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Un percorso che vi fa onore

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

30
APR
2014

 

L'ospite d'onore era lui: don Luigi Ciotti; ma i veri protagonisti sono stati i ragazzi del Liceo "Tito Livio" che hanno preparato e realizzato in maniera perfetta la manifestazione "A testa alta" che ieri, ha portato al Teatro Nuovo centinaia di studenti delle superiori di Martina Franca. A loro, in apertura d'intervento, sono andati i complimenti di don Ciotti che ha avuto parole di elogio: "vi devo riconoscere un merito; avete preparato seriamente questo appuntamento. Qui c'è un percorso che vi fa onore."  

Quello che, in sintesi, è stato l'incontro, ce lo racconta con un comunicato stampa il professor Giangualberto Carducci, dirigente scolastico del "Tito Livio". 

"Stamani nel Cinema Nuovo di Martina Franca si è svolta la manifestazione di educazione alla legalità “A testa alta”, organizzata dagli studenti del Liceo “Tito Livio” e cui è intervenuto don Luigi Ciotti, fondatore del “Gruppo Abele” e presidente di “Libera”.

La prima parte dell’incontro è stata animata dagli studenti che hanno messo in scena un flash-mob ispirato al film “I cento passi”, hanno introdotto i macrotemi della manifestazione (politica e mafia, chiesa e mafia, cittadini e mafia, i giovani e l’impegno civile) e hanno letto testi di don Peppe Diana, Paolo Borsellino e Piero Calamandrei.

Quindi, attesissimo, l’intervento di don Luigi Ciotti che, dopo aver raccontato le origini del proprio impegno al servizio degli altri e la fondazione di “Libera”, con lucidità e con altrettanta passione civile ha proposto una riflessione di alto profilo educativo, che ha richiamato il ruolo della cultura (e della scuola) come sveglia delle coscienze, il bisogno di distinguere per non confondere e per non avallare stereotipi infondati (come i giudizi troppo spesso negativi sulla politica), la necessità di dare spessore e profondità alle conoscenze e al sapere, il furto di parole primarie (come pace e solidarietà) fino allo svuotamento e all’ibridazione del loro significato più profondo, il significato della politica come “forma più alta ed esigente della carità” (Paolo VI), il valore strumentale della legalità e solidarietà ai fini dell’affermazione della giustizia, l’inscindibilità della giustizia dall’uguaglianza. Sollecitato dalla videoproiezione del discorso di papa Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi nel maggio 1993, don Ciotti ne ha rievocato con toni commossi la genesi nel ricordo del giudice Rosario Livatino e della sua convinzione della necessità di essere “credibili” con la propria vita e le proprie azioni.  

Una riflessione, quella di don Ciotti, densa e complessa, ricca di umanità e di comprensione per i limiti e le fragilità degli uomini, e d’altronde incrollabilmente convinta che quella del “noi” è l’unica dimensione in cui può trovare piena espressione e valorizzazione la condizione e la vicenda umana.

Una mattinata incisiva e importante quella trascorsa dagli studenti del Liceo “Tito Livio” che hanno potuto confrontarsi con uno dei testimoni più autorevoli del nostro tempo e dell’esigenza di agire operosamente per il cambiamento, attraverso una mobilitazione e un’attivazione che coinvolge tutti, nessuno escluso."



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