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Musica/Canta con noi, Checco

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

10
MAG
2013

 

Il genere è quello del rock-melodico, è nata da poco ma ha già collezionato molte date e altrettante soddisfazioni. La coverband dei Modà sta ottenendo un notevole successo. Merito anche del suo cantante, Alex Mità, che ci racconta i prossimi impegni dei Moda’y
 
“Tappeto di fragole”, “La notte”, “Arriverà”, “Se si potesse non morire”. Sono solo alcune fra le canzoni di uno dei gruppi più amati d’Italia: i Modà. Basta citare un titolo e subito viene in mente il motivetto, si inizia a cantare e non si smette più. A volte ci si sorprende persino a ricordare le strofe finali, quelle che in realtà sfuggono sempre e delle quali spesso si confondono i versi con quelli precedenti. Ma quale che sia il grado di conoscenza dei testi – e si va dalla fan sfegatata a quella che dice di non ascoltarli ma in realtà manda giù a memoria tutti i brani – non vi è una persona che non si sia ritrovata almeno una volta a intonare a squarciagola una di quelle canzoni. Magari ferma al semaforo o imbottigliata nel traffico, con tanto di bocca spalancata e tizio sul marciapiede che osserva fra l’inorridito e il divertito. 
Il successo di questo noto gruppo, e l’apprezzamento che le fan riservano a Checco, il leader, è tale che Alex Mità, cantante pugliese, ha pensato bene di creare una coverband che ne portasse in giro per la regione – e perché no, per l’Italia, – le canzoni. È così che sono nati i Moda’y, un gruppo di musicisti che da gennaio colleziona una data dietro l’altra, ottenendo sempre un gran seguito.
Un’intuizione, quella di creare il gruppo, che sta portando fortuna ai componenti della band, i quali hanno già il loro fan club con tanto di maglietta personalizzata.
In attesa di ascoltarli all’Engine Club di Martina Franca, scambiamo quattro chiacchiere con il cantante Alex.
 
Alex, quando nasce il gruppo dei Moda’y?
«Ha una storia piuttosto recente, in quanto la nostra coverband, ispirata al noto e amatissimo gruppo dei Modà, è nata soltanto pochi mesi fa, e per l’esattezza il 16 gennaio scorso. In realtà, inizialmente facevo parte di un’altra band, della quale ero il cantante. Ma poi ho deciso di creare una nuova cover».
 
Tu sei il cantante del gruppo oltre che il leader. Quali sono gli altri componenti?
«Il nostro è un gruppo molto affiatato, composto da Giuseppe Moschetti alla chitarra elettrica, Rocco Giancaspro al piano, Marco Lorusso alla batteria e da Michele Paternoster al basso. Inoltre, talvolta collabora con noi Rossella Malerba, una bravissima cantante che ci aiuta nei duetti dove è richiesta una voce femminile. C’è una grande sintonia di voci, e il risultato è sempre molto apprezzato».
 
Moda’y. Un nome bizzarro e alquanto originale, direi.
«Sì, ci piaceva molto l’idea di coniugare due diversi concetti: anzitutto il nome della band ufficiale a cui ci ispiriamo e a cui dedichiamo il nostro lavoro. In secondo luogo il finale, “Day” rimanda al suo significato inglese: giorno, ovvero il giorno dei Modà. I nostri concerti rappresentano pertanto degli appuntamenti immancabili che fanno immergere completamente il pubblico nelle dolci atmosfere delle canzoni più amate del momento».
 
Un po’ ovunque e in Puglia soprattutto fioccano le coverband, i gruppi che ricalcano fedelmente lo stile dei cantanti più apprezzati. Come mai voi avete scelto proprio i Modà?
«È una band che piace moltissimo, una delle più amate dal pubblico italiano e non solo. Le loro canzoni vengono ascoltate da tutte le fasce d’età e sono tantissimi quelli che le conoscono a memoria. È un genere in grado di toccare le corde di tutti, indistintamente, a prescindere dalla generazione a cui si appartiene. Credo sia perché le canzoni dei Modà trattano un tema universale, come quello dell’amore, ma in una maniera tale da non farlo apparire scontato né banale. Ci si immedesima in esse».
 
Immagino, inoltre, che ci sia una certa affinità vocale con Checco, il leader dei Modà.
«Effettivamente. Già quando facevo parte del precedente gruppo notavo un riscontro piuttosto positivo da parte del pubblico, il quale apprezzava moltissimo la mia voce. Devo ammettere che quello dei Modà è un genere che sento mio, che mi appartiene. Come dire, è nelle mie corde. Tutto ciò che è romantico, che parla di amore e di sentimenti, si presta bene e calza a pennello con le mie emozioni. E se mi emoziono io, allora è facile trasmettere le stesse sensazioni a chi mi sta ascoltando. Quando salgo sul palco, per me non c’è solo l’esibizione; non si tratta di cantare alla perfezione. Io ci metto il cuore, canto con tutto me stesso».
 
