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LA SFIDA ECOLOGISTA INCALZA L'ABUSO DELLA NATURA

Pubblicato da: Categoria: Curiosità

13
SET
2018

Un susseguirsi di ricerche e notizie parlano di inquinamento ambientale e alimentare. Birra e pasta al glifosato, latte con antibiotici animali, “finto” miele, vino inquinato: ogni giorno sempre nuovi e diversi prodotti sono elencati nella lista nera. Siamo circondati da frodi alimentari, abusi e reati ambientali, marchi di qualità che non garantiscono più salubrità. Eppure il primo atto per la sopravvivenza è nutrirsi, negli ultimi anni sempre più sostituito dal verbo “avvelenare”. Scegliere è sempre più difficile, alimentarsi sano una scommessa, respirare aria non contaminata roba di nicchia. Ma esiste un nuovo ecologismo pragmatico che cerca di dar voce alle necessità reali del pianeta. Sui temi dell’ambiente si giocano le sfide future che coinvolgono gli equilibri del pianeta e la qualità della vita di ciascuno di noi. La politica ha scelto da decenni la strategia del “poi si vedrà”, ammiccando e destinando la maggior parte delle risorse economiche a modelli agricoli e ambientali convenzionali, che favoriscono le grandi industrie e multinazionali. La stessa politica, che per l’ambiente ha sempre risposto “non è nelle priorità”, rincorre poi i disastri naturali dovuti spesso all’incompetenza e all’incuranza di amministratori nazionali, regionali, locali.
I costi delle mancate decisioni ricadono sul futuro, eppure un radicale cambiamento di rotta è possibile e necessario sulla strada della responsabilità e della concretezza. La nuova politica verde ha bisogno di leader coraggiosi. La questione ambientale è l’ultima opportunità per l’Italia per liberarsi da un sistema concatenato nell’autoreferenzialità, aprendo le porte a scelte lungimiranti per il bene comune. A Bologna alla Festa del Bio nell’ambito del SANA (Salone Internazionale del Biologico e del Naturale) in corso questi giorni a Bologna, è stato presentato il rapporto “Cambia la terra” che, aldilà delle appartenenze o meno alle sigle aderenti o ai suoi propositi, rappresenta un documento che condanna l’agricoltura di sintesi, ovvero quella che inquina ambiente e produzioni, evidenziando come con soldi pubblici viene destinato solo il 2,9% dei finanziamenti europei e nazionali ad agricolture sostenibili. La politica agricola sovvenziona infatti per il 97,7% l’agricoltura convenzionale, trend che viene confermato anche poi a livello di  recepimento nazionale. La notizia che colpisce è anche a livello sanitario, perché secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità complessivamente nel mondo si registrano oltre 26 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi all’anno e 258.000 decessi. Più o meno parliamo di un numero di intossicati al giorno vicino al numero di abitanti di una città come Pavia e 706 decessi al giorno. Un rapporto che merita di essere letto con attenzione: è necessario prendere coscienza delle scelte del mondo politico e sull’uso dei soldi pubblici perché la nostra vita e la nostra salute non siano barattabili per supportare i costi dell’inquinamento, bensì per godere insieme del valore della terra e dei suoi frutti.



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