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Alfonso Zambrano/Cosa ci faccio in Kazakistan

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

4
APR
2014
Tra palco e realtà. Il camaleontico showman nostrano racconta i suoi inizi («Correva l'anno 2001»), il suo presente («Torno a Taranto sempre con piacere»), qualche rimpianto («un po' di fortuna, sarei diventato come Fiorello»), e i progetti oltre i confini nazionali 
 
 
Molti già lo conoscono, pochi ancora no. Parliamo di Alfonso Zambrano, tarantino di adozione nato a Nocera Inferiore (SA), presentatore, intrattenitore, inviato, autore, regista, esperto in marketing… definire questo personaggio non è semplice per la sua capacità di adattarsi a varie situazioni e vari ruoli.
A Taranto molti lo ricordano nella trasmissione "Studio100 by Night" di qualche anno fa per le sue numerose interviste dal contenuto e dal finale mai scontati a personaggi dello spettacolo nelle quali esibiva tutta la sua verve sempre condita di stile ed eleganza che puntualmente faceva breccia sugli intervistati (oltre che sul pubblico) che si prestavano volentieri.
Lo abbiamo incontrato durante le prove della manifestazione "I weekend della moda" che si è tenuta in questi giorni presso il Centro Commerciale Mongolfiera di Taranto e abbiamo scherzato un po’ con lui.
 
Ciao Alfonso. Ti diamo subito una notizia: questa sarà una delle pochissime volte nella tua vita professionale in cui sarà il tuo interlocutore a metterti sotto torchio, al contrario di quanto ti accade solitamente. Veniamo alle domande. Abbiamo studiato il personaggio Alfonso Zambrano, sappiamo che la tua carriera è iniziata senza le telecamere. La tua prima esperienza a contatto con il pubblico qual è stata e quando?
«Nasco come insegnante e istruttore di scuola guida. Ho cominciato nel '94 con degli incontri nelle scuole dove ho discusso e approfondito il tema della sicurezza stradale. In quel periodo storico il Ministro dell'Istruzione aveva manifestato l'intenzione di inserire l'educazione stradale tra le materie di studio. Idea che però poi non è più stata messa in pratica. Ricordo quasi tutto di questa bella esperienza che si chiuse poi con una grande festa al Palafiom di Taranto davanti a oltre mille studenti con esibizioni di guida di automobili e moto in vari punti della città. Nel '98 poi, nell'ambito di un progetto di discussione di problematiche legate alla sicurezza stradale, ho rappresentato l'Italia a Malaga in un seminario di studi dove ogni nazione presentava i propri progetti. Io presentai il mio progetto da cui l'anno successivo presero spunto in Portogallo per la predisposizione delle linee guida per la formazione nelle scuole della Comunità Europea. Presentai poi un progetto alla Regione Puglia per la realizzazione di un osservatorio regionale sulla sicurezza stradale. Il progetto venne bloccato all'ultimo momento per sopraggiunti problemi cui la Regione dovette far fronte in quel periodo».
 
Hai ricoperto diversi ruoli nella tua carriera. Tu però come ti definisci professionalmente? 
«Innanzitutto sono un uomo e ritengo che quando si riesce a tirar fuori il lato umano nel proprio lavoro, si può fare tutto perché si è apprezzati maggiormente. Artisticamente molti mi considerano uno showman ma io non mi considero tale. Forse, se avessi avuto un po' di fortuna, sarei diventato come Fiorello… Insomma, come mi definisco? Non lo so… Passo! :-)»
 
La tua partecipazione al programma “Studio100 by Night” ti ha fatto conoscere al pubblico tarantino. E’ stata questa per te l'esperienza che ti ha aperto le porte alla tv?
«In realtà in tv ci sono arrivato molto prima. Presentai infatti un gioco a quiz che si chiamava Euroinforma junior in collegamento con Studio100 tv, in diretta ogni giorno e per 55 puntate dai centri commerciali Mongolfiera e Auchan di Taranto. I concorrenti erano alunni di varie scuole elementari che si affrontavano in vari giochi. Correva l'anno 2001».
 
