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Pulpito/Marti/ Ultimo piano per due

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

6
FEB
2015
Come il gatto e la volpe, uno la spalla dell’altro, i due artisti tornano sulla scena teatrale per far divertire il pubblico, trasmettendo un significato e dando spazio a varie interpretazioni
Tornano in scena dopo due anni e replicano il loro successo, Mauro Pulpito e Fabiano Marti, entrambi tarantini, uno attore e l’altro presentatore, uno preciso e l’altro meno, compensandosi l’un l’altro, hanno fatto divertire il pubblico qualche giorno fa presso l’ Auditorium Tarentum con lo spettacolo “L’Ultimo Piano”; Mauro e Fabiano personificano due ladri che la notte di capodanno tentano un furto in un appartamento all’ultimo piano. Uno è vestito da impiegato di banca, l’altro con una calzamaglia e maschera da Zorro alle prese con un furto di un oggetto non definito, fino a quando alla scena si aggiunge la figura di una donna, Ketty Volpe, che sconvolge ogni cosa seguendo tratti comici e a momenti drammatici. A svelarci il segreto di un rapporto così equilibrato e il successo dello spettacolo, Fabiano Marti a cui noi di Extra Magazine abbiamo fatto qualche domanda, autore dello spettacolo in questione.
Come mai in scena dopo 2 anni di pausa?
«Io e Mauro siamo amici da tantissimi anni, amicizia che nasce dalla stima reciproca anche per il nostro lavoro: io ho cominciato facendo l’attore e poi mi sono dedicato alla scrittura di testi teatrali, lui il presentatore e il conduttore televisivo. Nel 2003 ci siamo incontrati professionalmente, in quanto Gennaro Nunziante (autore di Toti e Tata e attualmente regista di Checco Zalone) che lavorava con Mauro da tantissimi anni, ha voluto me e lui insieme per condurre una trasmissione che si chiamava “Tante belle cose” su Antenna sud, da allora non ci siamo più separati. Nel 2006 gli proposi di fare uno spettacolo teatrale insieme, dato che lavoravamo da molti anni e nacque così “Letto a Due Piazze” che lo scorso anno abbiamo portato di nuovo in scena; da allora ci siamo talmente divertiti accorgendoci che al pubblico la coppia piaceva, perché siamo molto diversi ma totalmente compatibili. Da allora cominciai a scrivere spettacoli per noi due e abbiamo continuato a lavorare insieme perché la gente ce lo chiedeva: portavamo in giro spettacoli nuovi e i teatri erano pieni. Adesso  ci guardiamo negli occhi e sappiamo già cosa sta pensando l’altro,  siamo molto amici».
Siete un po’ come il gatto e la volpe, c’è un rapporto particolare che vi lega. Cosa manca a uno di voi due che l’altro ha e viceversa?
«Dal punto di vista lavorativo ci compensiamo perché io sono un tipo molto preciso e lui assolutamente non lo è, se fossimo entrambi precisi impazziremmo e se non lo fossimo non faremmo gli spettacoli, ci sono tante cose che ci uniscono ma sul palco siamo totalmente diversi. Spesso ci scambiamo i ruoli, in linea di massima io interpreto il comico del paese e lui sempre quello un po’ più furbo; lui è quello che ha tante donne io sono quello che ne ha una sola, è il gioco del comico e della spalla che utilizziamo quasi sempre, ma intercambiabili tra loro. Naturalmente le cose che ci uniscono sono l’amore per il teatro e quello per la risata, come nella vita anche sul palco».  
Quanto il pubblico secondo te ha bisogno di teatro?
«Io credo che abbia bisogno di teatro bello, fatto bene, in cui si può rispecchiare ma anche no: la necessità per il pubblico è trovare dei momenti in cui si possa staccare dalla realtà; nella società in cui viviamo è sempre complicato farlo, bisognerebbe staccare per un’ora e mezza da tutto ed entrare in una dimensione diversa che non è la propria, poi ognuno può trovarci qualsiasi cosa ma l’importante è che siano belli. Quelli brutti fanno arrabbiare ancora di più con la vita».
Perché l’ultimo piano? Cosa rappresenta?
«Vuol dire tante cose ed è la fine di qualcosa: questi due poveretti la notte di capodanno, in cui normalmente ci si diverte e si festeggia, sono a fare un furto in appartamento e già questo li identifica con molta tristezza; aspetto importante è che si trovano all’ultimo piano, che dà spazio a tante interpretazioni, potrebbe essere il loro ultimo piano ed è la donna in casa che lo fa capire (Ketty Volpe).  Il fatto che siano all’ultimo piano, la notte di capodanno mentre fuori piove, a rubare qualcosa che neanche loro sanno… allo spettatore libera interpretazione!». 
 


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