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Primo Maggio/ Libero e pensante, ecco il concerto a Taranto

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

30
APR
2015
Tra musica, dibattiti in piazza e contenuti “forti”, l’evento musicale ionico si conferma come occasione di sensibilizzazione e confronto
 
 
La musica aggrega e diverte, ma talvolta, fa anche miracoli. E’ appena il caso di pensare ai risultati che si ottengono con la musicoterapia.
E la musica di piazza? Questa aggrega, diverte e talvolta fa anche riflettere su determinati problemi sociali di cui tanto si parla e per i quali niente o poco si fa.
Da tre anni a Taranto il Primo Maggio è diventato sinonimo del Concertone offerto alla città dal CCLLP (Comitato dei Cittadini e dei Lavoratori Liberi e Pensanti).
Giusto per dare un’idea del successo delle prime due edizioni del Concertone ricorderemo che lo scorso anno le presenze furono calcolate in 100 mila persone, 9 milioni i tweet, 150 le testate accreditate e 150 mila gli utenti in streaming.
Come lo scorso anno l’evento sarà visibile in tutta la Puglia, la Basilicata e la Calabria jonica sul canale del digitale terrestre “Jo tv” (canale 649), sul canale 951 di Sky e in streaming su www.jotv.tv. Ci saranno, inoltre, le dirette su Radio 1 e su Radio Farfalla.
Riprendendo il discorso iniziale facciamo notare che già nella intitolazione del Comitato è racchiuso l’ampio raggio d’azione che lo stesso abbraccia. Si tratta di cittadini, ma anche soprattutto di lavoratori occupati e non, formatosi in gruppo nel 2012 a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva e che nell’esercizio della propria libertà riflettono e fanno riflettere sui mali che attanagliano il capoluogo ionico. 
Il Primo Maggio per il Comitato e per i cittadini presenti vuole creare l’occasione per fare il punto della situazione; si vorrebbe aprire un dialogo, un confronto, discutere sulle condizioni di lavoro, sui contratti, sulla salute del territorio in cui viviamo e lavoriamo, sui decreti che dovrebbero essere “salva cittadino” che lavora e che vive nella sua città. Si vorrebbe raccogliere le voci di tanta gente che ama il proprio paese, la propria città; raccogliere le urla di disperazione di coloro che non riescono a trovare lavoro e sono costretti a lasciare la propria casa, la propria famiglia, la propria terra per cambiare condizione. Si vuole raccogliere il dolore di chi affronta la perdita di un padre, una moglie, un figlio corrosi da una fabbrica che finge e illude di portare lavoro e ricchezza ma che invece dissemina morti.
Allora andiamo a sfogliare il programma per sapere che si inizia alle ore 9 con un dibattito che verterà sui temi principali del documento politico della manifestazione quest’anno tematizzato su “Legalità: quale giustizia?”.
Numerose le presenze annunciate al dibattito: dalle mamme della “Terra dei Fuochi”, dai comitati antiracket di Brindisi ai movimenti ambientalisti di Crotone e Siracusa, fino alle delegazioni lucane che si oppongono alle trivellazioni, ai parenti delle vittime di Casale Monferrato e ai movimenti che alzeranno oggi il volume della protesta contro le grandi opere, proprio nel giorno dell’inaugurazione dell’Expo di Milano. 
Si alterneranno poi intellettuali, persone che hanno pagato sulla loro pelle le conseguenze dei reati ambientali e altre simbolo del cambiamento, possibile se si crede, anche in territori difficili come quello della nostra città.
Grande attesa c’è per la presenza di  Marco Travaglio, direttore del Il Fatto Quotidiano, che ripercorrerà la storia dei sette decreti salva-Ilva. Sul palco, anche, il sindaco di Messina, Renato Accorinti, primo oppositore al progetto del ponte dello Stretto; ci sarà don Palmiro Prisutto, parroco di frontiera, che nella sua Sicilia è in prima linea contro il petrolchimico del “triangolo della morte” Gela-Augusta-Priolo. Raffaella Ottaviano porterà invece all’attenzione la sua storia che ha permesso che la battaglia contro la camorra trionfasse a Ercolano.
