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Categoria: Curiosità
Quando capita di viaggiare, di visitare un'altra regione o Paese, provare la cucina tipica di quel luogo è uno dei modi più efficaci per comprendere meglio il territorio, le usanze, le tradizioni e la cultura del posto.
Anni addietro, in un breve soggiorno fra le montagne di Innsbruck e dell'Alta Pusteria, non ho potuto fare a meno di cercare uno dei dolci caratteristici di quella regione per provarne l'originale: lo Strudel di mele o Apfelstrudel. Lavorazione tipicamente autunnale, unica nel suo aroma e sapore, lo Strudel è famoso in tutto il mondo, infatti ha origini nell'Impero Ottomano, ma deve la sua diffusione all'Impero Austroungarico nella seconda metà dell'Ottocento (la storia narra che fosse il dolce preferito dell'Imperatrice Sissi), diventando uno dei dolci caratteristici della pasticceria del Sudtirol.
La preparazione dello Strudel di mele non è semplice, in particolar modo del suo impasto. In alcune zone si usa la pasta frolla, in altre la pasta sfoglia, in altre ancora la brisè o la pasta matta, in altre nell'impasto vi è persino l'uovo. Insomma ciò che caratterizza l'Apfelstrudel è quell'armonia di sapori e aromi fra mele e spezie.
Riflettendo sull'impasto dello Strudel, non potevo fare a meno di pensare all'impasto che anni addietro facevano le mie nonne per le nostre famose “ficazzedde”. Fare questi meravigliosi “panzerottini dolci” in casa era un vero e proprio rito: farina rigorosamente presa dal mulino, spianatoia, mattarello o macchinetta per stendere la pasta (quando si prevedeva di fare i pacchettini per tutta la famiglia) e confettura di uva o pere ("Recchia Falsa" obbligatoriamente) fatta sempre in casa.
Seppur le due regioni, Sudtirol e Puglia siano diametralmente opposte, ho pensato ad un'interpretazione delle Ficazzedde in chiave Strudel. Vi propongo una ricetta che unisce la nostra tradizione locale a quella del Sudtirol:
