Un’artista e gallerista ci racconta la sua attività e spiega come sia bello guardare tutto attraverso la carta di riso
Sabato 25 febbraio presso lo Studio d’Arte “Ai Quattro Venti”, alla presenza di Mario Pennuzzi, assessore alla cultura del comune di Taranto, e del professor Riccardo Pagano, ordinario di pedagogia all’università “Aldo Moro” di Bari, si è tenuto il vernissage della rassegna d’arte “CinemArt in galleria”. Abbiamo incontrato la dottoressa Laura Maniscalco Blasi, che dirige lo Studio d’Arte, per saperne di più.
“CinemArt in galleria” è un evento originale che fonde poesia e pittura nel segno più moderno del cinema. Come nasce questo progetto indubbiamente interessante ed estremamente attuale?
«A dire il vero non è una novità per il nostro Studio d’Arte. Organizziamo spesso mostre collettive a tema: la natura, i sogni… A novembre per esempio abbiamo presentato “Vacanze intelligenti” un evento che legava la fotografia ai quadri.»
Quali artisti hanno offerto il loro contributo per la buona riuscita della rassegna?
«Questa volta ci sono i dodici amici più “intimi” dello studio d’arte. Con Giuseppina Mazza e Antonella Zinno abbiamo elaborato una teoria da cui è scaturita la corrente artistica del “trasparentismo”. Si parte dal concetto delle immagini che appaiono in trasparenza attraverso il colore o il collage, e suscitano delle emozioni. Non c’è l’impatto diretto con l’immagine, tutto appare attraverso le velature ottenute con tecniche diverse. Personalmente ho adottato l’uso della carta di riso come supporto su cui dipingo o per il collage. Tornando a “CinemArt”, espongono anche Mario Giaracuni, poeta e amante della musica jazz e di Frank Sinatra, Enzo Cipriani, Gabriella Rodia e la poetessa Maria Santoro, Francesco Passaro che si ispira al film su Modigliani e di Fellini, Nicola Granieri, fumettista che si cimenta negli oli, Letizia Lisi, considerata la pittrice del blu –colore predominante in tutti i suoi quadri- Letizia Gangemi, poetessa e scrittrice, che in questo caso usa la tecnica a spatola, olio su tela, e infine Annamaria Ancona, poetessa, che si è cimentata con le caricature sul cinema.»
Venerdì 2 marzo, alle ore 18.00, il critico Giovanni Amodio presenterà –sempre all’interno della rassegna- l’antologia poetica “Nel corpo della Parola (Le parole del corpo)” edizioni Le nuvole Teatro – Roma che racchiude opere dei più noti poeti contemporanei d’Italia.
«Si tratta di un’antologia che riunisce 70 voci dell’eros. La poesia erotica cioè viene interpretata in vari modi (simbolica, visiva come quella di Anna Boschi di Bologna…) Ciascun poeta presente alla serata leggerà la propria poesia.»
L’Italia non sta attraversando certo un periodo roseo, eppure sono sempre più numerosi i poeti che scrivono liriche toccanti dalle quali traspare evidentemente la capacità di questi artisti di cogliere la poesia della vita, nonostante tutto. Lei crede che questo possa essere interpretato come un segnale significativo? Come un sussurro di speranza verso tempi migliori?
«La voce del sogno e della speranza, secondo me, non si spegneranno mai. “Viaggiano i nostri sogni sulla nave della fantasia, verso lontani orizzonti e non temono le burrasche…” »
Tornando a noi, anche a Taranto –città forse tra le meno fortunate– c’è grande attenzione per l’arte…
«Credo Taranto sia tra le città più “vivaci” in questo senso. C’è un fermento culturale molto vivo, un magma che ribolle… Giovani, uomini e donne di ogni età, senza distinzioni, avvertono il bisogno di esprimersi e di confrontarsi attraverso la partecipazione ai tanti eventi culturali e qui a Taranto ci sono tantissime iniziative private che magari coincidono in posti diversi, allo stesso orario e nella stessa serata!»
Dottoressa, quando nasce questo Studio d’Arte?
