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Quando la spiaggia la trovavi sotto casa

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

4
AGO
2016
Si va diritti verso il Ferragosto e, quindi, verso il giro di boa dell’estate
L’estate tarantina fino ad oggi ha regalato ai residenti e ai non numerosi turisti belle giornate, bagni da favola, escursioni e paesaggi da incorniciare e da far conoscere attraverso la documentazione fotografica ad amici e parenti.
L’auspicio è che possa continuare così fino alla conclusione della bella stagione per dare una boccata di ossigeno agli operatori turistici e, di riflesso, anche alla agonizzante economia cittadina.
Intanto viene quasi spontaneo domandarsi se si stesse meglio ieri oppure oggi.
Le risposte non si devono intendere per scontate.
Chi risponde “ieri” fa certamente riferimento al fatto che a Taranto la spiaggia la trovavi sotto casa, da quella di Lido Venere, la più antica a ridosso del Ponte di Pietra, alle altre due della “Ringhiera” per continuare con ben 5 stabilimenti sul Lungomare e altrettanti nello splendido scenario, allora ancora incontaminato, di San Vito.
Si riusciva a fare la vacanza ritagliata su misura in città anche se con pochi soldi nel portafoglio.
Chi risponde “oggi” fa certamente riferimento alle eleganti spiagge del Litorale orientale e occidentale che hanno gli estremi in Torre Colimena per il settore orientale e in Marina di Ginosa per quello occidentale.
Gli stabilimenti balneari di queste zone  nulla hanno da invidiare alle concorrenti della Riviera romagnola ma quando metti mano al portafoglio non ti ritrovi più. Sono “prezzi da fuoco”, come si dice a Taranto.
Ma non è tutto perché per raggiungere tali mete devi mettere in predicato almeno una buona ora di guida in fila obbligata sotto il sole cocente.
E non c’è alternativa perché nel frattempo le belle spiagge di ieri sono state cancellate e i nostri mari sono stati inquinati in gran parte dalle industrie e per altra parte dagli incivili cittadini che, noncuranti, lasciano nel mare sacchetti di plastica e ne uccidono la fauna.
Ma apriamo il taccuino per vedere quali avvenimenti affidare alla memoria del nostro almanacco.
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Il presidente della Regione Emiliano si è finalmente accorto che c’è anche l’aeroporto grottagliese “Arlotta” idoneo anche per i voli civili. Peccato che non se ne sia accorto prima, ma, come si dice in queste circostanze, meglio tardi che mai!
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Il sindaco del capoluogo ionico Stefàno chiuderà tra 10 mesi il suo doppio mandato da sindaco. Nel frattempo manda a casa gli assessori esterni e, da buon accentratore, si fa per dire, tiene  nelle sue mani numerose deleghe. Ha detto che le assegnerà ad alcuni consiglieri che ne risponderanno direttamente a lui. Ma, se le cose stanno così, perché non si tiene anche gli altri assessorati? Così facendo forse potrebbe passare alla storia.
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Gli olandesi sono i più alti d’Europa, ma è anche vero che gli italiani, sempre in altezza, hanno superato gli americani. Se li avessero superati anche in ricchezza, sarebbe stato ancora meglio!
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Nei giorni scorsi i tarantini hanno ricordato con iniziative varie il 158esimo anniversario della nascita del musicista tarantino Mario Costa, nato in via Duomo 189. Per l’occasione sono state eseguite alcune sue canzoni proprio davanti al portone della sua casa natale. Nulla si fa, invece, per far conoscere ai tarantini la verità storica sulla casa natale dell’altro illustre musicista tarantino Giovanni Paisiello. Ci si ostina ad indicarne la casa in quella posta tra via Paisiello e piazzetta Monte Oliveto. Ma non è così perché Giovanni Paisiello nacque il 9 maggio 1740 dal maniscalco Francesco e dalla madre Grazia Antonia Fuggiale. Inoltre nell’atto di nascita si legge che gli furono imposti i nomi di Giovanni, Gregorio e Cataldo. Intanto dal catasto onciario di Taranto del 1746 si conferma che nel 1740 la famiglia di Francesco Paisiello compreso il piccolo Giovanni risiedevano da anni nella casa del cognato, il sacerdote Francesco Fuggiale. Si legge anche che la casa era ubicata alle spalle del Duomo e, quindi, dovrebbe corrispondere alla ristrutturando casa parrocchiale. Tali notizie sono riprese e riportate dal Mattei  nel “Dizionario biografico degli italiani” edito nel 2014 dalla Treccani.
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Slitta la firma tra Renzi ed Emiliano per il “Patto Puglia” che vale 5,4 miliardi, ma la cosa ancora più strana è che il Governatore Emiliano non è stato invitato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Un fatto istituzionale grave che certamente passerà alla storia.
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Mentre la sera coloro che si devono “accontentare” di Mamma Rai fanno zapping alla ricerca di un programma decente da vedere, si apprende che alla Rai gli alti funzionari percepiscono stipendi 6 volte più alti di quello di Renzi per poi regalarci nella prossima stagione televisiva sempre e soltanto lui, Pippo Baudo.
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E’ del 35 per cento della popolazione il numero delle persone sovrappeso a causa dei troppi grassi che arrecano danni anche alla vecchiaia. Altro fenomeno strano è apprendere che si smette di fumare ma si fa maggiore uso di cibo e di alcol. Gli over 65 che hanno problemi con la prostata sono pari all’85%.
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Adesso si affittano anche i Beni Culturali. Per Taranto sono stati individuati il Santuario della Madonna della Salute, la Torre d’Ayala in viale Virgilio e Torre Castelluccio nel Borgo Caggioni a Pulsano.
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Scoperta una torre magno-greca con lo scheletro in ottimo stato di conservazione tra le vie Liside e  Nettuno, la zona della necropoli tarantina.
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Questa è veramente strana: il Comune taglia i diritti di segreteria per l’Ufficio Anagrafe per la carta di identità pari ad una somma oscillante tra 26 e 52 centesimi ma da ottobre ne chiederà 22 euro e 21 centesimi per il rilascio della carta di identità elettronica.
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Nella città vecchia di Taranto, si è svolta un’originale caccia al tesoro, ovvero, una “Caccia a’ munnezz”: un gioco a squadre che ha visto coinvolti i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi del quartiere in una raccolta rifiuti dalle sponde del Mar Piccolo di Taranto, nella centralissima via Garibaldi.
La “Caccia a’ Munnezz!” è stata la prima di una serie di iniziative, frutto di un’assemblea cittadina, che ha l’intento di costruire insieme al quartiere un’educazione ambientale negata dagli esempi di militarizzazione e industrializzazione che gravano sull’intera città. È l’inizio di un percorso partecipato di sensibilizzazione alla cura del nostro ambiente, degli spazi pubblici e dei beni comuni che vedrà coinvolti i ragazzi e le ragazze della Scuola Popolare e del quartiere della Città Vecchia di Taranto a partire da settembre.


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