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Salone Internazionale del Libro di Torino / Un mondo senza confini

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

14
MAG
2019

In un mondo attuale e complesso in cui temi come democrazia, emergenza climatica, migrazioni, identità, convivenza civile e giustizia sociale rialzano muri e tracciano confini, la cultura al contrario supera le frontiere e frantuma le barriere.

 È “Il Gioco del Mondo” il romanzo più famoso dello scrittore argentino Julio Cortazàr, ed anche titolo e tema scelti per la 32°edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Considerata una delle opere più influente della letteratura latinoamericana contemporanea, “La rayuela” (da raya che in spagnolo significa “linea” o “striscia”) è un antico gioco per bambini, in Italia è detto proprio “gioco del mondo” o “campana”. Lo scrittore descrive la variante argentina del gioco, dove la prima casella si chiama “Terra” e l’ultima “Cielo”. Il romanzo è redatto attraverso un utilizzo del flusso di coscienza, una libera rappresentazione dei pensieri come compaiono nella mente prima di essere riorganizzati. Una struttura narrativa tale da permettere al lettore di “navigare” nella vicenda tramite la possibilità di assemblare secondo diverse modalità, l’ordine dei labirintici capitoli con l’intento dell’autore di rompere il senso di predeterminazione tipico dei romanzi “tradizionali”. A fare da ponte tra i diversi continenti, le diverse culture e a guidare i cinque giorni del Salone per orientare pensieri e riflessioni è Cortazàr. È lui a lanciare il sassolino immaginario, quello che nel gioco della “rayuela”, serve a compiere il balzo, a superare il confine per accorgersi che quel limite è labile perché disegnato solo con il gesso.

Per la prima volta nella storia della manifestazione, partendo dal principio che se i Paesi hanno confini le lingue no, anziché avere un Paese ospite sarà lo spagnolo la lingua ospite. È una delle lingue più parlate al mondo, attraverso cui la letteratura ha tante volte sondato in modo essenziale l’animo umano. Una scelta che sottolinea la vocazione internazionale del Salone. Per cinque giorni la città di Torino apre le porte al mondo. Il Salone è un laboratorio di idee in fermento tutto l’anno, e a maggio diventa la casa comune di chi ama i libri, dell’editoria italiana e di quella internazionale. È anche un luogo dove “incontrarsi”, discutere e stare insieme. Più di tutto è un approccio interdisciplinare inteso come unica strada per riuscire ad immaginare un futuro essenziale. Nonostante la tensione alta fin dall’inizio della kermesse per le polemiche dei giorni scorsi riguardanti la partecipazione della casa editrice Altaforte, vicina a Casa Pound, il Salone ha fatto spallucce a chi ha alzato la voce e molti polveroni. La presenza della casa editrice Altaforte è stata difesa dal Comitato di Indirizzo del Salone spiegando di essere "plurale e aperto alla discussione, perché il dialogo è fondamento della democrazia". Per il Comitato infatti spetta alla magistratura "giudicare se un individuo o un'organizzazione persegua finalità antidemocratiche. È pertanto indiscutibile il diritto per chiunque non sia stato condannato per questi reati di acquistare uno spazio al Salone e di esporvi i propri libri".

Nei Padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere un programma ricco di eventi, conferenze e presentazione di ogni genere. Incontri e dialoghi, lettori e curiosi, autori ed editori: tutti potranno ritrovarsi per parlare di contenuti alti ma alla portata di tutti e garantire la “bibliodiversità”. Oltre ai grandi ospiti come Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura 1986, Fernando Savater, uno dei più importanti intellettuali spagnoli Samantha Cristoforetti, Luciana Littizzetto, Sepulveda, Bruno Vespa, Jovanotti, Alberto Angela, Marco Travaglio, Roberto Saviano, Baricco, Torino vedrà arrivare una delegazione di autrici e autori provenienti dal Centro e Sud America.  ​La Difesa parteciperà con un proprio stand al Salone presso il Lingotto Fiere per promuovere e per pubblicizzare i prodotti e le iniziative editoriali delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.

 

Il tema di quest’anno del Salone internazionale del Libro si collega al costante impegno delle Forze Armate alle missioni internazionali per garantire non solo la sicurezza della collettività nazionale, ma anche un futuro stabile e prospero alle giovani generazioni.

Nella Sala Bronzo del Lingotto, è stato presentato il libro NATO-Italia:1949-2019, in concomitanza con la ricorrenza del 70° anniversario dalla costituzione dell’Alleanza Atlantica. Nei cinque giorni al Salone diverse le proposte editoriali “con le stellette” dalla storia all’attualità, presentate presso lo stand della Difesa La Marina Militare ha presentato “Aviazione Navale nella Grande Guerra”, “Uomini oltre – COMSUBIN”; l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore delle Difesa ha presentato “Atti del Congresso di studi storici internazionale dal titolo 1918: La Vittoria e il Sacrificio” “Dalla Battaglia di Arresto alla Vittoria”, “I Balcani Occidentali al bivio – La NATO, KFOR e il ruolo dell’Italia”, “Missione in Siberia” e “A Scuola sul Mare” e “Uomini contro bombe”; ’Arma dei Carabinieri   invece “Detective dell’Arte” e “1948-2018 – I Carabinieri negli anni della Costituzione”. L’Esercito ha concluso con la presentazione “Rapporto Esercito 2018”. Le Forze Armate hanno partecipato per la prima volta anche alla 16^ edizione del Salone Off con l’apertura al pubblico dello storico palazzo dell’Arsenale, sede della Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino, dove è stata allestita una mostra dei mezzi ed equipaggiamenti militari ed una esposizione di editoria militare.

Il Salone del Libro di Torino è un esempio virtuoso per tutto il Paese.  È un Salone “open” dove si può ancora discutere di democrazia, di Europa, di convivenza, di immigrazione, di letteratura, del restare umani in un mondo difficile. È un luogo dove non si conoscono confini, come le lingue perché abbatte i muri con la sola forza delle parole.



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