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Mimmo Pappone/Non bella, ma buona

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

7
GIU
2013
Un soggetto,un punto d’attenzione e un messaggio da comunicare. Ecco le caratteristiche della foto perfetta per il Presidente del circolo fotografico “Controluce”, già noto ben oltre i confini di Statte
 
“Uno specchio riflette sempre ciò che vi è davanti, ma ognuno guarda da un punto diverso”. Le parole di Poirot ne “Il mistero del Treno Azzurro” di Agatha Christie, mi risuonano nella mente mentre ascolto Mimmo Pappone, presidente del Circolo Fotografico “Controluce”. Mi parla della fotografia e la passione per quest’arte gliela si legge negli occhi. Per scattare una foto – «non bella, ma buona» mi dice, – non basta avere uno scenario da inquadrare. Occorre trovare un soggetto, misurare la prospettiva, cercare la giusta angolazione. Questioni di punti di vista, insomma. Lo stesso paesaggio può apparire estremamente diverso a seconda del modo in cui si punta l’obiettivo. Due foto dello stesso soggetto, possono essere differenti. Ed è proprio questa differenza a fare di un fotografo un artista. Artisti di cui il circolo “Controluce”, per nostra fortuna, è decisamente pieno.
 
Quando è nato il circolo fotografico “Controluce”?
«È nato in seguito a un corso di livello base organizzato dal presidente del circolo “Il Castello” di Taranto, Raimondo Musolino, presso la Biblioteca civica di Statte intorno al 2007. Insieme ad alcuni corsisti abbiamo poi deciso di proseguire con un corso di livello avanzato e poco dopo abbiamo manifestato la volontà di far parte del circolo “Il Castello”. È stato lo stesso Musolino, invece, a consigliarci di costituire una nuova associazione in modo tale da creare una rete più estesa che avrebbe garantito la collaborazione e la cooperazione fra i circoli. Il 9 settembre del 2009 dunque è nato il circolo fotografico “Controluce”, con sede nello studio Juliet, gentilmente messo a disposizione a titolo gratuito da Wladimiro Pappone, al quale dobbiamo molto. È stato un bel gesto da parte sua e per questo lo abbiamo nominato socio onorario».
 
Come mai il nome “Controluce”?
«È stata bandita una vera e propria gara alla ricerca del nome giusto. Naturalmente ognuno dei soci suggeriva un nome che avesse a che fare con la fotografia, per esempio “Grandangolo” o “Diaframma”. Improvvisamente qualcuno ha avanzato la proposta di chiamarlo “Luce”, ma avremmo creato un certo conflitto con le varie associazioni impegnate nel sociale che usufruiscono di questo nome. Per cui abbiamo aggiunto “contro”, in modo da lasciar intuire anche i giochi d’ombra che vengono adoperati in fotografia».
 
La costituzione del circolo è stata subito sancita da un primo passo importante.
«Esatto. Ci siamo iscritti alla FIAF, la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, e questo ci ha permesso di essere un’associazione formalmente riconosciuta. Tutti i nostri eventi e le nostre manifestazioni vengono inseriti nell’annuario ufficiale della Federazione ed è davvero un’ottima opportunità di farci conoscere a livello nazionale».
 
Il circolo “Controluce” è molto attivo nel nostro territorio.
«È vero, organizziamo molte manifestazioni anche se a volte non è facile, poiché non godiamo di alcun finanziamento, dunque noi soci ci autotassiamo mettendo a monte una quota mensile. Tuttavia, sin dall’inizio ci siamo avventurati in numerosi eventi, ottenendo anche riscontri molto positivi. Il primo, nel 2009, è stato “Novembre piovono foto”, un grande contenitore dove si sono susseguiti molteplici lavori ed esperimenti creativi. Uno in particolare è stato molto bello: si tratta di “Povero ritratto” ossia un workshop mirato naturalmente a scattare dei ritratti, ma con attrezzature low cost. Inoltre, sin dai nostri esordi il Comune di Statte ci ha affidato, per tre anni consecutivi, l’incarico di realizzare il suo calendario. Siamo entrati praticamente in tutte le case. Siamo stati anche i fotografi ufficiali del Carnevale del Brigantino di Crispiano per ben tre edizioni».
 
Uno degli eventi più importanti è FotoArte.
«Esatto. È un festival della fotografia giunto ormai alla decima edizione. È organizzato dal circolo “Il Castello” e dal suo presidente, Raimondo Musolino, ma noi vi partecipiamo sin dai nostri albori. Si tratta di un vero e proprio calendario di eventi, tra cui mostre, seminari e workshop con alcune delle personalità più note del panorama fotografico».
 
Ciò che vi ha fatto apprezzare per la qualità dei vostri lavori è stata inoltre la partecipazione a numerosi concorsi.
«Infatti. Abbiamo preso parte a tantissime competizioni, poiché è importante per un circolo e per un artista in generale mettersi alla prova e soprattutto confrontarsi con gli altri, apprendere sempre nuove tecniche, osservare i lavori degli altri e ammirarne le particolarità. Un circolo fotografico non può rimanere fine a se stesso, ha bisogno di esplorare il territorio e di mettersi in gioco. Noi l’abbiamo fatto in molte occasioni e non posso che ritenermi più che soddisfatto per i riconoscimenti ottenuti. In particolare al concorso di Oria “Il ravanello d’oro” dove i soci del circolo “Controluce” si sono fatti valere aggiudicandosi un primo e un terzo posto, cosa non facile dal momento che eravamo anche fuori provincia, dunque c’erano moltissimi partecipanti. Così come ne “I tesori dell’isola”, concorso a premi ideato dal Servizio cultura del Comune di Taranto, dove abbiamo conquistato l’intero podio: primo, secondo e terzo posto. Un successone. Io, che mi sono classificato appunto primo, ho vinto con “L’attraversata”, una foto in bianco e nero che ritrae il Ponte di Pietra, ma con un taglio verticale, cosa insolita visto che solitamente viene fotografato in maniera più classica, orizzontalmente».
 
A proposito del confrontarsi con altri fotografi, so che siete gemellati con un altro circolo.
«Esatto. Oltre a essere una costola de “Il Castello”, abbiamo intrecciato una collaborazione con il circolo “Il Sestante” di Gallarate. Abbiamo ospitato una loro mostra a Statte, impegnandoci a dare visibilità al loro operato e così faranno loro. “Il Sestante” è un circolo storico, in piedi da circa cinquant’anni. Si tratta di veri e propri professionisti, e per noi, che siamo un circolo relativamente giovane, è stato un vero onore e un grande piacere poter ammirare la professionalità di veri artisti della fotografia. A tal proposito di recente abbiamo ospitato la mostra di un grande fotografo, come Ciro Quaranta, con una serata interamente dedicata a lui. Il 31 maggio e per diversi giorni è stata con noi Daniela Sidari, una docente universitaria che ha come principale oggetto delle sue foto la rappresentazione dello spazio e dell’architettura. È stata inoltre insignita dell’onorificenza BFI, Benemerito della Fotografia Italiana, un riconoscimento ambitissimo da tutti i professionisti del settore».
 
Siete impegnati anche nel sociale…
«Stiamo realizzando un laboratorio con il Centro Diurno socioeducativo e riabilitativo di Statte. Lavorare con i ragazzi che hanno alcune disabilità è un’esperienza che ti arricchisce profondamente. Noi del circolo trasmettiamo loro la passione per la fotografia, ma loro ci insegnano molto di più. Ci siamo davvero affezionati a questi ragazzi; si può leggere l’entusiasmo sui loro volti ed è contagioso. Tutti i soci del circolo hanno fortemente voluto fare almeno un incontro. Il 14 giugno allestiremo una mostra per concludere il progetto. (vedi box al lato, ndr)».
 
Il recente tornado ha dato luogo ad alcuni scatti che toccano profondamente.
«Dieci minuti dopo la tragedia che ha colpito il paese di Statte, tutti i soci del circolo senza mettersi d’accordo fra loro, si sono muniti di macchina fotografica e sono usciti in strada a scattare. Non è stato fatto per speculare su un evento drammatico, né tantomeno per voglia di spettacolarizzazione. Piuttosto, volevamo documentare quanto accaduto. È stato un evento storico e noi eravamo lì, in quel momento. Il nostro compito era quello di fornire una prova, di mostrare anche alle generazioni future e a chi non era presente quanto il paese era stato danneggiato. Alcuni ci hanno rimproverato il fatto di non aver mostrato i volti e le persone. Ma, in tutta onestà, quella è stata una nostra scelta. Fotografare le lacrime di chi non ha più una casa, di chi mostrava ancora segni di spavento non ci sembrava etico. Abbiamo preferito così. Con alcune immagini – inserirle tutte era impossibile – abbiamo realizzato un dvd col sottofondo di “Terra mia” di Mariella Nava, la quale ha gentilmente messo a disposizione la sua canzone. La mostra delle foto è stata presentata a Bari nel ristorante “Il pane e le rose”, a Statte nella sede dei Giovani Democratici e in Biblioteca». 
 
Quali caratteristiche deve avere una foto per essere bella?
«Non “bella”, ma “buona”. Ecco, per essere una buona foto occorre che ci sia un soggetto, qualcosa che focalizzi l’attenzione e che allo stesso tempo comunichi qualcosa. Basta un dettaglio su una strada, un oggetto su un tavolo, qualsiasi cosa».
 
Il circolo “Controluce” predilige un soggetto in particolare?
«No, fotografiamo tutto ciò che in quel momento ci attrae, siamo piuttosto generici. Tuttavia, ognuno di noi ha una determinata predisposizione: c’è chi è molto bravo con la flora e la fauna, chi è un paesaggista nato, e chi si alza alle 6 di mattina per fotografare l’alba o una veduta con nebbia, come il sottoscritto».
 
Quali sono i vostri prossimi impegni obiettivi?
«Il 14 giugno presenteremo una mostra personale dei soci dal titolo “La ricerca, il viaggio”. L’obiettivo principale, tuttavia, è sempre e comunque crescere, continuare a espanderci e farci conoscere nel nostro territorio e non solo. E soprattutto, continuare trasmettere l’amore per questa nobile arte».
 
 



Commenti:

Graziano Biscotti 13/GIU/2013

Vi ringrazio, anche a nome del Sestante di Gallarate per l'apprezzamento nei nostri confronti e devo fare a voi gli elogi per la proiezione del dvd che ci ha portato l'amica IDA " Terra mia" un lavoro molto coinvolgente e ben curato complimenti,spero tanto di venirvi a trovare un giorno con IDA nella vopstr splendida terra, ciao e buona luce a tutti Graziano.

Ida D'Angelo 13/GIU/2013

Sono onorata di far parte, anche se a distanza, di questo stupendo circolo "Controluce" ...nei pochi appuntamenti fotografici ai quali ho potuto partecipare, ho respirato un'aria familiare ... tanto amore per la fotografia e molta professionalità. Complimenti a Tutti i Soci e arrivederci a presto !!! Ida p.s.: grazie a nome de Il Sestante per l'apprezzamento sottolineato nell'articolo.

Michela 10/GIU/2013

Piu che passione e' un arte .E mimmo e' un artista della fotografia

Deborah 9/GIU/2013

Complimenti sei sempre presente e attento osservatore di ció che ti circonda. È una fortuna per me averti.

Raimondo Musolino 7/GIU/2013

Mimmo è una gran persona, e questo suo impegno di presidente non lo distrae dalla fotografia, sua grande passione. Mi onoro di essere suo amico!!

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