Dunque, da appassionato di musica prediligi il genere romantico.
«Esatto, sì. Direi proprio di sì. Amo il genere rock-melodico, che ha una buona musicalità e allo stesso tempo un bel testo. Mi piacciono le canzoni in grado di commuovere, di emozionare. Oltre ai Modà, ammiro moltissimo Stevie Wonder e il grande Alex Baroni, una prematura perdita per il mondo della canzone italiana. Con questa coverband mi sono messo alla prova; ho voluto sfidare me stesso provando a emulare i cantanti che apprezzo maggiormente. E finora, posso dire di essere davvero soddisfatto».
 
A proposito di soddisfazioni, nonostante il gruppo sia stato messo in piedi da così poco tempo, non vi sono certo mancate.
«Affatto, anzi. Abbiamo ricevuto davvero un’accoglienza straordinaria dal pubblico pugliese e abbiamo già il nostro fan club; alcuni hanno persino le magliette con il nostro nome (ride, ndr). Abbiamo già fatto diverse serate a Taranto e provincia, a Martina Franca, a Grottaglie, a Ostuni. Persino alcune date fuori, come per esempio quella a Potenza e alcune in Calabria. Pochi giorni fa, invece, siamo stati a Bitetto. È bello sapere di essere apprezzati. Finito uno spettacolo ne abbiamo subito un altro in programma».
 
Ho la sensazione però che sia un’altra la cosa che vi ha reso più felici…
«Beh, abbiamo avuto la fortuna di conoscere personalmente due componenti dei Modà, Stefano Forcella e Diego Arrigoni. Abbiamo condiviso con loro un’intera giornata e ricevere i complimenti da parte di chi di musica se ne intende davvero è sicuramente motivo di grande orgoglio».
 
E il leader, lui non l’avete incontrato?
«Purtroppo no, ma mi auguro ci saranno nuove occasioni. Sarebbe un sogno poterlo conoscere, perché mi aiuterebbe a capire meglio cosa c’è dietro ogni sua canzone, dietro ogni parola. Mi permetterebbe di entrare maggiormente in contatto con il significato dei suoi testi, con le emozioni da lui provate mentre scriveva e componeva. E poi duettare con lui sarebbe il massimo».
 
All’ultimo Festival di Sanremo i Modà hanno conquistato il podio, classificandosi al terzo posto. Siete contenti del risultato ottenuto dai vostri beniamini?
«No, meritavano il primo posto. Già nelle passate edizioni, con Emma, si sono aggiudicati il secondo, anche se la loro era stata la canzone più apprezzata in assoluto. Quest’anno speravo in un risultato diverso che riconoscesse i loro meriti, ma così non è stato. È un peccato, a mio avviso, che non abbiano vinto, perché il testo di quella canzone è eccezionale. “Se si potesse non morire” è dedicata a una loro fan che è morta a causa di un tumore, purtroppo. Dunque era particolarmente sentita».
 
Qual è l’obiettivo dei Moda’y? Qual è la vostra più grande aspirazione?
«Anzitutto ci preme far ascoltare buona musica, allietare il pubblico e far trascorrere a chi ci vorrà seguire delle ore piacevoli, all’insegna del divertimento e del romanticismo. Inoltre, ci piacerebbe farci conoscere, portare avanti il nome della band. Ma anche essere apprezzati e riconosciuti rispettivamente come cantante e musicisti. Inoltre ci auguriamo di diventare la coverband ufficiale, naturalmente».
 
Immagino che non sia facile a volte portare avanti i vostri sogni. Spesso ci si scontra anche con difficoltà di natura economica.
«È vero. Non è sempre facile, anzi, al contrario talvolta si devono mettere in conto diverse problematiche. Per questo il sostegno e l’aiuto dei nostri sponsor è fondamentale, e colgo l’occasione per ringraziarli davvero con il cuore. Si tratta di “Twenty-one abbigliamento” di Martina Franca e di “Acmei s.p.a.” un’azienda commerciale di fornitura elettrica. Grazie a loro possiamo creare i banner per l’allestimento e molte altre cose necessarie. E poi, non saremmo nulla senza il nostro sesto Moda’y, Maurizio Pastore. Lui ci dà una mano in tutto: dall’organizzazione degli eventi alla pubblicità. Insomma, gli siamo davvero molto molto grati».
 
Prossime date in programma?
«Saremo presto a Grottaglie. Ma soprattutto stasera alle 22 ci esibiremo all’Engine Club di Martina Franca. Vi aspetta divertimento e tanta buona musica. Non mancate!».
 


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