I figli possono essere mantenuti al massimo fino ai 34 anni. Dopo è bene che imparino a cavarsela da soli: lo dice anche la legge
Abbiamo spesso sentito parlare dei bamboccioni; questo termine rappresenta tutti quei ragazzi che non hanno ancora terminato gli studi oppure che, pur avendoli conclusi, non hanno ancora trovato una occupazione e si fanno mantenere dai genitori.
Accade, quindi, che anche dopo i trent' anni i ragazzi restino in casa con mamma e papà senza avere molta voglia di indipendenza, rassicurati dalle finanze dei genitori.
Dunque, fino a che età è consentito mantenerli? A rispondere a questa domanda è intervenuto un recentissimo provvedimento del Tribunale di Milano.
Il caso
La vicenda giudiziaria, avente ad oggetto una causa di separazione dei coniugi, vede come protagonista un figlio quarantenne ancora non autonomo.
Nel caso in questione il Tribunale ha così stabilito: "il figlio maggiorenne, anche se non indipendente, raggiunge comunque una sua dimensione di vita autonoma che lo rende, semmai, meritevole dei diritti ex art. 433 c.c. (obbligo a prestare gli alimenti) ma non può più essere trattato come 'figlio', bensì come adulto".
In buona sostanza secondo il Tribunale di Milano il figlio maggiorenne raggiunta una certa età ha dei doveri di autoresponsabilità in forza dei quali non può pretendere che l'obbligo al mantenimento sia protratto oltre certi limiti di tempo e di misura.
Oltre una certa età ,che per il Tribunale è quella dei 34 anni, si viene a creare una situazione di parassitismo dei figli ai danni dei loro genitori sempre più anziani.
Tribunale di Milano ordinanza del 29 marzo 2016 Dott. Giuseppe Buffone.
NOTA: Art. 433 c.c.
All'obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell'ordine:1) il coniuge; 2) i figli [legittimi o legittimati o naturali o adottivi] anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi [anche naturali]; 3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi anche naturali; gli adottanti; 4) i generi e le nuore; 5) il suocero e la suocera; 6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali .