Cade oggi l'anniversario della morte di Lady Diana Spencer, principessa entrata nell'immaginario collettivo e destinata a restarci per molto tempo ancora. Triste e ribelle: così la descrivono e in parte è vero. Il suo matrimonio non fu felice fin dall'inizio visto che lei scontava l'insicurezza di un carattere vagamente narcisista e lui - Carlo, eterno erede al trono - si portava in dote un'amante destinata a diventare moglie, Camilla. Carlo ben presto si accorse con disappunto che Diana era molto più popolare di lui e mal tollerava che la folla festante chiedesse a gran voce la principessa, di fatto facendo sentire la sua come una presenza inutile. Lei non fece nulla per stare un passo indientro, anzi: stringeva mani, salutava sorridente e graziosa indossando abiti pastello voluminosi che nascondevano una magrezza accentuata dalla pratica patologica di ingurgitare grandi quantità di cibo per poi vomitarlo.
Quella di Diana fu una figura di rottura nella storia della famiglia reale britannica: pur appartenendo a una delle famiglie migliori del panorama nobile, fu sempre la principessa del popolo. La folla alimentava il suo narcisismo e lei ricambiava mostrandosi come mai nessun reale aveva mai fatto prima e creando uno stile proprio che ancora fa scuola. Forte dell'amore del pubblico, rovesciò il tavolo del suo matrimonio. Avrebbe potuto fare come molti, vivendo vite di fatto separate nel privato, ma la situazione evidentemente non era sostenibile nè per i due nè per i tempi, ormai maturi per sdoganare il divorzio anche nei talami reali.
Fra i due, lui ha trovato pace - pare - con Camilla, e il tempo sta dando ragione a questa coppia che già dall'inizio pareva meglio assortita rispetto a quella ufficiale, lei invece passò inquieta da un amore all'altro continuando a curare il suo ruolo di benefattrice, abbracciando lebbrosi, percorrendo terreni minati, incontrando personaggio in odore di santità già da vivi e assumendo lei stessa un po' di quell'aura quasi divina. Il prezzo da pagare fu alto: ogni suo gesto era fotografato e vivisezionato dai giornali e dai lettori, e Diana non riuscì a mettere limiti alla richiesta continua e vorace del suo pubblico. Morì l'ultimo giorno di agosto del 1997, inseguita dai fotografi, al culmine della sua bellezza, eternandosi nel mito e liberando dalla sua inquietudine la regina, che pure fu costretta a chinare il capo al passaggio del feretro, e Carlo, che rimane ora accanto a Camilla ad aspettare il giorno (ancora sicuramente lontanissimo) in cui diventerà re.