Open Days, un’iniziativa promossa dalla Regione per favorire la (ri) scoperta delle bellezze del territorio. Nessuno escluso, c’è anche il baby trekking
L’estate è la stagione delle vacanze. Ma non per il patrimonio storico-ambientale… e non in Puglia. Quest’anno infatti la nostra regione rilancia e amplia la propria offerta culturale attraverso il Puglia Open Days, che mette a disposizione, ogni sabato da qui a settembre, un fitto programma di aperture straordinarie, visite, mostre e attività gratuite nei tre siti Unesco e in più di 250 siti culturali. Il progetto è patrocinato dall’Assessorato Regionale al Turismo, e realizzato da PugliaPromozione, l’Agenzia regionale del Turismo, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali, la Conferenza Episcopale Pugliese, l’Anci Puglia e le pro loco. Puglia Open Days nasce dalla volontà di rendere accessibili e fruibili i più preziosi (e a volte anche sconosciuti) gioielli del patrimonio storico e artistico della regione, non solo ai turisti, italiani e stranieri, che, sempre più negli ultimi anni, scelgono di visitarla, ma anche ai suoi figli, che molto spessi, costretti a una ruotine quotidiana fatta di lavoro e incombenze familiare, finiscono per perdere il contatto con il territorio. Borghi storici, teatri, aree archeologiche: sono questi (solo alcuni) dei “protagonisti” dell’evento, che non dimentica neanche i più piccoli, per i quali sono previsti laboratori didattici e percorsi di baby trekking.
Assai ghiotto il “menu” salentino di Puglia Open Days, che, tra gli altri, apre la Basilica di Santa Croce, tesoro del barocco leccese, e il castello di Carlo V, Otranto, il cui borgo antico è diventato nel 2010 patrimonio dell’Unesco, la Cattedrale di Sant’Agata (Gallipoli), il Santuario di Santa Maria di Finibus Terrae (Santa Maria di Leuca), e la guglia del Raimondello (Soleto), realizzata, secondo la leggenda, da demoni e grifoni in una sola notte. A questi si aggiungono i parchi archeologici (Poggiardo e Ugento), il Museo della cartapesta e il Must (Lecce) e il Museo del Bosco (Supersano). Particolarmente nutrito, inoltre, l’elenco degli Ecomusei, che comprende il Museo diffuso (Cavallino), l’Ecomuseo della pietra leccese (Cursi), quello delle Serre Salentine (Neviano), l’Ecomuseo Urbano (Botrugno) e quello dei Paesaggi di Pietra (Acquarica di Lecce).
Quest’anno la Puglia ha deciso di sfoderare le sue carte migliori per conquistarvi. Pensate di resisterle? Dopo averla visitata dovrete ricredervi.