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Eventi /In scena il Secondoatto

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

30
AGO
2013
Sarà visibile fino al 29 settembre, all’interno del Palazzo Ducale,  l’esposizione delle opere monumentali realizzate dai due noti scultori campani Perino e Vele: l’arte che si modella da materiali poveri  prende forma e vive 
 
Due noti scultori campani e l’intento di dar vita a un’arte nuova partendo dalla loro passione per la cartapesta: macinando quotidiani diversi e riciclandone le pagine, è da qui che nascono opere monumentali che ripercorrono la realtà quotidiana sfidando l’osservatore a riconoscerla. Dalla genialità e l’ispirazione di Emiliano Perino (New York, 1973) e Luca Vele (Rotondi, 1975), nasce l’idea di una mostra di arte ‘in-contemporanea’ intitolata “Perino & Vele. Secondoatto”. Realizzata dalla Soprintendenza SPSAE della Puglia, in collaborazione con il comune di Martina Franca e la XXXIX edizione del Festival della Valle d’Itria, l’esposizione sarà visibile fino al 29 settembre all’interno delle sale del Palazzo Ducale, splendide per i loro affreschi che si intrecciano in un connubio di stili diversi e lontanissimi, ospitando singolari forme d’arte contemporanea. È la comunicazione visiva che domina nelle forme ottenute modellando materiali poveri e leggeri, impressi di solennità e forza nel risultato finale di opere imponenti, che spingono l’osservatore a scavare in ogni singolo dettaglio per far affiorare il senso più profondo che rimanda alla nostra realtà e al nostro tempo. Ad accoglierci la maestosa ‘pelle di elefante’, l’opera intitolata ‘The end of second act’, che nel titolo richiama le note musicali del Festival più ambito nel nostro territorio. Esposta all’esterno della mostra, accoglie i visitatori regalando sin da subito le prime suggestive impressioni. Otto, invece, le opere presentate all’interno del Palazzo Ducale, realizzate lavorando la cartapesta con materiali fuori dal tradizionale immaginario artistico: ferro zincato, vetroresina e qualche stufa alogena. Un esempio di come l’arte non conosca limiti di espressione, costantemente alla ricerca di nuovi spazi e nuove forme. 
 


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