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Cazzotti e risate/Grazie di tutto, Bud!

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

30
GIU
2016
Insieme a Terence Hill è stato l'attore di maggior successo popolare del dopoguerra. Indimenticabili le sue scazzottate e l'aria perennemente imbronciata, entrate ormai nel nostro immaginario collettivo 
 
“Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata grazie". Bud Spencer, alias Carlo Pedersoli, se n’è andato via così, in un ospedale romano. E queste sono state le parole del figlio Giuseppe. Il gigante buono aveva 86 anni, passati tra sport – eccellente nuotatore e pallanuotista – cinema e televisione. Ma forse è stato molto più che un semplice personaggio televisivo. Dove vogliamo iniziare a ricordare Bud? Probabilmente dalle immortali scazzottate con l’amico e partner lavorativo di sempre Terence Hill, che hanno fatto ridere a crepapelle nel decennio tra gli anni ’70 e ’80. Icona degli Spaghetti Western, tra i due probabilmente era proprio Bud Spencer il più amato, anche se gli ultimi sviluppi televisivi che hanno riportato in auge il buon Terence Hill – giù il cappello anche in questo caso - con Don Matteo potrebbero indurre a ragionare nel versante opposto. Forse per quell’aria perennemente imbronciata che quasi rimaneva tale anche quando Bud entrava in azione con i suoi micidiali pugni ben assestati che stendevano i malcapitati di turno. Una partnership, quella con Terence Hill, scioltasi già nel lontano 1985, ma che mai ha abbandonato le case della gente nell’immaginario collettivo che li ha voluti sempre insieme. Vogliamo per caso ricordare il coro dei pompieri in “Altrimenti ci arrabbiamo”? No, non ce n’è bisogno. Come non c’è bisogno di ricordare Banana Joe o lo Sceriffo Extraterrestre, o magari il Superfantagenio. Solo per citarne alcuni.
La notizia della sua morte ha fatto scendere un velo di tristezza su tutti noi. Perché Bud era, né più né meno, uno di quei personaggi che ha saputo farsi accogliere sempre alla grande nelle famiglie italiane. Uno di quei personaggi che, seppur in maniera del tutto irreale, credi possano rimanere sempre con noi. Ma invece no, ieri è toccato a Bud andarsene. Non temeva la morte, anzi. Da cattolico si diceva “incuriosito, perché è come voler sbirciare oltre, come il ragazzino che smonta il giocattolo per vedere come funziona”. E ieri è successo. Ma nessuno abbia alcun dubbio, perché Bud Spencer è stato, è e continuerà ad essere un adorato simbolo di quel decennio un po’ strano per il popolo italiano, segnato dalla crisi economica e dalle tragedie del terrorismo “nostrano” degli anni di piombo. In tutto questo contesto, le risate regalateci dal gigante buono, nato a Napoli  nel rione Santa Lucia, in tutti i suoi innumerevoli lavori. E per questo, Bud, siamo noi che diciamo “grazie” a te. Hai dispensato risate a non finire, tante quante i tuoi cazzotti.  Buon viaggio, gigante. Già manchi.
 


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