«Nove anni fa, in Via Roma. Dal 2007 invece siamo in via Toscana 11. Qui in zona ci sono diversi corniciai, ma mancava una galleria d’arte. Il nostro studio è un centro culturale che coniuga musica, pittura, fotografia, poesia… Abbiamo ospitato giovani chitarristi, organizzato reading poetici, presentazioni di libri, sia romanzi che antologie poetiche, e anche i grandi classici. Il V canto dell’Inferno, il XXXIII del conte Ugolino, il I dell’Iliade… Il IV dell’Eneide della morte di Didone nell’ambito del progetto a tema sul suicidio, l’Apologia di Socrate con Nunzio Tria e Dino D’Aprile in una serata accompagnata da un coro greco, giusto per citarne qualcuno.»
Perché “Ai Quattro Venti”?
«Perché quando abbiamo aperto in Via Roma era una location decisamente ventilata! Scherzi a parte, ho tratto ispirazione dal mio libro “Dall’otre di Eolo – 12 sogni nel vento”. Da qui l’idea di usare come logo una rosa dei venti un po’ stilizzata.»
Lei dirige questo Studio d’Arte ma è anche poetessa, scrittrice e pittrice…
«Guardi, io nasco come Mail Artist. La Mail Art consiste nello scambio di elaborati di piccole dimensioni, solitamente accompagnati da versi, che vengono spediti per posta tra artisti di varie nazioni e fanno così il giro del mondo, non vengono mai restituiti. Anna Boschi, di Bologna, mi ha indirizzato a questa forma d’arte. I miei quadri sono poesia visiva.»
Un messaggio ai nostri lettori: perché venire a visitare “CinemArt in galleria”?
«Perché come tutti i nostri eventi, si tratta di un momento di aggregazione che offre a ciascuno quella cultura sana e genuina accompagnata anche a un momento conviviale finale caratterizzato da un dolce condiviso tra amici. E grazie alla preziosa collaborazione della nostra Maria Letizia Gangemi, lo Studio d’Arte “Ai quattro Venti” è presente anche sul social network Facebook. Chiunque volesse condividere con noi la passione per l’Arte potrà iscriversi al gruppo e sarà così tempestivamente informato sui vari eventi in programma.»
Sabato 25 febbraio presso lo Studio d’Arte “Ai Quattro Venti”, alla presenza di Mario Pennuzzi, assessore alla cultura del comune di Taranto, e del professor Riccardo Pagano, ordinario di pedagogia all’università “Aldo Moro” di Bari, si è tenuto il vernissage della rassegna d’arte “CinemArt in galleria”. Abbiamo incontrato la dottoressa Laura Maniscalco Blasi, che dirige lo Studio d’Arte, per saperne di più.
“CinemArt in galleria” è un evento originale che fonde poesia e pittura nel segno più moderno del cinema. Come nasce questo progetto indubbiamente interessante ed estremamente attuale?
«A dire il vero non è una novità per il nostro Studio d’Arte. Organizziamo spesso mostre collettive a tema: la natura, i sogni… A novembre per esempio abbiamo presentato “Vacanze intelligenti” un evento che legava la fotografia ai quadri.»
Quali artisti hanno offerto il loro contributo per la buona riuscita della rassegna?
«Questa volta ci sono i dodici amici più “intimi” dello studio d’arte. Con Giuseppina Mazza e Antonella Zinno abbiamo elaborato una teoria da cui è scaturita la corrente artistica del “trasparentismo”. Si parte dal concetto delle immagini che appaiono in trasparenza attraverso il colore o il collage, e suscitano delle emozioni. Non c’è l’impatto diretto con l’immagine, tutto appare attraverso le velature ottenute con tecniche diverse. Personalmente ho adottato l’uso della carta di riso come supporto su cui dipingo o per il collage. Tornando a “CinemArt”, espongono anche Mario Giaracuni, poeta e amante della musica jazz e di Frank Sinatra, Enzo Cipriani, Gabriella Rodia e la poetessa Maria Santoro, Francesco Passaro che si ispira al film su Modigliani e di Fellini, Nicola Granieri, fumettista che si cimenta negli oli, Letizia Lisi, considerata la pittrice del blu –colore predominante in tutti i suoi quadri- Letizia Gangemi, poetessa e scrittrice, che in questo caso usa la tecnica a spatola, olio su tela, e infine Annamaria Ancona, poetessa, che si è cimentata con le caricature sul cinema.»
