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NUVOLETTE/ Napoli Comicon: Tra ricordi, riflessioni (e acquisti)

Pubblicato da: Categoria: nuvolette

18
MAG
2017

Erano dodici anni che mancavo dal Salone Internazionale del Fumetto di Napoli. Nel 2005 si svolgeva ancora al Vomero, in un bellissimo castello, nel quale c’era spazio solo per poche decine di migliaia di appassionati. Nel 2017 è allocata a Fuorigrotta, alla Fiera d’Oltremare e, con l’apertura al fenomeno dei cosplayer, fa il boom di ingressi: 130.000 visitatori. Quest’anno c’erano anche i fumettisti tarantini Alessandro Vitti e Walter Trono. Ma non è tutto oro quello che luccica...


Mancavo dal Comicon, prestigiosa fiera partenopea del fumetto, dal lontano 2005. Allora figuravo tra i partecipanti e in veste di editore. Presentavo due nuove pubblicazioni: lo Yerbook di ComicUs.it (un annuario) e il secondo volume a fumetti del “Vecio della Montagna”. Al mio stand, quell’anno, si avvicendarono il fondatore del sito, Marco Rizzo (con la redazione al gran completo) e l’autore del “Vecio” (vecchio, in dialetto vicentino), il fumettista Davide Zamberlan. Dopo 12 anni ci sono ritornato (lunedì 1° maggio), e ho avuto accesso con un semplice accredito stampa.
La manifestazione, da allora, è cresciuta moltissimo e si è trasferita, da Castel Sant’Elmo (sul Vomero) alla Fiera d’Oltremare (già dal 2010). Le poche decine di migliaia di visitatori del 2005, nel 2017 sono diventati 130.000 (un record). Tutto merito (o tutta colpa?) dei cosplayer.
Resta la qualità altissima degli ospiti, dei premi Micheluzzi (riconoscimenti tra i più ambiti), delle mostre. Averla aperta al grande pubblico degli adolescenti, grazie al fenomeno cosplayer e ai games, l’ha fatta diventare la seconda fiera del fumetto in Italia (dopo Lucca Comics). Ma... più di qualche appassionato avrà storto il naso, di fronte alla caotica e chiassosa presenza di adolescenti (e anche bambini, grazie al Cosplay Challenge Kids) travestiti dai loro eroi; sommata alla poco felice scelta di localizzare le sale incontri, dove si tenevano presentazioni e conferenze, all’interno dei padiglioni che ospitavano gli stand. Oltre a sopportare il brusio di fondo delle decine di migliaia di visitatori che transitavano nelle vicinanze, durante le presentazioni e le conferenze, i relatori venivano interrotti più di una decina di volte, nel corso dei sessanta minuti a loro concessi, per annunci e comunicazioni di servizio che sovrastavano con il loro elevato volume le voci degli stessi relatori che, molte volte, avevano grandissime difficoltà a celare, dietro un sorriso di circostanza, la loro disapprovazione. Tantissimi visitatori, ok... ma non è tutto oro quello che luccica... se poi c’è uno scotto da pagare: confusione e approssimazione nella gestione organizzativa.
Alla convention erano presenti anche due fumettisti tarantini, Alessandro Vitti e Walter Trono, ospiti del Comicon, rispettivamente allo stand della RW e allo spazio Artist Alley.
Per una serie di circostanze sfortunate, non sono riuscito neppure a salutarli. Peccato.
Dopo che la DC Comics lo ha accolto nel suo parco autori, affidandogli le matite della serie Red Lanters di Charles Soule, Alessandro Vitti è al momento impegnato nuovamente con la Marvel. Ha appena realizzato la prima storia, scritta da Sina Grace, della nuova testata “solistica” dedicata all’Uomo Ghiaccio. Iceman 1 uscirà il prossimo giugno in America. Di recente ha firmato anche Suiciders: Kings Of Hella, seconda miniserie targata Vertigo, ambientata in un futuro immaginato da Lee Bermejo.
Walter Trono ha molto da festeggiare per Dragonero, che quest’anno al Comicon ha vinto il Premio Micheluzzi come miglior serie dal tratto realistico. Trono è nello staff Bonelli da tempo e, parallelamente, ha avviato una carriera da autore completo. Ha appena pubblicato il secondo episodio di “Testa o Croce”, la miniserie sci-fi distopica da lui stesso ideata, affiancato in questo seconda albo dallo scrittore Thomas Pistoia, che ne ha curato la sceneggiatura. “In questa nuova storia -si legge nella presentazione- è affrontato il tema della libertà sessuale, di quell’energia di coesione tra le persone che è il sesso, purtroppo ancora oggi vissuto come un vizio deprecabile e spesso motivo di intolleranza e violenza”.