Gianpaolo Cassese, amministratore della società F.lli Cassese (proprietaria dell’impresa agricola “Masseria Del Duca”), porterà all’attenzione dei presenti l’esempio della sua impresa che produce il primo olio 100% ecosostenibile in Italia.
Ci saranno, anche, esempi di amministratori che a Taranto hanno deciso di restare per investire su loro stessi contribuendo a costituire una economia alternativa basata sulla eco sostenibilità.
Alle 14 poi, via con la musica.
Il maxi-concertone, che anche quest’anno ha affidato il coordinamento a Michele Riondino e Roy Paci, come anche gli altri anni si svolgerà all’interno del Parco Archeologico delle mura greche (un’area che si snoda lungo otto ettari) e sarà affidato alla conduzione di Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e Mietta.
Sul palco si esibiranno il rapper di Molfetta Caparezza, reduce dal grande successo ottenuto dall'album intitolato 'Museica', Alessandro Mannarino, Roy Paci con gli Aretuska, poi Velvet, Subsonica, Afterhours e Marlene Kuntz. Nel cast, reso noto già da alcuni giorni, poi, figurano Fido Guido, Francesco Baccini e Antonio Diodato; spazio anche al cantautore piemontese Brunori Sas e al gruppo di musica popolare salentino Officina Zoè e Le Bestie Rare. Ci sarebbero dovuti essere i NoBraino, ma la band folk-rock è stata esclusa in seguito a dei commenti poco appropriati fatti da un suo componente sulla recente tragedia in mare che ha riguardato i migranti provenienti dalla Libia.
L'elenco dei protagonisti non finisce certo qui: in scaletta troveremo anche LNRipley, Iosonouncane e Bestier, poi ancora la band romana Bud Spencer Blues Explosion ed Ilaria Graziano con Francesco Forni. Stando agli ultimi rumors, sembrerebbe che gli organizzatori stiano trattando per avere sul palco anche Nina Zilli, Vinicio Capossela e Luca Barbarossa; inoltre, fino a poche ore prima dell'inizio del concerto potrebbero esserci tante altre sorprese.
E’ appena il caso di ricordare le richieste presenti nel documento politico di quest’anno come la chiusura di tutte le fonti inquinanti, la riconversione industriale di Taranto, l’impiego degli operai Ilva e dell’indotto nelle operazioni di bonifica, corsi di formazione aperti anche ai disoccupati della città, la esenzione ticket per coloro che soffrono di patologie legate all’inquinamento, la restituzione alla città delle aree demaniali dismesse dalla Marina Militare e la valorizzazione della Città Vecchia con il censimento del patrimonio immobiliare.
Questo il Primo Maggio proposto dal Comitato, ma al cronista tornano alla mente i ricordi del Primo Maggio della sua infanzia quando si correva in questo giorno tra i prati per raccogliere le prime margherite e i rossi papaveri, l’emblema classico della Festa del Primo Maggio.
Ieri come oggi la Chiesa ricorda ai cattolici che la festività è dedicata a San Giuseppe, patrono dei lavoratori e, anche quest’anno, come ormai accade da alcuni anni, dalla Chiesa di Gesù Divin Lavoratore ai Tamburi, dopo la messa delle ore 18, ci sarà la Processione per le strade del quartiere che è diventato l’emblema dell’inquinamento cittadino.
E’ variegato, come si vede, il programma del Primo Maggio tarantino targato 2015. Nasce e si sviluppa in un clima di grande tensione per la mancanza e l’incertezza del lavoro, per il grave problema degli immigrati ai quali Taranto, fino ad oggi, ha mostrato di tendere la mano in quello spirito di concreta solidarietà.
Certo che può sembrare contradditorio parlare di festa in un clima pieno di tante negatività e incertezze per il presente e per il futuro, ma  se fare festa potrà significare partecipare alle iniziative presenti in città, ciascuno come vorrà, ben venga la festa del Concertone, ben venga la musica suonata dalla banda nella processione e quant’altro.
Comunque sia e comunque vada buon Primo Maggio a tutta la città perché possa celebrare l’avvio di una primavera duratura nel sociale e nella vita privata di ogni cittadino.
 
 
 
 
 


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