Martina Franca non si sottrae all’onda anomala e populista di Grillo che travolge il centrosinistra, ma deve arrendersi di fronte al Popolo della Libertà ricompattato da Gianfranco Chiarelli
Il frinire del grillo si è sentito anche a Martina Franca e benché qualcuno ha tentato di confonderlo se non addirittura coprire con il raglio del somaro, si è sentito forte e chiaro. A sentirlo maggiormente è stato il centrosinistra che ha perso una cospicua fetta di quel consenso elettorale raggranellato a maggio scorso, soprattutto per protesta e disgregazione degli avversari. Sono tornati a casa invece gran parte dei voti del centrodestra e il Popolo della Libertà, che ha quasi raddoppiato i propri consensi, ha visto premiato il lavoro di mediazione e ricucitura intrapreso da Gianfranco Chiarelli il quale ora si appresta a varcare la soglia di Montecitorio. Ha visto giusto quindi l’ex ministro Raffaele Fitto che ha messo insieme, tra Camera e Senato, due liste che si sono dimostrate micidiali e non gioiose macchine da guerra, quelle di occhettiana memoria. L’avevamo scritto subito dopo la presentazione delle liste che i dieci candidati che avevano preso il posto dei parlamentari uscenti valevano da soli oltre centocinquantamila voti. E scusate se è poco. Risultato finale vuole che il PdL pugliese è il primo in Italia e ora Raffaele Fitto può, all’interno del partito, aspirare a qualcosa di più. Tornando a Gianfranco Chiarelli, a lui va riconosciuto il merito di non aver mai mollato la presa e di aver saputo motivare al massimo la squadra che di volta in volta è andato a costruirsi: dal coordinamento provinciale al nuovo coordinamento e direttivo cittadino.
Sul versante opposto la legnata presa dal Partito Democratico ha tante cause che non possono semplicemente essere ricondotte alla mancata candidatura di un esponente locale (leggi Donato Pentassuglia). Dal primo giorno post elezioni amministrative, il PD martinese ha messo in mostra tante lacune evidenziando soprattutto la scarsa coesione tra le varie anime che lo compongono. Sona bastati nove mesi per disilludere i martinesi? Rappresentato da undici consiglieri, tre assessori e un Sindaco era obbligato a portare a casa un risultato diverso. In via Damiano Chiesa dovrebbero interrogarsi sul fatto che non sempre possono bastare “panem et circenses”, più circenses che pane, conditi da tanta auto-referenzialità e squilli di trombe al minimo soffio di vento o al cambio di un cassonetto di seconda mano. Ciò che serve è una squadra compatta, priva di prime donne sempre disposte davanti allo specchio e mediani di spinta che non tirano mai indietro la gamba. Merce rara in una squadra dove qualche giocatore è “in prestito” ma soprattutto, fin da piccolo, tifa per gli avversari. La latitanza in campagna elettorale di qualche pezzo da novanta dell’amministrazione cittadina, sarà sicuramente fonte di dibattito interno e di certo peserà non poco sugli equilibri e le scelte future. In fondo che il Partito Democratico non fosse messo proprio bene, lo si è capito subito dal fatto che è stato il partito con il numero maggiore di preferenze al seggio 44: quello dell’ospedale. Battute a parte, un nuovo corso per il PD può essere segnato proprio da questo risultato deludente e lascia ben sperare l’onestà intellettuale del neo segretario Pino Bonasia il quale, unico nel suo genere, ha da prima riconosciuto la sconfitta (“Le elezioni ci servano da lezione. Non possiamo infatti nasconderci dietro facili scuse o dietro teorie che poco hanno a che vedere con i fondamenti su cui nasce il Partito democratico”) per poi rivolgere un pensiero al nuovo Deputato martinese: “colgo l’occasione per fare gli auguri all’Onorevole Gianfranco Chiarelli, che possa, con il lavoro che svolgerà alla Camera, portare un contributo al miglioramento occupazionale ed ambientale del nostro territorio”. Hanno mantenuto invece il vecchio cliché di “vincitori ad ogni costo” quelli di SEL che, nell’analizzare il risultato, hanno dimenticato i voti ottenuti alle amministrative dal Movimento “La Puglia per Vendola” i quali, nel comunicato stampa diffuso dal partito del presidente Vendola, sembrano relegati a mera manovalanza da volantinaggio. Infatti i voti delle due liste alle amministrative ammontavano a 2101 contro i 1499 ottenuti domenica e lunedì scorsi con un calo secco del 28,6%; altro che incremento del consenso in città. A proposito di SEL, a Roma ci torna Donatella Duranti uscita vincitrice alle primarie di dicembre, grazie anche alla “penna di Dio” che ha votato per lei a Martina Franca.