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Tendenze/La cucina che sushi(ta) emozioni

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

18
APR
2014
Il locale è luminoso, minimale nell’arredamento, con pareti di cristallo e ideogrammi giapponesi ricamati sui tovaglioli, e con il bancone che mostra l’offerta di Sushi & Co.: ci troviamo nel ristorante di Rino Leone, originario della Svizzera, ma residente a Martina Franca da più di trent’anni.
 
Come mai ha avuto l’idea di aprire un ristorante giapponese?
«Non ho studiato o fatto corsi per imparare a cucinare, la mia è più che altro una passione. L’obiettivo è quello di offrire alla mia clientela  una cosa nuova e contemporanea e poi, considerando il fatto che Martina Franca non disponeva di ristoranti giapponesi e che la gente si spostava dalla città per poter mangiare il Sushi, oltre alla novità abbiamo puntato anche alla comodità».
 
Qual è stata la reazione a questa novità?
«Non siamo aperti da molto tempo e la cosa deve ancora svilupparsi e prendere il suo ritmo. C’è chi viene per curiosità per assaggiare la novità, chi invece perché conosce già la cucina giapponese e quindi viene a curiosare. Il mio ristorante è per tutte le fasce di clientela: da quella dei più giovani a quella dei meno giovani, dalle famiglie ai single». 
 
Cosa preparate oltre al Sushi?
«Prepariamo anche delle pietanze tipo “Fusion”, pertanto, selezioniamo e trasformiamo ricette internazionali rivisitandole e adeguando infine tutto al gusto della cucina contemporanea. Così creiamo salse e piatti nuovi, le proviamo per vedere se ci piacciono e di conseguenza le mettiamo sul menu». 
 
Quali sono i piatti più richiesti?
«Sicuramente il Sushi e poi proponiamo un roll della casa a base di gamberi in tempura, philadelphia e topping di salmone avvolto in pastella e fritto».
 
Com’è organizzata la gestione del locale?
«Personalmente mi occupo della linea calda del menu e do una mano quando hanno bisogno di me sia in sala che in cucina, ma la parte fondamentale della cucina è lo chef  Francesco Spina, originario del Venezuela».
 
Come ha conosciuto lo chef? 
«L’ho cercato e l’ho trovato. Lui stava in Sicilia e grazie a un suo collega, che faceva il suo stesso lavoro, sono riuscito a mettermi in contatto con lui». 
 
Per quanto riguarda la politica dei prezzi? 
«Ci troviamo nella media, forse un po’ più al di sotto. Comunque sia, anche il cliente sa che non sta andando a mangiare una pizza in trattoria ma sta mangiando il Sushi. Sa che il pesce viene “abbattuto” e reso sicuro prima che fresco, in modo da eliminare qualsiasi traccia di virus o batteri anche perché comunque il pesce viene servito crudo e deve essere sicuro al 100%». 
 


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