Taranto una polveriera da disinnescare al più presto; il governo pensi alle imprese e ai lavoratori. E' questo, in sintesi, il pensiero di Renato Perrini, vice coordinatore provinciale di Forza Italia, che invita a "cominciare a progettare un futuro che guardi seriamente ad uno sviluppo diverso."
La sintesi finale di quello che è stato presentato dal governo come un provvedimento storico per Taranto, è data in questi giorni da quanto sta interessando migliaia di lavoratori dell'indotto e dalle ripercussioni sui restanti operai diretti Ilva e in generale sull'intero tessuto socio economico della nostra provincia. Le imprese che attendono i pagamenti da tanti mesi non riescono più a far fronte ad alcun impegno e rischiano di dover portare i libri contabili in tribunale. Conseguenza diretta è quella di migliaia di famiglie che rischiano di restare per strada. E se l'indotto piange, i diretti Ilva non ridono, con parte di essi prossimi alla cassa integrazione. E' evidente che il ricorso alla legge Marzano sia servita ad evitare il possibile fallimento del siderurgico ma è altrettanto vero che non risolve le tante questioni in piedi. Se è vero, come è vero, che gli ultimi anni di gestione privata hanno determinato una situazione di chiara sofferenza per l'ambiente, la salute, e non ultimo per la stessa capacità di essere presente sul mercato internazionale, non va dimenticato che tutto nasce negli anni 60 e da circa 40 anni di gestione pubblica dell'acciaieria. Taranto è stata di fatto pienamente sfruttata dallo Stato che oggi non assume in pieno le proprie responsabilità. Al momento nessuno può immaginare una alternativa all'Ilva, ma occorre cominciare a progettare un futuro che guardi seriamente ad uno sviluppo diverso, anche in chiave di integrazione alla industria, risanata ed ambientalizzata. Sul piano turistico e della produzione agricola il nostro territorio offre occasioni uniche che finora sono state trascurate. Nell'immediato però c'è da affrontare la grave emergenza dell'indotto che rischia di innescare una polveriera in città. E' necessario un impegno vero, serio, concreto, del governo, che individui le risorse necessarie, anche accelerando il processo di inserimento di investitori privati.