Venerdì 2 marzo, alle ore 18.00, il critico Giovanni Amodio presenterà –sempre all’interno della rassegna- l’antologia poetica “Nel corpo della Parola (Le parole del corpo)” edizioni Le nuvole Teatro – Roma che racchiude opere dei più noti poeti contemporanei d’Italia.
«Si tratta di un’antologia che riunisce 70 voci dell’eros. La poesia erotica cioè viene interpretata in vari modi (simbolica, visiva come quella di Anna Boschi di Bologna…) Ciascun poeta presente alla serata leggerà la propria poesia.»
L’Italia non sta attraversando certo un periodo roseo, eppure sono sempre più numerosi i poeti che scrivono liriche toccanti dalle quali traspare evidentemente la capacità di questi artisti di cogliere la poesia della vita, nonostante tutto. Lei crede che questo possa essere interpretato come un segnale significativo? Come un sussurro di speranza verso tempi migliori?
«La voce del sogno e della speranza, secondo me, non si spegneranno mai. “Viaggiano i nostri sogni sulla nave della fantasia, verso lontani orizzonti e non temono le burrasche…” »
Tornando a noi, anche a Taranto –città forse tra le meno fortunate– c’è grande attenzione per l’arte…
«Credo Taranto sia tra le città più “vivaci” in questo senso. C’è un fermento culturale molto vivo, un magma che ribolle… Giovani, uomini e donne di ogni età, senza distinzioni, avvertono il bisogno di esprimersi e di confrontarsi attraverso la partecipazione ai tanti eventi culturali e qui a Taranto ci sono tantissime iniziative private che magari coincidono in posti diversi, allo stesso orario e nella stessa serata!»
Dottoressa, quando nasce questo Studio d’Arte?
«Nove anni fa, in Via Roma. Dal 2007 invece siamo in via Toscana 11. Qui in zona ci sono diversi corniciai, ma mancava una galleria d’arte. Il nostro studio è un centro culturale che coniuga musica, pittura, fotografia, poesia… Abbiamo ospitato giovani chitarristi, organizzato reading poetici, presentazioni di libri, sia romanzi che antologie poetiche, e anche i grandi classici. Il V canto dell’Inferno, il XXXIII del conte Ugolino, il I dell’Iliade… Il IV dell’Eneide della morte di Didone nell’ambito del progetto a tema sul suicidio, l’Apologia di Socrate con Nunzio Tria e Dino D’Aprile in una serata accompagnata da un coro greco, giusto per citarne qualcuno.»
Perché “Ai Quattro Venti”?
«Perché quando abbiamo aperto in Via Roma era una location decisamente ventilata! Scherzi a parte, ho tratto ispirazione dal mio libro “Dall’otre di Eolo – 12 sogni nel vento”. Da qui l’idea di usare come logo una rosa dei venti un po’ stilizzata.»
Lei dirige questo Studio d’Arte ma è anche poetessa, scrittrice e pittrice…
«Guardi, io nasco come Mail Artist. La Mail Art consiste nello scambio di elaborati di piccole dimensioni, solitamente accompagnati da versi, che vengono spediti per posta tra artisti di varie nazioni e fanno così il giro del mondo, non vengono mai restituiti. Anna Boschi, di Bologna, mi ha indirizzato a questa forma d’arte. I miei quadri sono poesia visiva.»
Un messaggio ai nostri lettori: perché venire a visitare “CinemArt in galleria”?
«Perché come tutti i nostri eventi, si tratta di un momento di aggregazione che offre a ciascuno quella cultura sana e genuina accompagnata anche a un momento conviviale finale caratterizzato da un dolce condiviso tra amici. E grazie alla preziosa collaborazione della nostra Maria Letizia Gangemi, lo Studio d’Arte “Ai quattro Venti” è presente anche sul social network Facebook. Chiunque volesse condividere con noi la passione per l’Arte potrà iscriversi al gruppo e sarà così tempestivamente informato sui vari eventi in programma.»