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"Quando torni a casa salutami la mamma!": racconti dalla guerra nelle parole di chi ancora ne porta i segni

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

3
OTT
2022

Nel ricordare i caduti della Regia Nave Roma, un velo di lacrime ha commosso il folto pubblico presente. Nel presenziare la conferenza storica in qualità di relatore ho enunciato la doverosa attenzione sulle testimonianze rilasciate dai naufraghi della Regia Nave Roma alla C.I.S., Commissione Speciale d’Inchiesta della Regia Marina. Con un senso di profondo rispetto ma con tanta difficoltà ho cercato di ricostruire gli eventi attraverso le 64 dichiarazioni dei marinai, ufficiali, sottufficiali che erano presenti a bordo della Nave ammiraglia della Squadra Navale italiana il 9 settembre 1943, durante gli attacchi aerei della Luftwaffe.

Nelle tante conferenze svolte nel corso degli anni sugli eventi bellici della Regia Marina, dal drammatico scontro di Capo Matapan al dramma della R.N.Roma, erano presenti molti figli dei naufraghi superstiti e dei dispersi in mare e con estrema naturalezza e cordialita ho sempre cercato di colloquiare sugli eventi vissuti dai loro genitori con profonda sensibilità in particolare modo riuscivo a interpretare le profonde emozioni rilasciate sui fogli scritti di proprio pugno dai loro cari.

A volte le loro testimonianze sono sembrate colme di imprecisazioni storiche e contenuti tecnici errati ma se analizzate con molta attenzione spesso e volentieri sono emerse delle sottili verità, sotto forma di velati pensieri o idee che per anni sono state soffocate o nascoste dalle severe leggi di quel tempo, in vigore durante il secondo conflitto mondiale e nonostante l’avanzare del tempo e del progresso culturale a oggi, sono rimaste integre e indefinite nella loro pura essenza morale.

Presso la città di Molfetta, durante lo svolgimento della conferenza inerente al dramma della Regia Corazzata Roma, fra il folto pubblico è comparso un anziano signore. In mano stringeva un antico quadretto e sedutosi in prima fila ascoltava attentamente la mia relata e osservava con molto stupore il susseguirsi delle slide e filmati sul maxi schermo. Al momento della slide della monografia tecnica del Roma che mostrava tutti i locali dell’unita, a un tratto l’anziano signore si alza in piedi ed esclama: “Il mio papà e’ morto li!". Dopo pochi istanti si è seduto mostrando i suoi piccoli occhi in lacrime.

Al termine della conferenza il Presidente dell’Associazione Eredi della Storia ha invitato l’anziano signore a enunciare alcune parole sulla sua storia e con notevole tempra ha èreso la parola e ha mostrato al pubblico il quadretto contenente una vecchia foto della Corazzata Roma con la foto e l’ultima lettera del proprio padre, Marinaio Fuochista imbarcato sul Roma.

Dopo aver baciato il quadro ha raccontato che è nato il 3 settembre 1943 e sua zia gli ha detto che quando lui aveva pochi mesi, una mattina due Carabinieri bussarono alla porta di casa e consegnarono alla sua mamma un telegramma che annunciava che suo marito era disperso in mare, rilasciando il dovuto cordoglio. Colta da una profonda crisi isterica e profonda disperazione la mamma tentò di scaraventare il piccolo figlio fuori dalla finestra, azione prontamente soppressa dalla zia. Appena  terminato gli studi, giovanissimo si imbarcò’ presso le unità navali mercantili e condusse la sua vita sul mare iniziando in  qualità di mozzo. Durante una navigazione, dopo aver portato il bricco del caffè in plancia montò di guardia come vedetta esterna. Durante la notte, mentre osservava il buio orizzonte con il binocolo in dotazione, udì una voce che lo chiamava: "Michele, Michele, sono tuo padre... Fatti coraggio e vai avanti per il tuo cammino. Quando torni a casa salutami la mamma!". Con un sottile pianto sosteneva che in quel momento non sognava, si pizzicava le guance e guardava intorno alle acque buie se intravedeva qualcuno. Con grande commozione interruppe il suo racconto e baciando il quadro esclamò le seguenti parole: "Era mio padre!"

Un nutrito applauso, colmo di commozione, si è sollevato dal pubblico presente e da noi tutti in piedi e increduli per la profonda lezione di vita. Subito dopo il sig.Michele Armenio mi ha ringraziato per aver illustrato con grande semplicità e chiarezza l’infausto episodio storico.

Personalmente a nome dell’Associazione Eredi della Storia e del presidente Ragno ho ringraziato l’anziano marinaio per aver donato a noi tutti una forte emozione ricca di profondi valori umani.

Valori che oggi giorno attraverso il diffondere della storia e della microstoria vanno trasmessi alle future generazioni per diffondere l’amor di patria, la dignità e l’onore, elementi indispensabili, colmi di responsabilità e fondamentali nel processo educativo e di crescita delle nuove generazioni.

“Fiero di diffondere e onorare la storia”.

Michele Fiorentino



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