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IL BIANCO E IL NERO/ IL NOBIL GIOCO COME "GLI ORAZI E I CURIAZI"

Pubblicato da: Categoria: SCACCHI

19
APR
2017

“Gli scacchi sono l'arte della guerra senza le carneficine, sono la resurrezione dei morti sul campo dell'onore, la perpetua speranza, la supremazia dell'intelligenza sulla forza, la cultura dello spirito.” (F. Spriner)

Il periodo pasquale è quello durante il quale dovrebbe regnare tra gli uomini, almeno per qualche giorno, si spera, ed indipendentemente dal credo religioso, l’armonia la pace e la serenità. Complice anche la primavera che, sebbene stenti ancora ad affermarsi, ci delizia con giornate soleggiate e ci rende più allegri e disponibili.
Nella mia rubrica settimanale che tratta di Scacchi non ho mai ignorato la realtà che mi circonda e che, a volte purtroppo, provoca tanta ansia e timore in ognuno di noi. Quando poi dei bambini allarmati mi hanno rivolto una precisa domanda, relativa alla crisi mondiale che stiamo vivendo in questi giorni, mi sono resa conto di quanto essa stia incidendo sui giovani generando grande inquietudine.
L’età della giovinezza dovrebbe essere spensierata e i nostri ragazzi dovrebbero crescere perlomeno con la garanzia di una pace duratura. Invece cosa accade? Non si fa altro che parlare di crisi, di diatribe tra uomini a capo di superpotenze, che decidono al posto del resto dell’umanità se distruggere o meno l’intero pianeta o parti di esso. Tutto ciò è davvero assurdo; non abbiamo imparato proprio nulla dalla storia.
In che modo il Nobil Gioco potrebbe soccorrerci? Mi azzarderò a fornire una visione semplicistica del problema ma, come sempre accade, le grosse contese possono avere una soluzione molto meno complessa e più immediata. A fornirla sono stati proprio i bambini che, nella loro innocenza, hanno escogitato un metodo per appianare la controversia.
Dato che noi adulti abbiamo la tendenza a dimenticare gli eventi che hanno caratterizzato la storia del nostro paese ed i relativi insegnamenti, i bambini, invece, non lo fanno e ci impartiscono una sonora lezione. Si appellano alla leggenda narrata dalla tradizione della storia romana, cioè la “battaglia tra gli Orazi e i Curiazi”. La tenzone tra questi tre gemelli risolse la battaglia tra Alba Longa e Roma per la supremazia di una delle due città rivali e pose fine alla guerra cruenta che si combatteva sotto la reggenza di Tullo Ostilio.
I piccoli, giustamente, fanno notare che il problema potrebbe essere facilmente risolto allo stesso modo, evitando un conflitto mondiale senza precedenti che nel loro immaginario porrebbe fine all’umanità e non avrebbe vincitori né vinti. Il tutto, secondo i bambini, si dovrebbe concludere a tavolino tra i capi di stato con un torneo di Scacchi. La vittoria finale comporterebbe l’egemonia dell’una o dell’altra superpotenza ma, per il resto dell’umanità, sarebbe solo garanzia di sopravvivenza e pace, oltre che di non coinvolgimento in questioni che non interessano i comuni mortali, che ogni giorno si alzano e lavorano e cercano di garantire una vita tranquilla e agiata ai propri cari.
Questa tematica è molto delicata e complessa e, deliberatamente, ho scelto di non affrontarla nel dettaglio e con l’accuratezza che meriterebbe, anche perché non basterebbe un articolo. Quello che però voglio sottolineare è il potere educativo del Nobil Gioco e quanto abbia inciso sui piccoli con i quali ci interfacciamo nella nostra Associazione. Sicuramente tutti coloro che approcciano agli Scacchi sin dalla giovane età la penserebbero allo stesso modo. Questo gioco, difatti, sebbene sia una battaglia, è davvero l’unica che gli uomini dovrebbero combattere, perché si tratta di una contesa che misura l’intelligenza, il calcolo e la capacità di affrontare qualsiasi situazione. Esso, infatti, non si basa sulla forza che deriva dal denaro, dalle armi o dal potere ma solo su quella che proviene dalla mente. Si tratta di una guerra incruenta tra cervelli e non coinvolge la gente comune, che non ha alcun interesse a combattere battaglie di affermazione egemonica, con l’unico risultato di distruggere l’umanità. A tutti noi basta la lotta quotidiana che si intraprende, dal mattino alla sera, a scuola o all’università o sul lavoro o durante la sua ricerca, con l’unico obiettivo della sopravvivenza.
I nostri amati piccoli hanno compreso molto bene tutto ciò e, a modo loro, hanno fornito una soluzione al problema. Adesso speriamo che lo capiscano anche i cosiddetti “grandi della terra”!
 



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