MENU

Docufilm/La malattia dell´Italia

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

1
MAR
2013

 

Bill Emmott e Annalisa Piras presentano il film censurato “Girlfriend in a Coma” e analizzano i motivi dello stato comatoso del nostro Paese, invitando a una riflessione per risollevarne le sorti. Il caso “Ilva” specchio esemplare della mala politica e amministrazione italiana
 
Sicuramente ha ricevuto più popolarità, dopo che la sua proiezione programmata al Maxxi di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo) per lo scorso 13 febbraio è stata negata da Giovanna meandri, ex Ministro della Cultura e attuale Presidente della Fondazione Maxxi, giustificando la decisione con il periodo di campagna elettorale; si è parlato subito di “censura” e gli autori hanno lanciato una petizione contro il rifiuto del Maxxi, raccogliendo 32.000 firme e ottenendo la diffusione del film a partire dal Teatro Eliseo a Roma, su Sky Cinema e in molte sale cinematografiche italiane. A Taranto “Girlfriend in a Coma” è stato trasmesso al Savoia grazie ai movimenti Accademia degli Audaci, Rinascere e Associazione Impatto Zero, preceduto da un incontro tra Bill Emmott, ex Direttore dell’Economist nonché autore e attore del film, la regista giornalista Annalisa Piras e la stampa locale. Il  docufilm trae il titolo da un successo musicale degli Smiths e paragona il nostro Bel Paese a una fidanzata in coma, sfruttata e maltrattata da amministratori senza scrupoli. Bill Emmott è sempre stato innamorato dell’Italia, per la sua bellezza architettonica e naturalistica, per la sua buona cucina e per il senso di calore che la gente trasmette, ma questa è la Buona Italia, la Mala Italia a quanto pare è in testa: quella della corruzione, della mafia intrisa con  lo Stato e con la politica, del debito pubblico, della violenza sulle donne, della mala sanità  e del pessimo, ma appositamente voluto, servizio all’istruzione e alla cultura. L’ex Direttore dell’Economist, reso celebre dopo una copertina del suo giornale nel 2001 contro Silvio Berlusconi, ha conosciuto Annalisa Piras durante un’intervista, che nello stesso anno era inviata a Londra de LA7, nella quale sono emersi parecchi punti di vista e interessi condivisi. Bill Emmott ha commentato che in Italia manca l’ informazione ed è necessario risvegliare la consapevolezza degli italiani; ha intrapreso un viaggio di un anno nel nostro Paese, per cercare di capire quale sia la vera diagnosi, attraverso diverse interviste ad attori, registi , scrittori, procuratori antimafia, politici, industriali, preti e cittadini, recandosi in molte città italiane. A Taranto è giunto il 17 febbraio, giorno dell’incidente probatorio del processo contro l’Ilva, in cui si è accertata l’azione letale dei fumi del siderurgico. Bill davanti al tribunale quel giorno ha potuto percepire la stanchezza e la disperazione dei cittadini tarantini, soggiogati per anni dal ricatto salute-lavoro. Il caso Ilva è la manifestazione palese dell’ignavia  di tutto il sistema politico italiano, perché tutte le amministrazioni che si sono alternate, non hanno mai legiferato per la tutela del lavoro e della salute, per il bene dei cittadini. «A Taranto l’ignavia insieme alla mancanza del bene comune e alla litigiosità è più accentuata che nel resto del Paese» ha sostenuto Bill Emmott e ha continuato «il silenzio perpetuato negli anni, è il simbolo del fallimento del mal governo, di Taranto e dell’Italia tutta; ciò che manca in questo sistema governativo è “l’accountability” caratterizzante il sistema anglosassone, cioè il “chieder conto” a chi governa delle proprie azioni, il senso della responsabilità, ma è evidente che ora la gente comincia a capirlo e si sta ribellando». Filo conduttore del lungometraggio è quello tipico della Divina Commedia, che nessuno può essere assolto dai propri peccati senza un pentimento e a Emmott, sembra che nessuno possa essere assolto. Invano è stato il tentativo di intervistare qualcuno dei membri della famiglia Riva, ma accanto al cattivo capitalismo, può esserci il buon capitalismo, probabilmente quello impostato da Mario Monti al Governo e adottato da Marchionne, dalla famiglia Ferrero e dalla Marcegaglia, opinioni indubbiamente discutibili da chi in Italia ci vive. Valido aiuto al nostro sistema corrotto e facilmente disponibile a compromessi, è sicuramente dato dalla forte influenza vaticana che impone la doppia morale, quella ufficiale e quella ufficiosa, oltre che dalla manipolazione dell’informazione, che ci vuole privi del senso della ragione trascinando la nostra attenzione su argomenti dal bassissimo livello culturale. «Ho avuto un senso di tristezza e sgomento quando ho ricevuto la lettera del Maxxi che si rifiutava alla proiezione del film, trattandosi di un ente che dovrebbe diffondere ogni tipo di cultura, ponendo l’Italia in connessione con il panorama internazionale; ma nonostante ciò sono rimasta piacevolmente colpita dal sostegno che abbiamo ricevuto attraverso le proiezioni così diffuse e la nutrita raccolta di firme» ha commentato Annalisa Piras. Un film che invita alla riflessione verso lo stato comatoso in cui versa da anni l’Italia, ma che al tempo stesso lascia un messaggio di speranza: può il Paese risvegliarsi dal coma e adottare le migliori soluzioni?! Agli italiani la scelta di agire! 
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor