Durante la lettura di questo libro ho provato a fare un esperimento: ho chiesto ai bambini e agli adolescenti cosa fosse per loro la musica classica. Ognuno di loro mi ha risposto che è roba per vecchi, qualcosa di estremamente distante dal loro tempo e che mai si erano soffermati ad ascoltare un intero pezzo, non trovandolo di loro gradimento o avendo, comunque, difficoltà a comprenderlo.
Ecco, a questi ragazzi avrei voluto regalare una copia di Allegro con fuoco, un testo fondamentale per capire l’importanza della musica classica e, soprattutto, per imparare ad amarla.
Perché non è semplicemente un saggio sulla storia della musica, né la solita spiegazione sulle opere più importanti. È quasi una sorta di diario delle emozioni, scritto da una giovane per i giovani.
Beatrice Venezi, classe 1990, non è solo tra i più giovani direttori d’orchestra d’Italia, bensì è l’unica donna a essere direttore d’orchestra di musica internazionale. Non a caso è stata inserita da Forbes tra i cento under30 più influenti al mondo.
Bellissima e talentuosa, oltre alla professionalità che la contraddistingue porta sul palco eleganza e gioia di vivere, l’emozione di chi ha fatto della musica classica la sua ragione di vita, al punto da desiderare di trasmettere a chiunque la sua stessa passione. E ci riesce, ci riesce alla grande. Basta sentirla parlare (è la donna del momento, provate a googlarla e troverete decine e decine di interviste) o immergersi nella lettura del suo libro, per capire che quando si ama qualcosa così tanto si è in grado di trasportare chiunque in un mondo prima di allora sconosciuto ai più, o considerato di nicchia, rivolto esclusivamente all’élite della società. Nulla di più sbagliato, e Beatrice Venezi lo dimostra.
Il suo libro, edito da Utet, è uno specchio sul suo mondo. Racconta con un linguaggio semplice e diretto (talvolta anche ironico, in ogni caso sempre molto gradevole) cosa c’è dietro una sinfonia; spiega la gestualità del direttore, l’importanza di armonizzare ogni elemento. Oltre alla parte tecnica però c’è molto di più: c’è la storia di una ragazza che ha mosso i primi passi in un campo che prima era di pertinenza maschile, l’emozione che prova quando le luci del teatro si abbassano e la melodia inizia a vibrare nell’aria, catturando i presenti; la felicità di poter indossare sul lavoro abiti elegantissimi che farebbero invidia a qualsiasi ragazza.
Parla di quanto abbia dovuto studiare per arrivare dov’è e, altresì, di quanto sia stata fortunata nell’aver trovato persone che abbiano puntato su di lei, che abbiano creduto nel suo talento guidandola nel suo percorso. Sa che mettersi a disposizione dei giovani è fondamentale per aiutare le nuove generazioni a esplorare il mondo della musica classica e desidera farlo lei stessa.
Allegro con fuoco è diverso da qualsiasi altro libro sulla musica: addentra il lettore nella storia delle più grandi composizioni, è vero, ma soprattutto fa rivivere le stesse sensazioni provate da Beatrice, invitando all’ascolto di quelle che, a tutti gli effetti, restano tra le musiche più coinvolgenti del mondo.
Ho letto con piacere il suo libro, ma ho capito di adorare Beatrice Venezi già a pagina 10, quando, parlando di generi della musica – classica, pop, rock – invita a non soffermarsi sulle etichette, lasciando invece un’unica grande distinzione: quella tra la Buona musica e la Cattiva musica. Ed è qui che coglie l’occasione per una piccola, ma essenziale frecciatina: «così come mi piacerebbe poter parlare solo di bravi e cattivi direttori e non di direttori uomini o donne, ma questa è un’altra storia».
Insomma, come si fa a non amarla?
ALLEGRO CON FUOCO
Beatrice Venezi
Utet
€ 16.00, pp. 164.