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Il senso della rinascita nelle celebrazioni del 2 Giugno

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

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GIU
2020

A causa della grave crisi economica che attanagliava l'Italia negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo a essa collegato. Nel 2001, su impulso dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che fu protagonista, all'inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la Festa della Repubblica Italiana ha abbandonato lo status di festa mobile, riassumendo la sua collocazione tradizionale del 2 giugno, che è ritornato così a essere giorno festivo a tutti gli effetti.

Dopo la fine di un lungo periodo di lockdown a causa del corona virus e l’inizio della fase 2 con il divieto di assembramenti, anche il 2 giugno 2020 sarà un anniversario particolare per l’Italia. Come annunciato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini niente parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma. La Repubblica Italiana soffierà le sue 74 candeline con una cerimonia istituzionale simbolica per non dimenticare che il nostro Tricolore che sventola per le passate conquiste e di Storia Patria, appena due mesi fa piangeva molti dei suoi figli uccisi da un nemico invisibile.

Impossibile non celebrarla, difficile farlo, considerato anche le norme sul distanziamento sociale. In occasione del 74° anniversario della proclamazione della Repubblica è stato deciso che dal 25 maggio scorso sarebbe partito “Il giro d’Italia della Pattuglia Acrobatica nazionale”. Le Frecce Tricolori hanno sorvolato in cinque giorni tutti i capoluoghi di regione, tra cui Codogno (prima zona rossa istituita durante l’emergenza Covid-19), Milano, Torino, Aosta, i cieli di Genova, Firenze, Perugia, L’Aquila, Catanzaro, Potenza, Bari, Napoli, Campobasso, Loreto, Ancona, Bologna, Venezia e Trieste “per mandare - come ha dichiarato il ministro Guerini. un segno di solidarietà e di ripresa”. Tanti gli italiani che hanno alzato con orgoglio la testa al cielo, uniti in quel Tricolore per ritrovare le radici storiche del nostro Paese. Bisogna essere davvero pronti per la ripartenza perché il 2 giugno è l’occasione per ripercorrere quel momento storico che ci ha permesso di essere liberi. Ricordiamo e celebriamo la libera scelta degli italiani per la Repubblica, a poco più di un anno dalla Liberazione. Libertà che in questi ultimi due mesi, in molti hanno capito che potevano perdere per sempre e qualcuno invece irresponsabilmente non l’ha mai apprezzata.

Il 2 giugno del 1946 gli italiani e per la prima volta in una consultazione politica anche le donne, furono chiamati alle urne per scegliere se mantenere la monarchia dei Savoia o instaurare la Repubblica. 74 anni fa gli italiani decisero il loro futuro da popolo libero, l’Italia dopo 85 anni di Monarchia (di cui 20 a dittatura fascista, conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale), scelse di diventare una Repubblica costituzionale e quell’atto di fondazione diede vita a un nuovo ordine politico e democratico.

La Festa della Repubblica celebra anche un fondamentale momento di cambiamento nella nostra storia. Prima del 1946 le donne italiane erano parte della nazione, ma non soggetti liberi politicamente. Il risultato del voto del 2 Giugno cambiò radicalmente lo status delle donne. Si trattò di una rivoluzione pacifica, fatta da milioni di donne che insieme a tutti gli altri cittadini espressero il proprio voto e in seguito hanno contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo dell’Italia.

Nel 1946 bisognava rinascere dalla guerra, oggi dobbiamo risollevarci dagli effetti di una disastrosa pandemia. In quegli anni prevalse e si affermò lo spirito nazionale di condivisione, oggi dobbiamo fare appello allo spirito che è l’essenza di una nazione, la solidarietà. Se un Paese è tale, nel segno dell’unità e del comune progredire, c’è più che mai bisogno di creare opportunità economiche, culturali e sociali perché si torni a camminare tutti insieme, con lo stesso reciproco e fecondo passo che nel dopoguerra ha caratterizzato la nostra nazione.

L’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di Covid-19 ha fortemente condizionato i protocolli tradizionali, cambiando soprattutto il volto della festa dell’Italia e degli italiani. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo la consueta cerimonia di deposizione di una corona commemorativa sull’Altare della Patria, nel pomeriggio visiterà in forma privata Codogno, il comune del Lodigiano dove ha avuto inizio il contagio da coronavirus, per incontrare le autorità locali in municipio.

“Da quel 2 giugno 1946 abbiamo vissuto anni intensi verso una profonda coesione del popolo italiano – ha dichiarato il Presidente Mattarella - in un cammino ispirato dalla nostra Carta Costituzionale”. Un cammino da ricordare e continuare, per i nostri giovani e per tutti coloro che in passato si sono sacrificati e hanno versato sangue per darci la Libertà.

Sorvolando il cielo di Roma, le Frecce Tricolori concluderanno il loro percorso. In un momento in cui siamo chiamati a essere uniti e superare le divisioni interne abbiamo l’occasione di riscoprire i valori fondanti della nostra Repubblica, soprattutto la libertà, come pure l'uguaglianza e l'equità sociale, che meritano un'attenzione ancora maggiore in una fase in cui la loro tenuta può venire messa in pericolo dalle conseguenze economiche dell'epidemia. Valori che prevalicano la dimensione nazionale e investono quella sovranazionale ed europea.



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