Se, come me, non siete riusciti a prenderlo a Napoli (e magari voi non ci siete neanche andati), non disperate: l’edicola Semeraro, in piazza Roma, a Martina Franca, ha disponibili gli albi del secondo episodio di Testa o Croce, oltre a qualche altra copia del primo episodio.
Gli albi -spillati, 28 pp., b/n (il n.1) e colore (il n. 2)- costano 3,00 euro cadauno e, per i temi trattati e il linguaggio, sono riservati esclusivamente ad un pubblico adulto.
Alla fine, gli unici due volumi che ho acquistato agli stand di Napoli Comicon sono stati “Il Maestro” e “Mino Milani. L’inviato nel tempo”.
“Il Maestro” è un personaggio apparso nel 1974 sul “Corriere dei Ragazzi” ed è opera di Mino Milani (ideazione e sceneggiatura) e Aldo Di Gennaro (disegni). L’edizione appena pubblicata da Nona Arte (che io personalmente aspettavo da anni) è davvero da non perdere. È l’unica che raccoglie tutte -ma proprio tutte- le storie del “Maestro” apparse sul Corriere dei Ragazzi. Anche le due disegnate da Giancarlo Alessandrini (che è il creatore grafico di Martin Mystère) e l’ultima realizzata a quattro mani da Di Gennaro e da Mario Cubbino (anche se quest’ultimo non figura tra i credits dell’epoca). Encomiabile il lavoro di Nona Arte che, non disponendo degli originali, ha scansionato le tavole direttamente dalle singole uscite del Corriere del Ragazzi e in parte dalla precedente edizione del 1983 della Ivaldi Editore. Il Maestro -una via di mezzo tra Doctor Who e Doctor Strage- è un esperto dell’occulto, dotato di poteri paranormali. Molte tematiche (leggende, archeologia e fanta-archeologia, racconti di fantasmi e UFO) anticipano di diversi anni quelle che saranno alla base delle avventure di Martin Mystère, personaggio ideato da Alfredo Castelli che nel 1982 (esattamente 35 anni fa)  rivoluzionerà la rotta di una delle più importanti case editrici italiane di fumetti e aprirà la strada ad un famoso “indagatore dell’incubo” e al suo grandissimo successo.
(Mino Milani/Aldo Di Gennaro, “Il Maestro”, Nona Arte/ReNoir, rilegato, 320 pp., b/n, 29,90 euro).
“Mino Milani. L’inviato nel tempo” è invece, una sorta di “catalogo” della omonima mostra, esposta nel 2013 (25-28 aprile) all’edizione di quell’anno del Comicon, presso la Mostra d’Oltremare. Ma non solo: il volume analizza, anche attraverso alcune testimonianze -da Sergio Brancato fino ad Alfredo Castelli- la carriera di una delle più grandi penne del giornalismo italiano “prestate” al fumetto. Una figura importantissima quella di Mino Milani, un’autentica colonna portante del fumetto italiano con la missione di formare le nuove generazioni proprio attraverso il medium più bistrattato e vilipeso.
(AA.VV., “Mino Milani. L’inviato nel tempo”, Comicon Edizioni, brossurato, 112 pp., colore, 15,00 euro).
Questi due volumi non dovrebbero mancare e dovrebbero poter essere consultabili in una qualunque biblioteca pubblica.

MARTIN MYSTèRE 35
I vincitori del concorso

Con Martin Mystère si rinnova radicalmente il genere avventuroso. Da New York a Bari Vecchia, il detective dell’impossibile risolve enigmi insoluti: il BVZM, di fatto, apre la strada ad un nuovo modo di fare fumetto, portando così l’editrice di Via Buonarroti nel presente e nel futuro.
(Piero Angelini, Martina Franca) terzo classificato, premiato con MM Raccolta 1, 2 e 3
Lo sapevo. Puntuale come la morte e le tasse è spuntato un nuovo concorso. “Quest’anno, il BVZM …festeggia 35 anni di pubblicazioni e 75 anni di... vita”. Diavoli dell’Inferno, scommetto che ha architettato tutto Diana, con Java, per ricordarmi che non sono più un giovincello.
(Mario Ubaldini, Taranto) secondo classificato, premiato con la tavola tratta da MM 61
Primo premio non assegnato (tavola tratta da MM 90).



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