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Tutto bianco per la cena in Villa

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

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LUG
2016
C’è un atmosfera magica… quando gli ospiti alle 20.30 varcano l’ingresso di  Villa Garibaldi, muovendo i primi passi,  hanno la sensazione di essere i protagonisti di una favola, nella quale tutti i personaggi sono vestiti di bianco. Il loro procedere è accompagnato dalle note che provengono da un pianoforte, rigorosamente, bianco anch’esso.
Tutto intorno è candido, tutto molto ricercato ed elegante e così anche Martina diventa suggestiva  location di una  “White dinner”, tenacemente voluta da Daniela Conserva e Maria Idria Colucci.
Il tutto pare nasca a Parigi più di 25 anni fa, “quando il signor François Pasquier, essendo rientrato nella sua città dopo un periodo di assenza, invitò i suoi amici ad un pic-nic in un parco cittadino, chiedendo a tutti, data la vastità del parco, di vestirsi di bianco per rendersi riconoscibili.” L’idea, poi, si concretizza in Italia nel 2012, sempre grazie a una donna, che vuole riportare al nord, nello specifico a Torino, “l’atmosfera tipica delle tavolate del sud”, così la prima cena in bianco è a Torino, ma oggi 187 città, noi compresi, possono annoverarla  fra i loro eventi.
La notizia della cena in bianco a Martina parte e si diffonde sui social, prima le adesioni arrivano centellinate, ma man mano che si avvicina la data di scadenza per le prenotazioni aumentano gli iscritti e, come spesso accade, i più vorrebbero iscriversi a tempo scaduto, ma non è più possibile, così i commensali sono trecento. Un bel numero per una prima edizione!
Le regole per partecipare sono chiare e rigorose: niente carta e plastica, tovaglie bianche, tavoli, sedie e tutto il necessario a carico dei commensali, che montano e smontano, lasciando il luogo pulito come lo hanno trovato.
All’inizio sembra tutto un po’ complicato: il trasporto fragile, ma anche quello ingombrante, pare possa procurare non pochi problemi, ma poi in realtà tutto si rivela facile e piacevole. L’allestimento, previsto per il primo pomeriggio, vede tutti con un look bianco pratico e sportivo. Sotto i raggi del sole che, comunque, riesce a fare capolino nonostante gli alberi della villa, tovaglie di pizzo, a rintaglio, finemente ricamate, alcune, forse, intonse, gelosamente conservate “nella cassa” del corredo, prendono vita e vengono adagiate sui tavoli, arrivano a sfiorare l’asfalto, rendendo il tutto più elegante. Poi è la volta di candelieri,vasi in cristallo, il servizio buono di porcellana, viene adagiato sul tavolo, bicchieri a calice, posate sistemate a destra e a sinistra dei piatti, come galateo  comanda.
Tutto è pronto. E’ tempo di tornare a casa per  curare il look da sera, per essere pronti per la “White Dinner”.
Una volta raggiunto il tavolo e aver preso posto,  le portate raggiungono i piatti. Pietanze succulente, elaborate, squisite, all’altezza della situazione e dell’evento.
Gli ospiti si spostano da un tavolo all’altro per conversare e anche condividere emozioni, pensieri, cibo.
E’ bellissimo  potersi  riappropriare degli spazi della città, valorizzarli e viverli insieme, nel rispetto pieno del luogo condiviso civilmente.
Viene premiata “la mise” più elegante, l’acconciatura più particolare della signora Gina Minardi, la tavolata più lunga: 110 commensali per il gruppo “Amar Down”.
La serata è così mite, che non sembra di essere a Martina, non c’è un alito di vento e ci si trattiene fino a tardi.
Poi piano piano si smantella tutto, si ripone tutto con ordine, in buste, trolley e cassette. Tutto viene portato a casa e dopo essere stato lavato torna al suo posto… potrà un giorno raccontare di essere stato protagonista della prima, riuscitissime, edizione della Notte Bianca a Martina Franca.
 


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