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"Dinamica Sociale" alla Rotterdam International Art Fair

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

17
SET
2014

 

E’ stato un grande successo quello riscosso da “Dinamica sociale”, l’opera del Maestro Nicola Andreace esposta il 12 e 13 settembre alla Rotterdam International Art Fair 2014 su invito della Galleria Queen Artstudio di Padova, guidata brillantemente dalla dott.ssa Maria Grazia Todaro.

L’opera esposta appartiene al periodo dell’Umanesimo Tecnologico (1982-2005) quando  Andreace, facendo leva su tutta la sua cultura figurativa passata e sulle declinazioni delle avanguardie, realizza oli dalle tecniche miste di pregevole fattura, frutto di analisi meditate, sedimentate, filtrate dall’esperienza acquisita in decenni di studio e vagliate da un’osservazione costante. Attento al percorso umano della sua gente, presenta i temi sociali  con immagini, che puntualizzano la centralità dell’uomo, che non può né deve essere sopraffatto dalla  tecnologia e dalla logica del profitto, ma deve utilizzare le conquiste del progresso per migliorare la sua vita e quella della collettività. Nei quadri, immagini della memoria, mescolate a elementi della nostra antica civiltà, a oggetti di uso quotidiano, a simboli, a lettere, a forme suggestive tratte da temi primari, diventano istanze riflessive sui grandi temi della vita e del tempo: realtà e spazio di visione, coesistendo, l’uno all’altra indissolubilmente legati, sottolineano la volontà di uno slancio vigoroso, necessario ad afferrare il tempo che fugge e a trattenerlo con forza con le proprie azioni per affidarlo ai giorni futuri. Nell’opera Dinamica sociale, secondo Dante Maffia,le figure diventano immagini del nostro tempo, fuori dal tempo e immagini di un tempo remoto che hanno saputo trovare l’armonia con il tempo presente, immagini miracolosamente rimaste a testimoniare il canto dell’evoluzione in una dimensione umana culturale e spirituale di Rinascimento. Rinascimento che non è solo esaltazione della centralità dell’uomo, ma consapevole approdo ai valori alti e perenni dell’uomo, atto di fede nel cammino dell’uomo, che, nonostante gli errori, le cadute, le aberrazioni, sa ancora essere il cuore palpitante dell’Universo, il riferimento che assomma in sé luce e tenebra, male e bene.”  Andreace, nell’opera esposta a Rotterdam, colora i suoi slanci, avvolge in una luce dorata la composizione. Raffigurando i personaggi di varia età, vuole esprimere la speranza dell’azzeramento della superficialità, del recupero dei buoni sentimenti, quali la tolleranza, la disponibilità solidale e disinteressata verso gli altri, l’attenzione verso i giovani e gli anziani, il rispetto per la donna.” Quella di Andreace, scrive Antonella Iozzo, è una pittura che racconta, che riflette ed induce alla riflessione, una pittura che s’introverte , scivola dentro, nella mente e nel cuore per riemergere verità, testimonianza, manifesto pensato e ragionato sull’uomo, sulla sua infinita potenza e sull’effimera caducità”.



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