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Giornata della Memoria: a Brindisi il ricordo dei marinai scomparsi in mare

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

10
SET
2019

Sul Monumento Nazionale al “Marinaio d’Italia” di Brindisi dove si è svolta la cerimonia di commemorazione a perenne ricordo del sacrificio dei marinai, militari e civili, deceduti in mare si legge “Gloria ai marinai della nuova Italia che affrontarono audaci la morte perché la Patria risorgendo si affermasse ancora vincitrice sui mari”. Con uno sguardo sul passato e allargando l’orizzonte dal presente su una prospettiva futura, il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone nel suo intervento ha dichiarato che “occorre una rinnovata necessità di marittimità in un quadro geostrategico in cui potenze nazionali, internazionali e regionali si stanno affacciando sul Mediterraneo e su tutti i mari”. Nel mare Nostrum oltre all’attività prettamente mercantile si affacciano diverse minacce per l’Europa e il resto del mondo occidentale. Dal terrorismo che proprio dal mare potrebbe avere una via d’ingresso preferenziale sino alla difficoltà di stabilizzare i Paesi in crisi da anni.

Occorre maggiore attenzione verso questa realtà geopolitica – ha aggiunto Cavo Dragone- verso cui tutti gli uomini e le donne della Marina Militare si confrontano ogni giorno, lontano da casa e dagli affetti più cari per operare in ambienti critici con responsabilità, capacità e professionalità. Fanno il loro lavoro con doveroso riconoscimento per quello che ci hanno tramandato gli uomini che riposano nelle profondità dei nostri mari”.

   Dalla messa celebrata dall’Arcivescovo di Brindisi, Sua Eccellenza Monsignor Caliandro, all’accensione della lampada votiva e dalla deposizione della corona d’alloro ai caduti all’interno della cripta all’ingresso della Bandiera di Guerra del 1° Reggimento San Marco e della Bandiera della Marina Mercantile, tanti i momenti suggestivi della cerimonia a cui hanno partecipato inoltre il comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di Squadra Donato Marzano, il comandante del Comando Marittimo Sud, ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello, il comandante del Comando Logistico della Marina Militare, ammiraglio di squadra Eduardo Serra oltre a numerose autorità civili, religiose e militari locali. Sullo sfondo dello schieramento, ormeggiata una delle unità idro-oceanografiche, nave Aretusa.

    L’Italia per mantenere viva la memoria di quanti eroi conosciuti e sconosciuti, hanno sacrificato la loro vita al servizio della Patria, facendo del mare il loro sacrario, con la Legge 186 del 2002 ha istituito la “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare” come solennità civile. La prima celebrazione ufficiale è stata svolta il 12 novembre 2002 alla presenza del Presidente della Repubblica pro tempore Carlo Azeglio Ciampi. Con provvedimento di legge 204 del 2012 è stato disposto che il giorno commemorativo diventasse il 9 settembre di ogni anno a ricordo dell’affondamento della corazzata Roma e dei cacciatorpedinieri Da Noli e Vivaldi avvenuto al largo dell’Isola dell’Asinara il 9 settembre del 1943, il giorno dopo l’armistizio in cui 1352 marinai persero la vita.

Per commemorare i circa seimila marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale, il monumento fu realizzato per volere di Benito Mussolini, allora Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia. Fu scelta la città di Brindisi per il ruolo centrale che ebbe dura la Grande Guerra. Il concorso nazionale indetto dalla Lega Navale italiana fu vinto dall’architetto Luigi Brunati e dallo scultore Amerigo Bartoli. Realizzato a forma di enorme timone, il monumento è alto circa 54 metri, si affaccia sul porto dinanzi al mare in vista dei passeggeri che arrivano da Oriente per ricordare la vittoria nella glorificazione degli eroi morti per la Patria. Alla base presenta una cripta (sacrario) a forma di scafo rovesciato ed archi a forma di ogiva. Sull’altare la statua della Vergine “Stella del Mare” protende le braccia ai venti.  Vicino all’altre vi è una lapide in ricordo del Fuciliere di Marina Filippo Montesi deceduto in seguito a delle ferite riportate durante un attentato avvenuto nella missione di pace “ITALCON Libano 2”. Sul piazzale superiore sono collocate due ancore appartenenti alle navi austro-ungariche “Tegetthoff” e “Viribus Unitis” simboli di vittorie raggiunte sul mare nel 1918.



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