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NON SOLO CALCIO/WE WERE THE CHAMPIONS

Pubblicato da: Categoria: SPORT

20
DIC
2018

Era il calcio vincente, anche in Europa, il calcio italiano che inanellava vittorie su vittorie nelle maggiori competizioni continentali fino a meno di un decennio fa

Ora la situazione purtroppo sta cambiando, emblematica è la Coppa Dei Campioni in corso. Finisce quasi ancor prima di cominciare il sogno Champions per Napoli e Inter, toccherà quindi solo a Roma e Juventus, nonostante la sconfitta per entrambe nell’ultima giornata del girone, difendere il calcio italiano nella competizione per club europei più prestigiosa. La strada per la finale di Champions League, in programma sabato 1° giugno al Wanda Metropolitano di Madrid, è lunga, difficile, ma non impossibile specie per i bianconeri di Allegri, che con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, Emre Can e il ritorno di Leonardo Bonucci, quest’anno vogliono recitare la parte della protagonista assoluta nella ex Coppa dei Campioni, sfiorata più volte, ma mai afferrata negli ultimi anni. Sulla loro strada i bianconeri troveranno i colchoneros di Diego Pablo Simeone che faranno di tutto per rendere il passaggio del turno ai torinesi quantomeno complicato.
Sicuramente meno accreditata a fare strada nella competizione è la Roma di Eusebio Di Francesco, più che altro per lo stato di forma attuale dei giallorossi. Nessuno dei club più blasonati però si fida dei giallorossi, avendo dato dimostrazione, nella passata edizione, di quanto pericolosi possano essere nelle partite A/R e che sfiorarono una storica finale uscendo solo in semifinale contro il Liverpool che praticamente conquistò la finale nella partita di andata ad Anfield. Il sorteggio di lunedì scorso a Nyon ha però sorriso ai lupacchiotti che ripartiranno a febbraio dal Portogallo contro l’FC Porto, avversario davvero abbordabile ed ambito da molte squadre.
Ma l’ultima giornata di Champions verrà ricordata dai tifosi italiani per le esclusioni di Napoli e Inter. Al momento dei sorteggi iniziali si sapeva che i gironi di  neroazzurri e partenopei sarebbero stati complicati, le avversarie erano di alto livello, difficili da affrontare sia per la maggiore esperienza nella competizione, che per valore assoluto degli stessi. Eppure ad oggi i rimpianti per come è andata sono tanti. La squadra di Spalletti era chiamata a battere il Psv in casa e sperare nella non vittoria del Tottenham a Barcellona per accedere al turno seguente. Gli Spurs hanno pareggiato, seppur all’86’ dopo che, pochi secondi prima, il Barça con Coutinho aveva mandato sul palo la palla del 2 a 0, ma il mancato successo contro gli olandesi, ha mandato in macerie un cammino importante che aveva visto i nerazzurri battere gli inglesi in casa, vincere ad Eindhoven e strappare un pari a "San Siro" contro i Blaugrana.
Ancora più cocente l'eliminazione del Napoli, con la parata miracolosa di Alisson al 91' sul tiro a botta sicura di Milik. Gli azzurri hanno comunque compiuto un percorso da applausi, uscendo imbattuti contro il PSG, avendo vinto in casa (dopo 90' di dominio assoluto) contro il Liverpool al "San Paolo". Rimane il rimpianto per lo 0-0 in casa della Stella Rossa e per quel gol di Di Maria all'ultimo secondo nella sfida di Parigi, e soprattutto, il gol subito in casa dalla modesta Stella Rossa. Sia inter che Napoli sono uscite solo per  differenza reti e non per un punteggio in classifica minore rispetto alle avversarie.
Oltre al danno sportivo, la beffa economica. L’eliminazione di Inter e Napoli dalla Champions League è costata ai due club 9,5 milioni di mancato incasso. Un vero peccato perché la competizione aveva già fruttato consistenti introiti alle due società – 56 milioni per i nerazzurri e 46 per gli azzurri – che ora dovranno cercare di andare il più lontano possibile in Europa League per recuperare somme simili. L’accesso agli ottavi comporterebbe un’entrata di 1,1 milioni di euro, quello ai quarti 1,5 milioni e 2,4 l’approdo in semifinale. La possibilità di giocarsi il trofeo vale 4,5 milioni, mentre vincerlo altri 4. Senza dimenticare che la vittoria dell’Europa League dà l’accesso alla Supercoppa Europea e sblocca altri 3,5 milioni di euro. Riassumendo, se Inter e Napoli dovessero arrivare in finale recupererebbero i 9,5 milioni persi dalla Champions. Un motivo in più per dare la giusta importanza ad una competizione che non viene vinta da un’italiana da troppo tempo (Inter 1998 e Parma 1999 ndr), e che con l’ausilio anche della Lazio speriamo possa essere riportata finalmente in patria. Ma il Milan? Ebbene sì, il Milan è riuscito nella titanica impresa di non qualificarsi in un girone di Europa League davvero alla portata, facendosi eliminare all’ultimo match da un Olympiacos poco più che modesto, che battendo i rossoneri per tre a uno, ha raggiunto i milanesi in classifica a quota 10 punti ed anche i sedicesimi della competizione insieme al Betis Siviglia grazie alla miglior differenza reti.
Il calcio italiano esce quindi per il 50% delle sue rappresentanti dalla competizione continentale più ricca e importante. Un segnale forte, un campanello d’allarme assordante che dopo la mancata qualificazione della Nazionale agli ultimi mondiali, dovrebbe far davvero riflettere i vertici del calcio nostrano e soprattutto potrebbe invogliarli a prendere decisioni forti e fondamentali affinché quel calcio tanto vincente in Europa, quanto nel mondo, di appena un decennio fa, possa tornare come e più forte di prima. I trionfi del Milan e dell’Inter in Champions iniziano a diventare vecchi e sfocati, chissà se la banda CR7 o magari la sorpresa Roma non possano finalmente ridare lustro e vitalità all’abbacchiato, ma tanto a noi caro, calcio italiano, e possano riuscire a farci tornare a cantare tutti insieme WE ARE THE CHAMPIONS.

 



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