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Categoria: EVENTI
La rassegna dell’Ecologico International Film Festival, giunta alla settima edizione, ospita quest’anno a Campi Salentina 600 film provenienti da 75 Paesi
Il fascino del cinema è senza dubbio evergreeen. A renderlo tale contribuisce la sua doppia natura, che gli consente di essere declinato, simultaneamente, attraverso varie formule. Così, di volta in volta, un film può essere il pretesto per una “vacanza” dal reale, o un’opportunità per prendersi del tempo e ragionare su di esso. Recentemente si moltiplicano, a livello nazionale e locale gli eventi nati sulla scia di questa seconda formula, con l’intento di accendere i riflettori, è proprio il caso di dirlo, su spaccati privati e/o sociali, nostrani, stranieri, o magari universali. Riaprirà i battenti dall’11 al 14 dicembre prossimi l’Ecologico International Film Festival. L’evento, giunto quest’anno alla settima edizione, si terrà a Campi Salentina (Le), in contemporanea con la ventesima edizione della Città del Libro.
«Da anni i filmaker e i registi indipendenti testimoniano coraggiosamente, attraverso i loro film, i conflitti sociali e il difficile rapporto esistente fra l’uomo e la natura. In questo senso, crediamo che il cinema sociale abbia una funzione di specchio che serve a far prendere consapevolezza e a uscire fuori dalle suggestioni del nostro presente costruito per non farci pensare autonomamente. Pertanto, ciò che a noi sta a cuore è sostenere l’attenzione del pubblico sui temi urgenti della contemporaneità, non per trovare soluzioni ai problemi, ma piuttosto per corrispondere al bisogno di sapere». Con queste parole lo staff dell’Ecologico International Film Festival presenta sé stesso.
La rassegna è una sorta di mosaico variopinto, in cui le tessere, vivide ed eterogenee, sono rappresentate dai lavori in concorso, che raccontano innumerevoli spaccati di umanità. Un padre e un figlio che, facendo dell’immaginazione la loro forza e arma, devono scampare alla guerra (Catching a lion), un bambino alle prese con il difficile ruolo di predicatore della domenica (Dios por el Cuello), una giovane squadra di calciatori africani che combattono la povertà (Red card to poverty). La pesca come rito di passaggio dalla fanciullezza all’età adulta (Fish’R’ us) e la spinosa questione della sperimentazione animale (Fermare Green Hill). Questi sono solo alcuni dei tantissimi temi toccati dalle opere presentate all’Ecologico Film Festival, che si articola in molteplici sezioni (Corti, Medi, Lunghi, Italian Film Competion, Taranta Movies).
«Il festival è cresciuto ancora, come sempre negli ultimi 6 anni», ha spiegato il direttore artistico Roberto Quarta. «E questa è una garanzia per il pubblico e per gli artisti che continuano a trovare il modo di aprire le nostre menti al potere della storia raccontata per immagini. Siamo ancora una volta sorpresi e stimolati dalla ricca diversità di voci, personaggi e luoghi rappresentati nei film selezionati per l’EIFF 2014. I registi indipendenti continuano ad impegnarsi con storie provenienti da mondi ai più sconosciuti. È stato un piacere ricevere oltre 600 film da 75 Paesi. Tutti questi faranno parte comunque del nostro archivio. Per quest’anno, sono stati selezionati 52 film, in rappresentanza di 31 paesi, e questa volta abbiamo trovato il processo di selezione ancora più stimolante e gratificante che mai. E’ stata una vera e propria lotta limitarci al numero di opere che ha finito per dare forma al nostro programma: molti film erano buoni, a volte molto buoni, ma qualcuno doveva essere inevitabilmente lasciato fuori perché, in quattro giorni di Festival, siamo costretti a proiettare un numero ristretto di opere».
Partecipare all’Ecologico International Film Festival è quindi un modo per aprire un finestra sul complesso e imprevedibile universo di umanità che ci circondano. In un certo senso, un pretesto per riflettere su ciò che siamo, sulla direzione che vogliamo (o forse neanche immaginiamo di voler) prendere.