Ma chi è nella vita di tutti i giorni Alfonso Zambrano?
«Sono una persona che fa qualcosa non solo per se stesso ma anche per gli altri. Vivo a Roma ormai quasi da sei anni. Torno a Taranto sempre con piacere e per cercare di inventare sempre qualcosa di produttivo organizzando e presentando eventi coinvolgendo persone in particolar modo i giovani».
 
Vediamo se le tue numerose fan hanno qualche speranza. Cosa ci dici della tua attuale vita sentimentale ? Sei impegnato? Hai figli?
«Ho una famiglia che mi segue in silenzio. Mi piace tenere separate la vita privata da quella professionale... Se le mie fan hanno speranze? So di piacere sia agli uomini sia alle donne... Che provino a candidarsi... ne possiamo parlare :-)»
 
Torniamo a parlare della tua vita professionale. Ci vuoi raccontare un aneddoto simpatico che ricordi?
«Una sera mi trovavo a Martina Franca dove avevo appena concluso la presentazione di uno spettacolo. In quel periodo avevo raggiunto una certa popolarità oltre i confini pugliesi in quanto l'emittente Studio100 trasmetteva su piattaforma Sky e le mie trasmissioni venivano seguite in tutta Italia. Ero insieme al mio regista Nicola Causi il quale, scherzando, mi invitava a non illudermi tanto perchè in realtà non mi conosceva nessuno. Allora accettai lo sfottò e gli proposi di fare due passi insieme a me posizionandosi però alle mie spalle. Nemmeno il tempo di cominciare a passeggiare che una comitiva di ragazzi di Mestre mi riconobbe dicendo che mi seguivano ogni notte in tv nel mio programma. Nicola dovette arrendersi all'evidenza e io, a mia volta, ho capito in quella occasione che ero veramente diventato popolare».
 
A parte l’appuntamento che ti vede coinvolto qui in Mongolfiera, di cosa ti stai occupando ultimamente e quali progetti hai per il tuo futuro?
«Devo purtroppo ammettere che lavorare a Taranto non è affatto facile perchè la classe politica locale non è ancora ricettiva nella promozione del territorio come invece questa città meriterebbe. In questo periodo sono impegnato in un progetto musicale e culturale in Kazakistan. Sono stato coinvolto da alcune persone per la realizzazione, tra le altre cose, di un videoclip che vedremo nei prossimi giorni. Da questo incontro è nata una serie di contatti con altri personaggi e altre idee ancora in via di sviluppo. Ci sono stato personalmente poche settimane fa e sto curando anche la parte della comunicazione in un concerto che si terrà nei primi di maggio in un bellissimo teatro da 3500 posti in Kazakistan. Uno Stato freddissimo, dove ci sono i fondi ma mancano le capacità organizzative per la realizzazione di spettacoli di moda ed eventi musicali. Ho quindi portato in questi posti le mie competenze e la mia esperienza ma anche il nome della nostra Taranto oltre i confini nazionali con l'intento anche di creare in qualche modo un canale di comunicazione e di collaborazione.
 
Caro Alfonso, ti ringraziamo per la tua simpatia e per la disponibilità. Un grosso in bocca al lupo per i tuoi prossimi impegni. Per chiudere, vuoi fare un saluto particolare ai lettori di Extra?
«Assolutamente sì. Mi piace il fatto che esista gente come voi che lavora con chi a sua volta lavora creando una sorta di gioco di squadra. Questi incontri e queste interviste infatti ritengo siano molto utili per far conoscere meglio un personaggio ai lettori. Vi auguro pertanto dei grandi risultati e che i vostri lettori aumentino e continuino a leggervi sempre con maggiore interesse. La vostra testata è partita con il piede e con in principi giusti. Tra questi quello della comunicazione perché in Italia oggi, tra le altre cose, manca proprio questo: la comunicazione. Chi si avvia invece a un percorso di comunicazione anche se banalmente intervistando uno qualunque tra la gente vuol dire che le carte in regola le ha.
A voi quindi tantissimi auguri e vi ringrazio per avermi voluto concedere l’onore di questa intervista.
Speriamo di incontrarci in un posto migliore per approfondire anche altri appuntamenti che verranno in futuro. Un saluto e un ringraziamento al Direttore».
 


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