MENU

Un albero per la vita/Respiriamo l´aria

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

4
GEN
2013

 

Non è la primavera, come cantava Marina Rei, ma è senza dubbio l’inizio di una rivoluzione che parte da ognuno di noi. Un contributo reale nella lotta contro l’inquinamento
 
A meno di un mese dalla tromba d’aria che ha sconvolto il nostro territorio, Statte torna a sorridere. Complice una giornata stupenda e soleggiata – e non è poco visto che si tratta del 23 dicembre –, complice anche l’impegno di un gruppo di tarantini che non ci sta a sentir parlare ancora di inquinamento, che non intende abbandonarsi al corso degli eventi, ma vuole fare di più. 
Vuole dare un contributo vero, reale, attivo. L’industria rende l’aria irrespirabile? Piantiamo degli alberi, allora. Una soluzione, o almeno un tentativo, semplice così come lo slogan della manifestazione: “Rispondi alla morte con la vita”. 
Questo lo scopo dell’associazione informale della quale si è fatta portavoce Patrizia Bizzarro, un’attivissima giovane tarantina che ha organizzato e coordinato con efficienza l’intero evento, permettendo a tutti indistintamente di rendersi utile, di fare qualcosa e di farla davvero.
Perché, diciamocelo, non basta lamentarsi delle condizioni avverse; non serve recriminare il passato e giudicare una decisione ponderata e presa con giusta causa negli anni Sessanta per combattere un altro problema, quello della disoccupazione, che non era affatto da meno rispetto ai mali che stiamo vivendo ai giorni nostri. È inutile, e anche un po’ codardo se la devo dire tutta, emigrare in cerca di un altro luogo in cui vivere. Qualcuno una volta mi disse: “Non si deve andare via per cercare un posto migliore; occorre rendere migliore il posto in cui viviamo!”.  Che senso ha andar via? Non migliora certo la situazione, piuttosto si tranciano le proprie radici incuranti di quanto accade nel luogo che ci ha dato i natali. E se dovesse subentrare un problema anche nella nuova città? Cosa si fa, si va via di nuovo? Dai problemi non si fugge, mi hanno insegnato, è necessario affrontarli e a volte basta poco. Un piccolo gesto fatto da migliaia di persone può diventare un evento di grande portata. 
Smettiamola di pensare che da soli non si può far nulla; basta accontentarsi di scrivere su un social network che la vita è ingiusta, che la città muore, che l’inquinamento ci uccide, credendo che sia sufficiente una frase buttata lì su una bacheca virtuale, in mezzo a un milione di altri “link”. Bisogna agire, farlo in fretta e bene.
Nessuna sommossa, nessuna violenza, nessun malumore. Solo tanta natura, tante risate e il piacere della compagnia di decine di persone che alle 9 di una splendida e serena mattina di dicembre si sono riunite in una zona di Statte armate di zappa, bastone/tutore e laccetto. 
Sorrisi e mani sporche di terra sono stati gli ingredienti di questa piacevole giornata, dove se non altro ognuno ha avuto modo di ricongiungersi con la natura, di fare un tuffo nel passato e ripescare un pizzico delle origini contadine che da sempre caratterizzano la popolazione pugliese.
Tutti i partecipanti, dopo aver prenotato il proprio alberello e aver scelto il nome da dargli, hanno provveduto a piantarlo da sé, seguendo naturalmente le indicazioni degli organizzatori: uno ogni cinque metri, mantenendo un filare diritto. Un vasto campo disseminato di piccoli pini che un giorno diventeranno grandi e ombrosi portatori sani di aria pulita. Meraviglioso è stato vedere la varietà di persone impegnate nell’atto di scavare una piccola buca nel terreno: uomini e donne di tutte le età, dagli anziani ai bambini. E questi ultimi, con le loro manine piene di terra erano i più entusiasti, i più curiosi. Quelli che sentivano maggiormente la responsabilità e il valore del gesto che quel giorno stavano compiendo. I futuri cittadini del nostro paese che stanno sin d’ora “piantando” – concedetemi il termine, che per l’occasione cade a pennello – le basi e le radici per il proprio avvenire. Stanno scegliendo di amare la propria terra, di realizzare qualcosa di importante, di essere piccoli cittadini attivi, attenti e rispettosi dell’ambiente e della natura. 
Merito, è ovvio, dei loro genitori, che hanno spiegato loro l’importanza di fare qualcosa di concreto; che hanno saputo spiegare che al male si risponde con il bene, che c’è una soluzione a tutto e che dei piccoli passi, mossi uno dopo l’altro, costruiscono interi tragitti e cambiano le sorti del mondo. Se la teoria del caos, secondo cui variazioni di piccola portata diventano di grandi dimensioni se interpretati a lungo termine – celeberrimo l’esempio dell’effetto farfalla tratto dal racconto fantascientifico “Rumore di tuono” di Ray Bradbury –, se la teoria del caos, dicevo, è vera allora il 23 dicembre è accaduto qualcosa di davvero speciale.
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor