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Le Marine di tutto il mondo approdano a Venezia

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

17
OTT
2019

Nella Sala Squadratori dell’antico Arsenale Militare di Venezia, si è aperta ufficialmente la XII edizione del Regional Seapower Symposium of the Mediterranean and Black Sea, dal titolo “Shaping our Navies for the Blue Century”, è il tema che si propone di delineare il possibile futuro delle Marine moderne e di mettere in evidenza la necessità di sviluppare un approccio più inclusivo ed equilibrato all'interno della più ampia comunità marittima: mari più sicuri significa maggiori progressi e prosperità per il mondo intero. Parteciapano sessanta Marine di tutto il mondo, di cui ben trentaquattro rappresentate dal proprio Capo di Stato Maggiore. Ad aprire i lavori l’intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli e del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone.

“Allargando il nostro orizzonte - ha dichiarato Il Generale Enzo Vecciarelli -appare evidente che il dominio marittimo, nella sua globalità, sia elemento decisivo per il conseguimento di un benessere inclusivo, esteso al mondo intero. Mari e oceani aperti, sicuri e liberi, restano la condizione necessaria per uno sviluppo sostenibile e legittimo delle nostre nazioni, delle nostre comunità e delle nostre economie”. La proiezione verso una maggiore globalizzazione permette alle “nostre marine militari di mantenere la loro tradizionale flessibilità – ha sottolineato il Generale Vecciarelli- preservando il loro ampio ventaglio di strumenti, dalla diplomazia navale alla proiezione del potere marittimo, in modo da garantire ai decisori politici tutte le opzioni più utili alla risoluzione delle crisi emergenti”. La Marina Militare avrà un ruolo fondamentale di comunicazione e connessione. In questa edizione partecipano 57 Marine di cui 34 rappresentante dai rispettivi capi, tra le quali alcune Marine che partecipano per la prima volta: Barhein, Camerun, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Oman e Tailandia. L’intento è quello di sviluppare un interessante dialogo, basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco, con la ferma volontà di raggiungere dei risultati efficaci e condivisi bastai sul dialogo, sulla fiducia e sulla cooperazione.

Alla base della cosiddetta “Blue Growth (Crescita Blu)” vi è la capacità di poter accedere al mare in modo continuo, sicuro e sostenibile visto che gran parte dei traffici mondiali si muove sul mare. Il Simposio contribuisce a diffondere la cultura marittima. Un mare più sicuro è sinonimo di progresso e prosperità per il nostro Paese e per il mondo intero. In totale sono 3 le sessioni, che si concentreranno sulla cornice legale internazionale, sui ruoli e sulle capacità delle Marine del future, e sulla possibile evoluzione del concetto di potere marittimo. Tra le attività collaterali, necessarie per capitalizzare la presenza dei molti leader delle Marine, si svolgeraà il terzo meeting dei Capi delle Marine dell’Iniziativa ADRION; lo European Carrier Group Interoperability Initiative Chief Of Navy meeting, dove verranno identificate le azioni più opportune per rivitalizzare e consolidare una capacità strategica e abilitante per lo sviluppo di una dimensione navale multinazionale efficace; il secondo meeting delle Technical Leading Navies del Trans-Regional Maritime Network, per discutere la possibile evoluzione in prospettiva federativa della condivisione delle informazioni sul traffico mercantile; lo high level education CHON meeting, che si deve considerare occasione molto importante per condividere e rafforzare valori comuni nel campo della formazione militare a vantaggio delle future leve delle nostre Marine; la firma della Note of Accession al Trans-Regional Maritime Network della Marina Pakistana. Il Capo di Stato Maggiore della Marina ha concluso il Suo intervento citando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “L’azione della Marina Militare è preziosa, un elemento di fondamentale supporto alla salvaguardia della nostra Repubblica” aggiungendo, a titolo personale, “e per quella di ogni Paese democratico”

 



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