Questa piccola chiesa sorge nell'area più vicina al punto di maggior contatto della comunità tarantina con il resto del mondo. Eppure è mortificata dalla vicinanza al terminal delle corriere e soffre il contesto degradato. Valorizzarla comporta anche la riqualificazione della zona di Porta Napoli
Singolare la vicenda della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a Taranto. Smontata e ricostruita più in basso nel 1926, per dar corso ai lavori di ampliamento dello scalo ferroviario, la chiesetta vide di lì a poco, proprio di fronte, la costruzione del cavalcavia, privandola per sempre della vista del mare e della città. Seguirono degrado e disinteresse. Intorno a lei, i mostri di uno scenario squallido: piloni in cemento, baracche e magazzini.
L'Autorità Portuale ne promosse il restauro: la prima campana collocata nel ripristinato campanile fu trafugata dopo pochi giorni.
Ora Santa Maria di Costantinopoli aspetta lì, custodita gentilmente dal coraggioso don Cosimo Bucci, quello che il futuro e noi cittadini le riserveremo.