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Gianluca Lomastro/La città che vorrei

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

20
SET
2013
Ha creato un gruppo di eccellenze ioniche, importanti risorse del nostro territorio, pronte a riconvertire le singole competenze dando loro una destinazione culturale ed ecosostenibile
 
Nasce a Taranto un nuovo progetto, un gruppo di persone che vuole diffondere il talento tarantino in Italia e all’estero, dal nome azzeccatissimo di “Made in Taranto”.  Si tratta di una rete di persone, imprenditori, liberi professionisti, medici, notai, farmacisti, giornalisti, artisti, commercianti che credono ancora nella rinascita della nostra economia, mediante la finalizzazione di idee e progetti di sviluppo in grado di rappresentare una reale alternativa economica alla tradizionale grande attività manifatturiera di Ilva. L’idea è di Gianluca Lomastro. E’ lui stesso a parlarci del suo progetto.
Cos’è “Made in Taranto”?
«Made in Taranto è il marchio che identifica il progetto di rilancio e sviluppo di economie alternative per Taranto e provincia, con cui io, ideatore e fondatore del medesimo, intende restituire alla nostra terra, lavoro, benessere, economia, cultura in chiave ecosostenibile in tempi brevi»
Come è nata l’idea? 
«Personalmente seguo da tempo e con passione le problematiche del territorio tarantino, non solo approfondendone i tratti, ma anche attivandomi con progetti mirati in forma di reti di negozi e di imprese. Made in Taranto è il risultato della passione per le tematiche economiche, sociali e culturali del territorio, da sempre afflitto da un’industrializzazione selvaggia e da politiche insane mirate alla coltivazione di interessi personali come quelle che hanno condotto al recente dissesto delle casse comunali». 
Cosa si intende realizzare con Made in Taranto?
«Innanzitutto trasformare l’attuale stato di cose in un’opportunità; sappiamo tutti quanto il suolo, il mare, le falde siano profondamente inquinate a causa delle attività incontrollate dell’uomo degli ultimi 50-60 anni. Sappiamo anche quante patologie tumorali affliggano vecchie e nuove generazioni; possiamo considerare questi fatti una minaccia o un’opportunità. Con Made in Taranto il problema diventa un’opportunità perché attività quali, il recupero del suolo, la salute del territorio, la bonifica delle acque e delle falde, la cura delle malattie tumorali e la restituzione della dignità mediante una migliore qualità di vita, rappresentando il trampolino di lancio per la rinascita economica del nostro territorio. L’intenzione e la missione di Made in Taranto è creare condizioni ideali per realizzare e sviluppare economie alternative all’industria pesante che ci ha così tanto caratterizzati per lunghi anni, espropriando di fatto i valori, le tradizioni, le arti, i mestieri, la sensibilità ambientale, l’amore per la cultura e per lo stesso territorio. Creare nuove economie alternative attraverso anche la riconversione industriale, avrebbe importanti ricadute positive sull’occupazione, sulla riqualificazione culturale e persino sulla riqualificazione urbana, generando ancora ulteriori sbocchi per l’edilizia, per la progettazione, per il comparto manifatturiero, persino per il turismo, avendo un territorio così profondamente rigenerato. In particolare “Made in Taranto” vuole  intervenire nelle seguenti aree, in quanto ritenute strategiche per l’economia e lo sviluppo di Taranto e provincia: 1) sviluppo sostenibile-green economy che portano a biotecnologie, energia alternativa, reindustrializzazione sostenibile in tecnologie alimentari, manufatti edili ecocompatibili, riciclo e soprattutto, tecnologie applicate al recupero ambientale della terra e del mare, biotecnologie mediche e farmaceutiche, impianti termo-elettrici a basso consumo; 2) turismo e quindi anchecarsharing, bikesharing, cultura; 3) riqualificazione del commercio, di conseguenza lavoro sostenibile, commercio equo solidale, commercio sostenibile, commercio a chilometro zero».
Quali sono gli obiettivi?
«Con Made in Taranto non riponiamo solo semplici speranze ma perseguiamo con forza reali obiettivi, tra i quali: creare un’alternativa economica che sviluppi nuovi filoni industriali, artigianali e professionali ecosostenibili in grado di generare occupazione stabile mediante la promozione di idee e progetti innovativi ed ecocompatibili;  promuovere all’estero le eccellenze artigianali e della piccola e media industria esistente nel territorio di Taranto e provincia;  rendere accessibile la formazione professionale di alto livello ai meno abbienti, a coloro che hanno perso il lavoro e che desiderano ricollocarsi nel mercato; promuovere elementi di confronto tra vecchia e nuova generazione, per favorire nuove condizioni di crescita alla luce delle esperienze del passato e inoltre, promuovere la cultura, l’arte e la musica quali strumenti per elevare corpo e mente».
Quale futuro per l’economia di Taranto e Provincia?
«L’economia del futuro per Taranto e provincia, si baserà sulla riappropriazione del territorio, dei valori, della storia e della cultura che anticamente ci rese punto di riferimento nella Magna Grecia. In particolare l’economia del futuro trarrà risorse dalle attività economiche ecocompatibili, realizzate a loro volta attraverso idee e brevetti che hanno a che fare con il risanamento ambientale, dalle tecnologie per il recupero e il ri-uso delle risorse, dal commercio equo solidale, dalle biotecnologie, dalla biomedica e dalla reindustrializzazione sostenibile in tecnologie alimentari. Recupereremo quel che ci hanno tolto, lo miglioreremo e lo restituiremo alla collettività sotto forma di benessere, occupazione, lavoro, produttività e vivibilità. Ci piacerebbe crescere e coinvolgere tutte le eccellenze tarantine che sono interessate al progetto, per cui invito tutti coloro che lo volessero a prenderne parte contattandoci sul nostro sito www.madeintaranto.org».
 


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