Il pensiero che ci sia ancora qualcuno che parli di una ideologia Gender e ne tema un complotto, che immagini omossessuali e lesbiche come una minaccia per la famiglia e i bambini, che distingua il genere umano in maschi, femmine e diversi non classificabili e che si costituisca in una associazione il cui presidente, per la sua posizione in merito, si definisca omofobo, produce un grosso sconforto misto a rabbia profonda
Il nostro calendario è ricco di festività che interrompono il regolare flusso della vita e ci permettono di riflettere sul suo significato. Ognuna ha una sua storia, una tradizione, un suo significato e, proprio per questo, ognuno di noi ha una sua scala di priorità, dando una maggiore o minore importanza in base al suo credo, alla sua formazione, le sue origini, le sue attitudini. La nostra nazione ha una popolazione così variegata e multietnica che, salvo in casi estremi, si tende a rispettare queste date e si lascia la completa discrezionalità a chiunque di festeggiarle o meno. Perché noi viviamo in una repubblica democratica. Ma difficilmente il giorno di Natale qualcuno potrebbe pensare di proporre una manifestazione di carattere totalmente differente dal contenuto di questa antica festività, così come a Pasqua, nessuno penserebbe di riunirsi per discutere sull'obiezione di coscienza.
Perché per convenzione, per democrazia, per rispetto per il prossimo, Natale è Natale e Pasqua è Pasqua e chi vuole festeggia e chi non lo ritiene giusto non lo fa.
Per qualcuno potrà essere sbagliato ma il vivere civile è fatto sostanzialmente di equilibri.
Il 25 aprile, in Italia si festeggia la Liberazione. Non mi dilungo sul suo contenuto e il suo significato perché non vi è italiano o straniero che viva in Italia che non lo conosca.
Per me è una festività sostanziale dal contenuto profondo che richiama immediatamente al concetto di libertà.
Dal momento in cui il 25 aprile è stato decretato giorno festivo, questa data è dedicata al suo contenuto esattamente come Natale e Pasqua. È sottinteso che ci sarà chi non sarà felice che l'Italia sia stata liberata dal nazi-fascismo e ritiene i partigiani dei criminali e, quindi, non ritiene di festeggiarla. È un suo diritto perché siamo una repubblica democratica dove vige la libertà di parola e di pensiero. Questo solo dopo la Liberazione.
Ma qualche giorno fa qualcosa è mutato ed il 25 aprile non è più solo un giorno dedicato ai festeggiamenti per la liberazione d'Italia.
In nome della Democrazia e della libertà di pensiero e d'opinione questa data potrà anche essere dedicata ad altre tematiche: l'estizione delle foche, la tutela del paesaggio, lo studio delle malattie rare e, perché no, la teoria Gender. Perché i giorni dell'anno sono davvero insufficienti per dedicare un giorno per il Natale, uno per la Pasqua ed uno per festeggiare la Liberazione d'Italia e bisogna conciliare queste festività con argomenti dai più svariati contenuti inserendo dibattiti, manifestazioni e convegni. In questa ottica, l'Amministrazione Comunale di Martina Franca ha deciso di patrocinare un convegno, proprio nella serata nel 25 aprile avente il seguente titolo: "Giù le mani dai bambini - Famiglia, libertà educativa e ideologia Gender" con relatore l'avv. Gianfranco Amato, Presidente Nazionale Giuristi per la Vita.
Il pensiero che ci sia ancora qualcuno che parli di una ideologia Gender e ne tema un complotto, che immagini omossessuali e lesbiche come una minaccia per la famiglia e i bambini, che distingua il genere umano in maschi, femmine e diversi non classificabili e che si costituisca in una associazione il cui presidente, per la sua posizione in merito, si definisca omofobo, produce un grosso sconforto misto a rabbia profonda. Ma, proprio in virtù dei principi di democrazia e libertà si tollera anche questo. Il diritto di pensiero e parola per tutti.
Ma proprio per tutti.
Personalmente ritengo che sia una grande limitazione, frutto di preconcetti e scarsa conoscenza, suddividere il genere umano in sessi solo in funzione del cromosoma X o Y, alla capacità di procreare e dalla conformazione fisica senza considerare la presenza della mente e della chimica.
A mio parere non esiste una netta definizione fra sessi ma una infinita varietà di sfumature che variano in base a migliaia di fattori, proprio perché non sottovaluto il potere della mente e della chimica.
Dopo i primi momenti di ira ed indignazione nei confronti di chi professa l'omofobia, il razzismo e tutte le forme di devianza dalla logica, penso che il problema non c'è se non lo creamo noi e che si può esprimere ciò che si vuole, basta non ascoltare.
La cosa che davvero sconvolge è che una amministrazione comunale di una città civile e all'avanguardia, sita in una regione culturalmente progredita, conceda il patrocinio ad un simile convegno nella Casa della Città, il 25 aprile, Festa della Liberazione, giusticandone i motivi nell'art. 21 della Costituzione Italiana.
Tutto questo con il grande disappunto di moltissimi cittadini ed associazioni che hanno chiesto la soppressione della manifestazione o, in subordine, lo spostamento a una data differente.
La cosa ancora più sconcertante è la giustificazione attraverso gli articoli della Costituzione che viene invocata solo a proprio uso e consumo laddove in Italia ne vengano disattesi puntualmente tutti i suoi articoli ivi compreso il così invocato art. 21 anche a costo di distruggere la propria reputazione ed immagine sociale.
Ma si è sottovalutato il risvolto di questa vicenda che presto avrà una grande eco ed, ancor di più, ha trascurato la memoria del popolo martinese e italiano che tollera, perdona ma ha un limite che bisogna evitare di valicare.
Così come è successo il 25 aprile.