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SPECIALE CARNEVALE - Le 10 maschere più famose della Commedia dell´arte

Categoria: EVENTI

22
FEB
2019
Cos’è la Commedia dell’arte?
È un modo di far teatro che nasce in Italia nel XVI secolo. Ha due caratteristiche principali: lascia grande spazio all’improvvisazione degli attori – che si basano su canovacci con indicazioni molto generali sulla trama – e mette in scena le cosiddette “maschere”, cioè personaggi con caratteristiche fisse e stereotipate che indossano, appunto, una maschera. Molti di loro sono legati a una determinata regione italiana. Il nome della pratica teatrale si deve al fatto che per la prima volta in Europa gli attori erano veri e propri professionisti nell’arte della recitazione.
 
Pulcinella
Maschera napoletana dal costume bianco e il naso adunco, servo pigro e opportunista. Il nome potrebbe derivare dalla voce chioccia o dal naso a becco (piccolo pulcino), oppure dalla corruzione di un cognome diffuso in Campania: Pulcinello o Polsinelli. Le prime testimonianze colte della maschera si trovano nei Viaggi di Parnaso di Cortese e nei Balli di Sfessania di Callot.
 
Pantalone
Maschera veneziana, Pantalón è nel Cinquecento un anziano mercante avaro e lussurioso, ma nel tempo si evolve nella figura di un buon uomo. Fu Carlo Goldoni a delinearne i tratti in maniera definitiva, dandogli l’impronta del vecchio brontolone, sebbene saggio e generoso.
 
Colombina
Vivace e maliziosa servetta di Pantalone, a differenza degli altri non indossa una maschera (Pantalone svestirà la maschera solo nelle commedie goldoniane). È uno dei primi personaggi femminili definiti del teatro italiano: il ruolo della servetta, infatti, ha importanza sempre crescente nelle commedie, anche grazie all’ammissione delle donne alla recitazione – fatto che avviene proprio attorno al Cinquecento.
 
Arlecchino
Famosissimo servo imbroglione e sempre affamato, di origine bergamasca, dal costume multicolore. Il nome deriva apparentemente da Hellequin, tipo comico diavolesco caratteristico delle messe in scena medievali francesi. Arlecchino, durante il Seicento, è figura di sempre maggior successo e rilevanza, grazie alla sua personalità rude ed espressiva: è ignorante ma astuto, ha sempre fame, usa un linguaggio licenzioso e scurrile.
 
Brighella
Un altro servo furbo, anche lui bergamasco, migliore amico di Arlecchino. Come lo stesso Arlecchino, è un’evoluzione dell’antica maschera del Zanni. Nel tempo si trasforma in un servitore fedele e attento ai bisogni del padrone.
 
Balanzone
Dottore anziano, saccente e pedante, di origine bolognese, che indossa una toga nera. È talvolta chiamato dottor Graziano o semplicemente Dottore, mentre Goldoni lo utilizze col nome di dottor Lombardi nell’Arlecchino servitore di due padroni. Pedante, cavilloso, prodigo di inutili insegnamenti e di indesiderati consigli, trova sempre la scusa buona per rifilare a qualcuno uno dei suoi sproloqui, che han pretesa d’esser dotti ma sono invece un accrocchio di parole storpiate e frasi ampollose ma insensate.
 
Gianduja
Personaggio torinese di origini astigiane, nasce come personificazione del carattere del popolo piemontese: conservatore, fermo sulle sue posizioni ma fedele alla parola data e sempre di ottimo umore. È una maschera tarda – inventata solo verso la fine del Settecento -, ma diventa ben presto famosa e riconosciuta ovunque come maschera-simbolo del Piemonte. Il nome nasce dalla contrazione di “Gian dla doja”, ovvero “Giovanni del boccale”.
 
Stenterello
Personaggio fiorentino chiacchierone, simboleggia il popolano pauroso e un po’ sfortunato, ma in fin dei conti buono. Come Gianduja, nasce alla fine del Settecento, ma è caratterialmente molto diverso: sovente pigro, Stenterello è costantemente perseguitato dalle ingiustizie, che riesce a superare solo facendo affidamento alla sua arguzia.
 
 
Capitan Spaventa
Capitan Spaventa è un soldato di ventura originario della Liguria. È ambizioso e inguaribile sognatore, ma è anche personaggio colto e di buon senso. Fa da contraltare a un altro famoso militare della commedia dell’arte ligure: Capitan Matamoros. La figura di Capitan Spaventa è stata inventata dall’attore Francesco Andreini e – cosa molto rara – ne possiamo leggere i tratti distintivi in una raccolta di scritti del suo stesso creatore: Le bravure di Capitan Spaventa.
 
Pierrot
Sebbene debba il suo nome e il suo successo alla Francia, Pierrot è una maschera italiana. Nasce anch’egli come variante del zanni, e il suo nome originario è Pedrolino. Portato nei teatri d’Oltralpe nella seconda metà del Seicento, Pierrot perde progressivamente le caratteristiche del servo astuto e diventa invece un mimo malinconico e innamorato della luna.
 
 
 


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