cento percento in ogni momento e, nella saga dell’Amica geniale, si vive appieno ogni istante, crescendo con loro, con Lila e Lenuccia, arrivando fino ai giorni nostri, alle loro vite di donne adulte, mature, con tutto il loro bagaglio di esperienze, di gioie e di dolori.
I volumi sono quattro, appunto, ma avrei desiderato che fossero cento, mille, perché della Ferrante non ci si stanca mai.
C’è attesa, ora, per la fiction diretta da Saverio Costanzo.
Chissà se riuscirà a eguagliare la potenza narrativa di Elena Ferrante, ma devo dire che, da un primo sguardo al trailer, i presupposti ci sono davvero tutti e io non vedo l’ora di rivivere sullo schermo una delle storie più belle che siano mai state scritte.
 



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