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Rodolfo Valentino/Il mito dal cinema al fumetto

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

21
FEB
2014
Dopo Castellaneta e Matera, “La Banda del Valentino”, la mostra collettiva di tavole e fumetti ispirate all’icona del divo tarantino, approda a Palazzo Pantaleo, dal 25 febbraio al 9 marzo, con una serie di imperdibili appuntamenti curati da Grafite, la scuola di fumetto in Puglia
 
Dopo Castellaneta (agosto 2013) e Matera (dicembre 2013), la mostra collettiva “La Banda del Valentino” di tavole e fumetti ispirate all’icona di Rodolfo Valentino, curata da Alessio Fortunato, approda, martedì 25 febbraio, al Palazzo Pantaleo, nella Città Vecchia di Taranto, di recente restaurato e che, proprio per l’evento, riaprirà al pubblico.
Ad omaggiare Valentino, “Dal Cinema al Fumetto”, ha aderito il gotha del fumetto nazionale che, con tavole, illustrazioni, ritratti, caricature, immagini, hanno rappresentato, ciascuno col proprio tratto, valorizzando aspetti differenti del fascino raffinato di Rodolfo Valentino, mito internazionale ma orgogliosamente nostrano. Ma non solo: la tappa tarantina della mostra si strutturerà come un contenitore multiculturale ampliando il tributo al divo di Castellaneta, attraverso diverse arti, dal disegno al teatro, dalle tematiche sociali alla musica.
Cinema, fumetto e Rodolfo Valentino nascono nello stesso anno: il 1895. È il 5 maggio 1895 che compare sul “New York World” di Joseph Pulitzer un fumetto che ha come protagonista Mickey Dugan, un bambino goffo e dal linguaggio sgrammaticato. I suoi dialoghi sono erano scritti nel balloon o fumetto, ma sulla sua lunga camicia gialla (da qui il nome con il quale è più conosciuto: “The  Yellow Kid”).
È il 28 dicembre 1895 che nasce il cinema, con la prima proiezione al pubblico, nel Salon Indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi, della pellicola “La sortie des usines”, registi i fratelli Auguste e Louis Lumière.
Nel 1895 nasce a Castellaneta (Ta) Rodolfo Valentino, nome d’arte di Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi: attore, ballerino, scrittore, poeta ma soprattutto un mito intramontabile, il primo divo dell’industria cinematografica, amatissimo dalle donne e insieme simbolo e icona gay. June Mathis, sceneggiatrice d’eccezione, contribuì a costruirne fascino e personaggio. 33 film in 31 anni di vita: Rodolfo morì precocemente a New York e la metropoli ne fu scossa, fino a scene di isteria e diversi suicidi. Charlie Chaplin disse, alla prematura scomparsa del suo amico, che era «talmente immenso che la sua morte improvvisa causò la più grande tragedia per l’industria cinematografica».
Le due settimane della mostra (che rimarrà nella Città dei Due Mari sino al 9 marzo), saranno articolate secondo un calendario di appuntamenti. Al mattino saranno invitate le scuole di ogni ordine e grado di Taranto e provincia per visitare la mostra e fruire di laboratori gratuiti sul fumetto; nel pomeriggio e alla sera saranno realizzati una serie di eventi artistici, culturali, musicali coinvolgendo numerose altre realtà assolutamente eterogenee del panorama socio culturale tarantino, dall’ufficio provinciale della Consigliera di Parità al “Centro di Servizi Volontariato” per le tematiche sociali, dal Teatro Crest-Tatà alle giovani associazioni “Buena Vision Social Club” e “Onirica”, per la promozione della cultura cinematografica e teatrale, dall’Istituto Superiore di Studi Musicali “Paisiello” al “Gruppo Jonico Musico...terapisti”.
 
 


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