MENU

Chi mme piglia pe' Frangesa

Pubblicato da: Categoria: COVER

1
GIU
2017

Una noia mortale. Questa campagna elettorale è da anestesia totale piena com’è di luoghi comuni e di temini soporiferi. Fanno eccezione i grillini che propongono una soluzione esilarante per sollevare l'economia locale


Si va dallo sport che è una importante occasione di aggregazione alla solita valorizzazione del territorio, passando per l’occupazione che bisognerebbe favorire, per poi finire a mare ad aspettare i crocieristi della Thomson Spirit come fossero il Messia, ignari del fatto che costoro in maggioranza attraccano a Taranto ma per andare a fare i tour organizzati in provincia o in Valle d’Itria.  Ma il tarantino è così: amante dei forestieri come San Cataldo, capace di esaltarsi per qualche cappuccino consumato dai Tedeschi in centro, pronto ad entusiasmarsi  fino all’estremo gesto di invertire le parti essendo lui a fotografare il turista e non il contrario.
Siamo terra di colonizzazione, aspettiamo con ansia che lo straniero ci invada immaginando un futuro da lavapiatti per ricchi vacanzieri mitteleuropei, possibilmente senza intraprendere  nell’industria dell’accoglienza ma aspettando che le Istituzioni  o qualche forestiero faccia la nostra parte nel mentre noi prestiamo manodopera o organizziamo esotici mercatini di chincaglierie illudendoci di fare turismo.
Questa, lungi dall’essere una divagazione sul tema, la dice lunga sulla capacità della città di avere una visione prospettica del proprio futuro arrivando addirittura ad immaginare quali possano essere gli interpreti politicamente più adeguati ad incarnare il domani.
E così adesso a Taranto abbiamo scoperto anche i sondaggi e ci siamo intimamente convinti che le elezioni termineranno al ballottaggio: pensa che scoperta grandiosa.
E siamo andati oltre, abbiamo addirittura previsto che ci sono quattro candidati alla carica di Sindaco i quali ballano intorno al 15/18% e che rischiano di finire al secondo turno. Apperò, chi lo avrebbe mai detto data la presenza di ben dieci pretendenti?
Ma non basta: che vi piaccia o no, ci sarà la possibilità di assistere nientepopodimenoché  all’effetto Macron: come accaduto in Francia, se a Taranto dovesse arrivare al secondo turno un candidato anti sistema (Cito o Nevoli), qualcuno insinua che l’arco costituzionale bimare possa coagularsi contro il novello Le Pen “arraganato” (o “al gratin” visto che siamo in tema di cose francesi) favorendo la vittoria del sistema.
La qual cosa sembra alquanto grottesca visto che nessuno degli aspiranti appare in grado di controllare il proprio bacino di voti (ammesso che ne abbia uno) indirizzandolo a piacimento.
La verità è che ancora una volta i tarantini saranno chiamati a scegliere il meno peggio non potendo contare su una caratura dei contendenti da Quinta Repubblica Francese.
Aspettiamo il ballottaggio, dunque, perché ne vedremo delle belle: siamo pronti a scommettere che tutti coloro i quali non andranno al secondo turno – anche quelli che oggi gridano alla pastetta - faranno accordi sotto banco guardandosi bene dal fare un pubblico endorsement come è successo a Fillon con Macron; perché per  fare i cosiddetti accordi alla luce del sole ci vogliono gli attributi e per giunta non c’è niente di male.
Questa storia tragicomica, questo” profiterole” vestito da “scarcella” ci ricorda molto l’antica  canzone “Lilì Kangy” di Capurso e Gambardella : chi mme piglia pe' Frangesa, chi mme piglia pe' Spagnola, ma só' nata ô Conte 'e Mola.
Ecco appunto, siamo molto più realisticamente a Taranto e non all’Eliseo, non c’è una repubblica semipresidenziale da guidare ma un Comune fortemente indebitato, con problemi molto più grandi delle competenze in campo e con una campagna elettorale noiosa, tristemente noiosa.
Alla noia fanno eccezione solo i cinquestelle che con la loro moneta complementare denominata Archita, nuovo conio  che vorrebbero introdurre a Taranto come mezzo parallelo per  favorire l’economia locale, hanno veramente offerto il meglio, dimostrando di avere davvero dei numeri comici che rischiano di mandarli al ballottaggio d’imperio ed a furor di popolo.
Già mi immagino questo giornale venduto nelle edicole a due Archita e un Marcpoll.
Applausi per loro e grazie per averci svegliato dal torpore con la consueta simpatia.



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor