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Criceti e crocché

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

2
NOV
2012

 

Criceti e crocché
 
Vorrei che le mie ore intense fossero valutate alla stessa stregua di quelle di Franco Spada. Il consigliere IdV, entrato in carica il giorno stesso in cui il Consiglio lombardo è stato sciolto, percepirà comunque lo stipendio fino alle prossime elezioni (circa 50mila euro lordi). «In quelle sei ore – ha detto Spada - è stata approvata una legge importantissima. Quindi quel giorno non è che non abbiamo lavorato... E’ stata una giornata intensissima». In effetti Spada non ha tutti i torti, anzi: in queste parole risuona un grande insegnamento. Se si fruga nell’etimologia della parola intensa, participio passato di intendere, non si può che convenire con l’ex consigliere che si è in-teso, ovvero si è portato verso un indubbio vantaggio, non dico per la collettività, ma certamente per se stesso. Hai voglia a vivere ore intense se poi non le si finalizza verso uno scopo preciso: si finisce come i criceti nella ruota, a macinare passi senza neanche uno stipendio da consigliere regionale. Quindi, da oggi, siamo intesi: abbandoniamo gli sforzi da tapis roulant esistenziale e viviamo anche noi giornate intensissime.    
Se Spada ha proprio centrato in pieno l’aggettivo, lo stesso non si può dire di Bersani e Cancelleri. Entrambi gli esponenti politici, rispettivamente del Pd e del Movimento 5 Stelle, si sono pronunciati sulla vittoria di Rosario Crocetta alla Presidenza della Regione Sicilia. «Abbiamo vinto – ha esclamato Bersani -, cose da pazzi», evidentemente senza sapere che pazzo viene dal greco pathos, che indica un’infermità di corpo o d’animo. A me pare che sia, più che una cosa da pazzi, una cosa di cui stare allegri, se non altro perché finalmente si interrompe il blocco di potere Lumia-Cracolici-Lombardo che ha governato negli ultimi anni. Giancarlo Cancelleri invece si è mantenuto, non so quanto consapevolmente, su una metafora amorosa: «Noi siamo zitelle acide. Non andiamo con nessuno». Eppure, ammorbidendosi nelle intenzioni, al suo governatore senza maggioranza fa sapere: «Siamo pronti a sostenere tutte le proposte di buon senso per i cittadini. Crocetta ci seduca». Ma sedurre viene dal latino seducere, composto da se (prefisso che indica separazione) e ducere (condurre), e significa separare, condurre fuori dal cammino, magari con lusinghe e astuzia, come farebbe ogni femme fatale o mefistofele che si rispetti. Piuttosto che sedurre, speriamo che Crocetta convinca e risolva il fattore alleanze, anche se, in tempi di Halloween e crocché, i mostri – anche quelli politici - non ci stupiscono più di tanto.
 


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