Sarà un peccato di superbia ma il tanto atteso confronto tra Renzi e Salvini proprio non l’ho visto.
Per scelta, perché ritenevo di avere altro di meglio da fare o forse perché ritenevo che tutto sarebbe stato meglio rispetto al pastone da avanspettacolo.
Ma come si fa a parlare di avanspettacolo a priori? È possibile, altroché. Era infatti facilmente prevedibile che il cosiddetto confronto non avrebbe spostato nulla: non avrebbe spostato il consenso degli elettori così come – a maggior ragione – non avrebbe sicuramente spostato il tenore del dibattito.
E infatti – dai racconti di coloro che hanno insistito per narrare l’evento epocale – è stata la solita manfrina all’ultima battuta, la solita supercazzola sul “tu avevi detto e poi hai fatto il contrario” e il solito “si dovrebbe, si potrebbe”. Un contest per battutari insomma.
Tempo perso, pastura per i pesci, minchiate per chi crede che la politica sia ars oratoria più o meno pungente.
Anche dal punto di vista del consenso, era facilmente prevedibile che l’elettorato di riferimento di Renzi, il giorno dopo, al “baretto” avrebbe detto una cosa che si avvicina molto a “Renzi lo ha proprio asfaltato, gli ha fatto veramente il culo”, e viceversa, ovviamente. A prescindere dal fatto che il verbo “asfaltare” usato in questa accezione ha sinceramente stufato (retorico, abusato, prosaico, nazional popolare), appare chiaro che il gioco - come prevedibile – ha un impatto elettorale a somma zero visto che ha solo polarizzato l’entusiasmo dei rispettivi tifosi. Già, perché ad essere malata non è solo la classe politica ma anche il corpo elettorale perché cerca la battuta, il gioco retorico, la locuzione furbetta, il fumo e non l’arrosto, la sciarpa per mettersi in curva a fare il tifo.
E allora, a bocce ferme, l’arrosto è il seguente: qual è il giudizio su Renzi premier? Qual è il giudizio sul ruolo di Renzi nella nascita del Governo Conte bis? Qual è il giudizio sulla sua scissione dal PD? Mutatis mutandis, qual è il giudizio su Salvini ministro? E quello sulla crisi di Governo? Qual è il giudizio su Salvini leader del centrodestra? E sulla sua condotta da vicepremier?
Vogliamo ancora parlare di arrosto e non di fumo? A rappresentare l’opposizione c’era Salvini. A rappresentare l’attuale Governo c’era Renzi e non Conte, Di Maio o Zingaretti. Da ciò si deduce che Il leader del centrodestra è chiaro. Al centrosinistra va bene che il nuovo leader sia Renzi?
Queste sono le domande che – a mio modesto avviso - ci si dovrebbe porre. Il resto è stucchevole minuetto, schermaglia che ricorda molto la commedia all’italiana degli anni settanta sempre prodiga di peti, pernacchie, corna e gesti dell’ombrello.