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Filo rosso/Non solo bottoni

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

31
OTT
2014
Apre a Lecce la Sartoria Popolare. Il progetto, che ha vinto il bando promosso dalle Manifatture Knos, andrà avanti da novembre a febbraio
 
Quante cose possono nascere da due mani operose “armate” di ago e filo? Tante quante i limiti che la creatività riesce a infrangere, intrecciando trame a volte inaspettate, irregolari, ma solide, come un vestito cucito su misura di chi lo indossa. Infatti, l’abbigliamento spesso ci racconta più di mille parole, più di tanti discorsi impeccabili nella forma, ma zoppicanti nel contenuto. Perché, quindi, non fondare una Sartoria Popolare? Se lo è chiesto l’associazione Acrobatik, che proprio in questi giorni ha lanciato il progetto, con l’auspicio che lavorare tessuti e filati diventi il pretesto per mettere mano a qualcosa di ancora più profondo e importante: le relazioni. 
Il laboratorio, che ha vinto il bando per attività artistiche promosso dalle Manifatture Knos, nell’ambito dei Fondi  Europei  P.O.FESR 2007-2013, sarà da queste ospitato. Andrà avanti da novembre a febbraio e si articolerà in quattro corsi (come e cosa; primo approccio al taglio ed alla confezione; dal prototipo al prodotto finito; restyling e riciclo). I partecipanti impareranno a utilizzare le macchine da cucire e decorare i materiali più diversi, trasformando così il proprio look. E chi vorrà, potrà anche vendere le creazioni ideate. 
La Sartoria Popolare è stata premiata perché ha saputo coniugare semplicità e novità, mettendo al centro la comunità in cui si inserisce, con l’intento di valorizzarne le reti. In questo senso, già la location scelta è fortemente simbolica: le Manifatture si sono infatti ormai conquistate un ruolo di primo piano nel processo di rigenerazione culturale e sociale delle aree periferiche del capoluogo salentino, nello specifico, del Quartiere Santa Rosa, in cui opera anche l’Ammirato Culture House. Knos è nato dal recupero di una scuola di formazione per operai metalmeccanici, da anni in disuso. Grazie all’impegno profuso da professionisti, cittadini e operatori culturali, l’edificio è nato a nuova vita, accreditandosi ormai stabilmente come centro internazionale di ricerca e produzione creativa fondata sull’autonomia progettuale e organizzativa dei partecipanti.  
Le Manifatture quindi si pongono sempre più come luogo d’incontro, confronto e ripartenza di attività molteplici e diversificate: dai corsi di cinematografia ai laboratori di architettura sostenibile passando per la radio e l’editoria dedicata all’infanzia. Veder fiorire iniziative come queste equivale  a veder nascere a nuova vita la comunità, che finalmente sta ri-costruendo la propria identità e fisionomia al netto di stereotipi, retaggi del passato e oggettive carenze strutturali e istituzionali. Da qui, ancora una volta, Lecce si muove per rovesciare i concetti tradizionali di centro e periferia. Perché davvero “nessun luogo è lontano”, se valorizzato nel rispetto delle sue peculiarità.
 
 


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