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Luigi Pignatelli/ «Città omofoba (ma anche no)»

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

23
MAG
2014
La settimana contro l’omofobia è stata ricca di appuntamenti e feedback positivi. Il presidente di Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto, spiega come le cose stiano cambiando – in meglio - anche a Taranto 
 
È appena trascorsa la settimana contro l’omofobia, settimana di dibattiti, recital, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri e installazioni multimediali contro tutti quegli atteggiamenti discriminatori che, a volte, degenerano in vere e proprie violenze fisiche e psicologiche. Anche a Taranto, come in tutto il resto di Italia, la settimana è stata ricca di appuntamenti, grazie all’associazione Hermes Academy Onlus, che ha coinvolto tutta la cittadinanza ottenendo un gran bel risultato. Il promotore, nonché presidente dell'associazione in questione, Luigi Pignatelli, ci ha raccontato come si sono susseguiti gli appuntamenti e le emozioni che hanno suscitato. 
 È il primo anno che Hermes Academy organizza la settimana contro l'omofobia? Da quale esigenza nasce?
« Da qualche tempo, grazie ai volontari della nostra associazione, Arcigay opera anche sul nostro territorio e le attività legate al mondo LGBTQI si sono intensificate. Ci è sembrato doveroso arrivare alla celebrazione della Giornata Internazione contro l'Omofobia con maggiore consapevolezza».
Come si manifesta l'omofobia?
«Attraverso episodi di bullismo, violenza o di mobbing nei confronti di persone LGBT (un acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) o semplicemente caratterizzate da un atteggiamento o un aspetto che non rientra nel comune stereotipo di genere sessuale».
A cosa è dovuta l'omofobia nel 2014, epoca della globalizzazione e interconnessione,  in cui non dovrebbero esserci né muri né pregiudizi?  
«Non si tratta di una patologia, non è legata a una credenza politica o a un livello culturale, ma piuttosto al livello di equilibrio del singolo individuo. È stato riscontrato dagli anni sessanta il fatto che tendano all'omofobia le "personalità autoritarie", rigide, insicure, che si sentono minacciate dal "diverso da sé" (ovviamente non solo omosessuale). Alti livelli di omofobia sono stati riscontrati anche in persone in lotta con una forte omosessualità latente o repressa. In questo secondo senso l'omofobia può trarre nutrimento e soprattutto legittimazione da condanne ideologiche, religiose o politiche. Per omofobia si può intendere anche la paura dell'omosessualità, in particolare la paura di venire considerati omosessuali e i conseguenti comportamenti volti ad evitare gli omosessuali e le situazioni considerate associate a essi».
Quanto è omofoba Taranto? 
«Da 1 a 10? Qualche mese fa avrei detto 1000! Personalmente ho subito aggressioni omofobe a partire da quando ero un bambino e poi durante l’adolescenza da parte di uomini quarantenni. L'ultimo episodio risale allo scorso anno e vide coinvolto anche mio padre, accorso in mio aiuto. Mi preme riflettere in merito all'orientamento dei media: nessun giornale locale, ad eccezione de "Il Quotidiano di Puglia" e di "Extra Magazine", riportò la notizia dell'aggressione subita la scorsa estate, malgrado ne avessero parlato anche le testate nazionali e la Rai; nelle ultime settimane l'Associazione Culturale Hermes Academy Onlus, che da sempre ha goduto di grande visibilità, ha subito gravi censure da parte di un giornale in particolare, poiché si è accostata ad Arcigay. Ciò nonostante, grazie a campagne di informazione e di sensibilizzazione, nel 2014 nella provincia ionica si sono notevolmente ridotti sia i fenomeni di bullismo omofobico, sia gli episodi di cui sono protagonisti adolescenti che vengono cacciati da casa dopo il “coming out”».
L'Hermes Academy sta svolgendo un percorso insieme alla Consigliera di Parità e associazioni varie: che tipo di risultati state ottenendo? 
«L'Hermes Academy da diversi anni propone percorsi di scrittura e drammatizzazione e, in collaborazione con la Asl, di peer education nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione su tematiche legate a malattie sessualmente trasmissibili e a fenomeni di omofobia. È una grande conquista per noi avere la possibilità di far educazione all'affettività e di donare agli studenti le testimonianze di esponenti della Comunità LGBTQI. Abbiamo inaugurato, poi, nella primavera del 2013, il Centro di Ascolto LGTQI di Taranto e Provincia (Helpline +39 388/8746670 e +39 346/6226998), che offre gratuita consulenza legale, psicologica e arteterapeutica, con attività che il più delle volte, coinvolgono anche individui che avevano precedentemente palesato tendenze omofobe, anche con vere e proprie aggressioni, e le famiglie».
 


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