Cuori rossi che guadagnano il cielo, conversazione “telefonica”, personaggi tra il pubblico: in scena l’amore tra Nerone e Poppea
Chiostro di San Domenico, è una calda serata di luglio, in scena “L’incoronazione di Poppea”.
L’architettura del luogo si presta ad accogliere una scenografia candida, arricchita da macchie di colore: come omaggio floreale per gli spettatori, riposto in cassette di legno.
Con le note di antichi strumenti ha inizio il dramma in musica.
La trama è nota a tutti, ma nuova e originale è la realizzazione scenica e la scelta dei costumi, così come indovinata e piacevole l’idea, forse obbligata da esigenze tecniche, di affidare il ruolo di Nerone a una voce femminile e la Nutrice a un baldanzoso ragazzo che con disinvoltura si muove su alti tacchi.
Le note emesse da vecchi strumenti portano indietro nel tempo: atmosfera ed emozioni passate, se è solo l’udito in azione, ma la vista si trova dinanzi a soluzioni “moderne” e il mixer è vincente.
La Fortuna, la Virtù e l’Amore che trovano personificazione in tre soprani, la filosofia di Seneca e la sua saggezza. Voci bellissime, virtuosismi vocali.
L’amore tra Nerone e Poppea, e poi Ottavia, il dramma di una donna tradita, storie di sempre, storie senza tempo … come la musica di Monteverdi, come ogni forma d’arte che non conosce età, che non mette mai le rughe, che emoziona nello stesso modo uomini di epoche così differenti.
Assistere a un’opera così è come leggere un buon libro in sole due ore, ti ritrovi arricchito dentro: hai visto, ascoltato, pensato, hai riflettuto, imparato, sorriso, pianto e tanto altro ancora.
I giovani di Martina hanno avuto la possibilità di assistere gratuitamente alla prova generale di quest’opera, questo è fare cultura, questo è favorire la crescita delle nuove generazioni. Un plauso all’organizzazione del Festival e alla Fondazione Paolo Grassi.
Il pubblico presente, al termine, ha riconosciuto appieno la bravura di tutti: del direttore d’orchestra Antonio Greco, di cantanti, musicisti, regia, scene, costumi , di tutti coloro che hanno contribuito ad un altro successo di questa quarantunesima edizione del Festival.
Atrio del Palazzo Ducale, ancora una calda serata di luglio, ancora tanti applausi: il “Concerto del Belcanto”, dedicato al soprano Luciana Serra, Premio Rodolfo Celletti 2015.
Sul palco, che lasciava intravedere, già pronta, la scenografia della prossima opera in programma, si sono esibiti il tenore Micheal Spyres e il soprano Carmela Remigio.
Rossini, Bellini, Britten e Donizetti hanno potuto, grazie alle loro meravigliose voci, giungere al pubblico. Il tutto impreziosito dalla bravura del direttore d’orchestra Giuseppe Grazioli e dell’orchestra ICO della Magna Grecia.
Tanti gli applausi, a mio modesto avviso, è solo mancato un lavoro di raccordo, una regia che mettesse meglio insieme video, voci e note.
I filmati andati in onda hanno permesso di conoscere meglio la soprano Luciana Serra, intervistata e poi premiata nella sede della Fondazione. Ci piace qui riportare parte della motivazione:
“Al soprano Luciana Serra, maestra del Belcanto, per la raffinatezza del canto fiorito, in grado di dominare con assoluta padronanza tecnica anche le pagine più ardue del repertorio sopranile, con grazia e suprema finezza. Per il merito di aver riportato al centro dell' attenzione del pubblico e degli studiosi la vocalità del soprano lirico-leggero[…]Le sue affermazioni nelle stagioni del Festival della Valle d’Itria agli inizi degli anni ’80 la resero protagonista di edizioni indimenticabili de I Capuleti e i Montecchi di Bellini e di Fra Diavolo di Auber, grazie a una vocalità destinata a diventare punto di riferimento per le generazioni seguenti, per il supremo dominio tecnico, per la linea melodica sempre incisiva e coerente, morbida nell’emissione, capace di interpretare lo stile belcantistico con gusto e sensibilità, moderni e classici al tempo stesso. ” Signora del virtuosismo, Professionista esemplare…peccato non fosse presente per ricevere gli applausi che il pubblico del Festival le ha tributato.
Un’altra bellissima serata di canto e cultura.