MENU

DORIANA BORGO/CHE BARBA!

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

14
NOV
2014
Tutte innamorate di Christian Göran, meglio conosciuto come l’uomo Trivago! Merito dello sguardo scanzonato e di quella barba che fa impazzire ogni donna. La moda hipster dilaga in Europa e in America, ma la vera cultura del “senza-rasoio” nasce a Martina Franca
 
 
Abbandonate ogni rasoio, o voi ch’entrate… nel mondo degli hipsters. Dimenticate i volti perfettamente lisci, le guance rasate e la pelle ultra-morbida. 
Lo stile dandy (uomo curato e attento a ogni dettaglio) ha lasciato il posto al più disincantato uomo barbuto: rude e di carattere ma, badate, altrettanto preciso nella cura di ogni particolare.
Perché la barba, ora, non è semplicemente incolta, ma “scolpita” al millimetro e trattata con tanto di balsamo. E se nulla dev’essere lasciato al caso, allora è necessario affidarsi alle mani sapienti dei barbers, barbieri moderni che fanno della cura della barba un vero e proprio stile di vita.
Spopolano Barber Shop in ogni dove. Milano, Parma e gran parte del nord Italia si sta approcciando a questa nuova moda, facendola divenire un fenomeno sociale di rilevanza non indifferente. Basta sfogliare le pagine di una qualsiasi rivista di moda per accorgersi di come l’uomo barbuto stia prendendo piede, conquistando le passerelle e monopolizzando gli spot televisivi (volete un esempio? Provate a guardare la pubblicità di Trivago, o una qualsiasi pagina patinata dove furoreggia Ricky Hall!).
Le più importanti città italiane stanno divenendo il fulcro centrale del fenomeno, ma a qualcuno sarà forse sfuggito che la cultura della barba è nata proprio a Martina Franca, dove Doriana Borgo, subodorando già quasi tre anni fa che questo sarebbe stato un caso in ascesa, ha aperto il primo Barber Shop in Italia. A confermare il primato assoluto è proprio lei:
«Quando ho dovuto creare il sito, ho scelto il dominio thebarber.it aspettandomi di trovarlo già occupato, e invece non c’era ancora nessuno».
Doriana, a cui diverso tempo fa è stata dedicata un’intervista su queste stesse pagine, è l’unica (o forse una delle poche) barber donna. Una “barbiera”, insomma, che prende molto seriamente il suo mestiere. Appassionata come non mai, ha fatto della cura della persona la sua raison d’être. Perché, come ci spiega, il benessere dell’uomo viene prima di tutto.
«Ho iniziato a lavorare come barbiere a diciott’anni. Dopo mi sono occupata naturalmente anche di tagli e acconciature al femminile, cosa che continuo a fare, ma non nego che il mio primo amore è stato proprio quello della barba. Vorrei approfondire sempre di più la cultura del look maschile, proprio perché non si tratta solo di radere o di acconciare. C’è una vera e propria ricerca dello stile più adatto, nonché del benessere psicofisico, affidata alla zona BarBer Relax. Ho girato l’Europa proprio per studiare e per trarre ispirazione dai luoghi in cui tutto ciò impazza già da tempo».
Al bando dunque chi dice che è la donna a essere più vanitosa. 
«Non è affatto così, anzi: i centri estetici e i locali come il mio sono pieni di uomini che ci tengono al loro aspetto, che amano farsi curare. La moda non è solo femminile, ve lo assicura una che viene da una famiglia di sarti… di abbigliamento maschile!».
La moda l’hai nel dna, dunque. Così come la musica: vorrei ricordare ai nostri lettori che ti abbiamo conosciuta proprio in veste di cantante.
«Esatto, e infatti il lato musicale non manca neanche nella mia professione. Abbiamo persino un canale su Spotify, “The Barber Music”, collegato direttamente  con il locale, dove la musica è divisa per generi e si può essere aggiornati costantemente sulla musica trasmessa al BarBer. Inoltre collaboro con Coffy Radio e ogni lunedì ho una trasmissione su una web radio».
Per non farsi mancare niente, direi. Mi incuriosisce il fatto che tu ricopra un ruolo che fino a poco tempo fa era prettamente maschile. Come reagiscono solitamente gli uomini nel farsi fare la barba da una donna?
«Alcuni all’inizio sembrano diffidenti, ma poi rimangono sorpresi e soddisfatti del risultato. Altri invece ne sono incuriositi e affascinati». 
Il commento più strano?
«Arriva, in realtà, da chi rimane incantato dal BarBer Pole, il classico palo con i colori bianco, rosso e blu, perché magari l’hanno visto all’estero o in tivù. Insomma, ho portato un pizzico di vintage e di internazionalità anche a Martina Franca!».
 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor